Il gruppo
rientra alla Magione Vivente, ma il loro riposo ha ben poca durata: Spritz,
Ellie e Kendra decidono di recarsi alla Cattedrale dell’Ordine del Vero per
parlare con Aldan: credono infatti
che l’Alto Ministro possieda le conoscenze necessarie per rintracciare un
frammento del sole.
Leon e
Neil Vane (assenti alla sessione)
decidono di rimanere presso la Magione per tirare un po’ il fiato.
In barba
al coprifuoco i tre giungono alla cattedrale schivando per un pelo una
pattuglia di soldati, e trovano Aldan già equipaggiato e intento a uscire per
le strade: a quanto pare è richiesta la sua presenza alla porta nord, dove le
ombre si stanno concentrando. Velocemente Aldan dice che conosce a livello
teorico ciò che loro stanno cercando, ma non sa fornirgli indicazioni utili,
poi si reca verso il suo obiettivo.
Il gruppo
rimane un po’ alla cattedrale, indeciso sul da farsi, poi assiste alla partenza
di un gruppetto di cavalieri Anguleani diretti proprio alla porta nord, dove a
quanto pare si stanno verificando dei problemi.
Il gruppo
decide di seguirli, e una volta arrivati al piazzale dei cancelli si trovano
davanti a uno scenario piuttosto complesso: le ombre, al di fuori, hanno
congelato il portone e stanno tentando di sfondarlo. Un gruppo di Ministri
degli Eoni supportato da Aldan sta tentando di attivare l’automa da guerra
portato da Jyrek, mentre l’esercito del regno li sta osteggiando: a quanto
pare, credono di poter risolvere la situazione da soli senza l’aiuto da parte
di “fattucchierie e stregonerie”.
I
personaggi si infilano in mezzo cercando di fare da mediatori, ma con scarsi
risultati. Aldan dice loro che attivare l’automa è molto rischioso, perché se
uno solo dei soldati dovesse dimostrarsi ostile, esso attiverebbe il suo
programma di autodifesa, causando una strage.
Per l’appunto,
la situazione degenera del tutto quando un soldato lancia un sasso contro l’automa,
causando la sua attivazione. In breve si affrontano due schieramenti: da una
parte i personaggi, l’Ordine del Vero e i cavalieri Anguleani, dall’altro l’esercito.
Lo scontro dura meno di un minuto, per lo più a svantaggio dei soldati, che
vede alcuni dei suoi ammazzati dall’automa e un capitano della guardia esiliato
in un’altra dimensione da Ellie.
I ministri
riescono a disattivare l’automa, ma in quel momento le ombre riescono a
sfondare la porta: le due fazioni che fino a un secondo prima stavano
combattendo tra loro, sono costrette a fare fronte comune.
Le ombre
non sono molte, ma ognuna di esse riesce a sterminare una mezza dozzina di
soldati prima di essere risucchiata nel vuoto. L’automa da combattimento viene
riattivato, e le redini della situazione passano in mano agli umani. Ellie,
assieme ad Aldan, riescono a creare un campo di forza sulla breccia della
porta, fermando temporaneamente l’attacco.
Nel
frattempo, sul posto giunge anche il generale Neron (vedi immagine) e i suoi cavalieri.
Aldan è
ferito, ma non sembra intenzionato a mollare. Suggerisce al gruppo di
abbandonare l’area e ritornare alla biblioteca dell’Ordine: se esiste qualche
riferimento ai frammenti del sole, potranno trovarlo lì.
Effettivamente,
dopo un paio d’ore di ricerche, i personaggi si imbattono in un libro in cui
viene spiegato che i carri celesti degli antichi erano spesso alimentati da
frammenti di sole, e alcuni di essi possono trovarsi ancora in quelle che
venivano chiamate “stazioni di atterraggio”: grandi edifici dal tetto piatto,
spesso dotati di cupole di metallo atte alla comunicazione.
Al gruppo
viene subito in mente la prima rovina esplorata assieme, dove il folle Bhalar Kolssed faceva esperimenti con
le piante carnivore!
Il gruppo
corre alla Magione vivente, dove Bhalar è tuttora rinchiuso, ma arrivati sul
posto trovano Chi piuttosto
infuriato: il freddo sta facendo soffrire le piante, e Bhalar ne ha
approfittato per scappare dalla sua prigione vegetale nei sotterranei. Leon e
Neil Vane sono già sulle sue tracce.
Il gruppo
esamina l’area, sfruttando anche un Visore Temporale, e vengono a sapere che
nella fuga Bhalar ha trafugato una valigetta contenente prodotti chimici per la
crescita delle piante e, soprattutto, un sacchetto contenente le spore delle
sue piante assassine.
Ragionano
qualche istante su dove possa essersi recato e valutano che l’unico modo per
fuggire dalla città durante l’assedio sia attraverso il fiume.
Insieme
corrono verso i moli, sperando che non sia troppo tardi, mentre le ombre
continuano il loro assedio in questa notte senza fine…
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