Nota: Il
giocatore di Leon era assente, il suo personaggio è stato tenuto
volontariamente fuori dai giochi.
L’intera rovina è stata esplorata con successo. Il gruppo si mette
al lavoro sul fluido rosato, che è in grado di rendere vivo il metallo,
cercando un modo per trasportarlo. Si accorgono che la distruzione dell’emettitore
di fiamma verde che probabilmente dava energia alla struttura ha causato un
forte raffreddamento nel liquido, che sta diventando inerte.
Si ingegnano per trovare una soluzione, ma il danno pare irreparabile:
raccolgono solo qualche campione della sostanza, che nel frattempo è diventata
secca, per portarla al dottor Morkel.
Nel frattempo, la stabilizzazione delle barre di energia ha fatto
sì che il campo di forza nel tunnel che porta verso la superficie scompaia del
tutto, così Blanche può scendere e raggiungere gli altri, che la ragguagliano
sulla situazione.
Improvvisamente, Spritz, Leon e Mistar si sentono male: hanno
nausea, mal di testa e diverse irritazioni in tutto il corpo. Ritornano verso
la superficie, e Blanche gli diagnostica un leggero avvelenamento da radiazioni
grazie alle sue competenze mediche.
I tre si lavano con acqua pulita, e se Spritz e Mistar sembrano
stare meglio, non vale lo stesso per Leon. In lui l’avvelenamento sembra più
radicato e, sebbene non sia in pericolo di vita, fa fatica a muoversi, mangiare
e a parlare.
Dopo aver temporeggiato per un giorno nei pressi dell’altopiano,
il gruppo decide di tornare a casa portandosi dietro il malato.
Mentre Spritz è in caccia durante il viaggio, si rende conto di
stare seguendo le tracce di qualcosa di grosso. Trova alberi e rocce spaccate,
e segue una scia di distruzione fino a un canyon nel terreno, con un fiume che
scorre al di sotto. Incurante del pericolo decide di scendere, e dopo pochi
minuti vede un’immensa figura costituita da roccia, piante e legno muoversi
lentamente… un callerail (Numenéra, pag.222)!
Capendo di essere nei guai, Spritz fa di tutto per allontanarsi,
ma la bestia lo fiuta mentre si sta arrampicando sulla parete rocciosa.
Arrivato in cima si nasconde dietro un gruppo di rocce, ma pare non essere
sufficiente… il callerail lo segue, ma all’ultimo si blocca perché ha fiutato
un’altra preda: un branco di espron a una cinquantina di metri di distanza (e
Spritz ringrazia il 20 nella prova di Furtività). Il mostro attacca il branco e
il glaive ne approfitta per darsela a gambe.
Il resto del viaggio procede tranquillamente, anche se Blanche è
costretta a compiere un’operazione di emergenza alla nuca di Leon, su cui stava
comparendo un bubbone dall’aspetto preoccupante.
Arrivati al Sostegno, Leon viene sistemato in un sanatorio mentre
il resto del gruppo si dedica ai suoi affari. Si recano prima dal dottor Morkel, ansioso di sapere delle
scoperte fatte. Riferiscono buona parte dell’accaduto e gli consegnano tutti i
crypto trovati, più il campione di sostanza rosa. Dopo un esame, il dottore
decide di tenere il contenitore di pillole e il campione, lasciando al gruppo
tutto il resto e dando loro 45 shint, oltre che a offrirsi per prestare cure
gratuite a Leon.
I tre si dividono, cercando qualcosa da fare. Blanche trova un
lavoro temporaneo al sanatorio, Spritz viene informato che a una fattoria a sud
stanno cercando i servigi di un abile cacciatore, mentre Mistar gironzola per la
città perdendo tempo.
Spritz si reca alla fattoria, e qui viene informato che da alcune
notti delle bestie stanno attaccando gli espron, muovendosi in branco ed
evitando le trappole. Il cacciatore esamina le tracce e la carcassa di un
espron, e deduce che potrebbe trattarsi di un branco di segugi scarni
(Numenéra, pag.243).
Decide di tornare di notte con il resto del gruppo.
Nel frattempo, Blanche viene fermata per strada da una Maschera
Bianca, che gli chiede dove si trovi Leon. Lei glielo riferisce ma,
insospettita, va a cercare Mistar per avvertirlo.
Il tech corre al sanatorio, e trova al di fuori il dottor Morkel
che riferisce che un gruppetto di Maschere Bianche è entrato e li ha fatti
uscire tutti.
Mistar entra e trova i soldati, capitanati da un iroso Kuro Blan, attorno a suo fratello. Kuro
dice che voleva dare una lezione al campione, ma avendolo trovato malridotto ha
deciso di lasciare perdere. Il gruppo minaccia allora di picchiare Mistar, ma
questi, giocando d’astuzia, urla che Leon era infetto, e se sono stati vicini a
lui adesso lo sono anche loro. Gli stupidi soldati si prendono uno spavento (20
nel tiro di Raggirare!) e scappano a gambe levate.
Mistar torna per strada, e Nubenera
gli ruba dallo zaino la strana sfera che scompare rinvenuta nella rovina, e
inizia a giocarci. Mistar nota subito che l’oggetto, a differenza dell’ultima
volta che l’ha esaminato, brilla leggermente. L’animaletto la fa scomparire una
volta, e quando questa torna è tracciata su di essa una scritta con il sangue:
AIUTO.
Mistar, incuriosito, decide di scrivere “chi sei?” sulla sfera, e
farla scomparire di nuovo.
JACK, è la risposta.
Segue uno scambio di battute tra i due. Mistar gli chiede dove si
trovi, e lui risponde che si trova SU. Il dialogo è breve, poiché a un certo
punto, “Jack” dice di aver terminato il sangue con cui scrivere.
Galvanizzato dalla scoperta fatta, ma determinato a parlarne solo
con suo fratello, Mistar si ricongiunge agli altri e Spritz racconta loro della
fattoria, dove si recano subito dopo.
I tre elaborano un semplice piano: catturare uno dei segugi e poi
liberarlo, per seguirlo fino alla tana e farli fuori tutti quanti.
Effettivamente, quella notte un branco di sei segugi scarni attacca di nuovo la
fattoria con scarsi risultati: il gruppo si era posizionato sui tetti ed era
pronto ad accoglierli. Riescono a catturarne uno vivo, ma notano che il branco
era particolarmente abile a evitare le tagliole, un comportamento inconsueto
per dei semplici animali.
Decidono di attendere la mattina per portare a termine il loro
piano.
Jack è intrappolato sulla Pianta-di-Fagioli? Ma se è veramente
lui, come è possibile che sia ancora vivo dopo centinaia di anni? Questo e
molto altro nei prossimi episodi!
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