domenica 13 dicembre 2015

La Guerra delle Ombre - Sessione XIV: Assedio!



Il gruppo rientra alla Magione Vivente, ma il loro riposo ha ben poca durata: Spritz, Ellie e Kendra decidono di recarsi alla Cattedrale dell’Ordine del Vero per parlare con Aldan: credono infatti che l’Alto Ministro possieda le conoscenze necessarie per rintracciare un frammento del sole.
Leon e Neil Vane (assenti alla sessione) decidono di rimanere presso la Magione per tirare un po’ il fiato.

In barba al coprifuoco i tre giungono alla cattedrale schivando per un pelo una pattuglia di soldati, e trovano Aldan già equipaggiato e intento a uscire per le strade: a quanto pare è richiesta la sua presenza alla porta nord, dove le ombre si stanno concentrando. Velocemente Aldan dice che conosce a livello teorico ciò che loro stanno cercando, ma non sa fornirgli indicazioni utili, poi si reca verso il suo obiettivo.

Il gruppo rimane un po’ alla cattedrale, indeciso sul da farsi, poi assiste alla partenza di un gruppetto di cavalieri Anguleani diretti proprio alla porta nord, dove a quanto pare si stanno verificando dei problemi.

Il gruppo decide di seguirli, e una volta arrivati al piazzale dei cancelli si trovano davanti a uno scenario piuttosto complesso: le ombre, al di fuori, hanno congelato il portone e stanno tentando di sfondarlo. Un gruppo di Ministri degli Eoni supportato da Aldan sta tentando di attivare l’automa da guerra portato da Jyrek, mentre l’esercito del regno li sta osteggiando: a quanto pare, credono di poter risolvere la situazione da soli senza l’aiuto da parte di “fattucchierie e stregonerie”.

I personaggi si infilano in mezzo cercando di fare da mediatori, ma con scarsi risultati. Aldan dice loro che attivare l’automa è molto rischioso, perché se uno solo dei soldati dovesse dimostrarsi ostile, esso attiverebbe il suo programma di autodifesa, causando una strage.

Per l’appunto, la situazione degenera del tutto quando un soldato lancia un sasso contro l’automa, causando la sua attivazione. In breve si affrontano due schieramenti: da una parte i personaggi, l’Ordine del Vero e i cavalieri Anguleani, dall’altro l’esercito. Lo scontro dura meno di un minuto, per lo più a svantaggio dei soldati, che vede alcuni dei suoi ammazzati dall’automa e un capitano della guardia esiliato in un’altra dimensione da Ellie.
I ministri riescono a disattivare l’automa, ma in quel momento le ombre riescono a sfondare la porta: le due fazioni che fino a un secondo prima stavano combattendo tra loro, sono costrette a fare fronte comune.

Le ombre non sono molte, ma ognuna di esse riesce a sterminare una mezza dozzina di soldati prima di essere risucchiata nel vuoto. L’automa da combattimento viene riattivato, e le redini della situazione passano in mano agli umani. Ellie, assieme ad Aldan, riescono a creare un campo di forza sulla breccia della porta, fermando temporaneamente l’attacco.
Nel frattempo, sul posto giunge anche il generale Neron (vedi immagine) e i suoi cavalieri.

Aldan è ferito, ma non sembra intenzionato a mollare. Suggerisce al gruppo di abbandonare l’area e ritornare alla biblioteca dell’Ordine: se esiste qualche riferimento ai frammenti del sole, potranno trovarlo lì.

Effettivamente, dopo un paio d’ore di ricerche, i personaggi si imbattono in un libro in cui viene spiegato che i carri celesti degli antichi erano spesso alimentati da frammenti di sole, e alcuni di essi possono trovarsi ancora in quelle che venivano chiamate “stazioni di atterraggio”: grandi edifici dal tetto piatto, spesso dotati di cupole di metallo atte alla comunicazione.
Al gruppo viene subito in mente la prima rovina esplorata assieme, dove il folle Bhalar Kolssed faceva esperimenti con le piante carnivore!

Il gruppo corre alla Magione vivente, dove Bhalar è tuttora rinchiuso, ma arrivati sul posto trovano Chi piuttosto infuriato: il freddo sta facendo soffrire le piante, e Bhalar ne ha approfittato per scappare dalla sua prigione vegetale nei sotterranei. Leon e Neil Vane sono già sulle sue tracce.
Il gruppo esamina l’area, sfruttando anche un Visore Temporale, e vengono a sapere che nella fuga Bhalar ha trafugato una valigetta contenente prodotti chimici per la crescita delle piante e, soprattutto, un sacchetto contenente le spore delle sue piante assassine.

Ragionano qualche istante su dove possa essersi recato e valutano che l’unico modo per fuggire dalla città durante l’assedio sia attraverso il fiume.
Insieme corrono verso i moli, sperando che non sia troppo tardi, mentre le ombre continuano il loro assedio in questa notte senza fine…

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