mercoledì 29 aprile 2015

La Tomba delle Nuvole - XIII: La Scalata della Pianta




La porta si apre su un corridoio metallico lungo una ventina di metri, al termine del quale vedono un immenso ambiente illuminato da una bassa luce verde. Nubenera sembra inquieto, così i personaggi avanzano con accortezza. Si trovano in una stanza enorme, grande quasi quanto l’intera base del Sostegno, le cui pareti sono piene di canaline di cristallo in cui l’energia biologica scorre. Nella zona centrale è presente un pilastro di cristallo perfettamente verticale, attorno al quale una passerella a chiocciola sale a un livello superiore. I personaggi esaminano prima l’ambiente e poi il pilastro, che si rendono conto essere la stessa Pianta-di-Fagioli: quella che hanno trovato è probabilmente la sua base, profondamente radicata nel Sostegno. Nubenera gironzola per il piano, trovando alcuni fagioli bianchi di synth (che a tutti gli effetti vengono utilizzati come moneta nei dintorni del Sostegno). Nei pressi della Pianta trovano delle larghe botole metalliche che conducono a un livello inferiore, e decidono di esplorarlo.

Il piano interrato è buio e speculare a quello superiore. Si accorgono immediatamente che la Pianta-di-Fagioli scende fino a questo livello, innestandosi a un macchinario da cui partono altre tre linee di cristallo, in maniera simile a una Y, che però sono illuminate di energia verde. A questo punto, i tre comprendono che la Pianta-di-Fagioli altri non è che una linea per il trasporto dell’energia del tutto simile a quella che i personaggi hanno riparato alcune sessioni prima (Sessione 10 – Oltre il bosco, attraverso il portale) e che le tre linee orizzontali hanno il compito di alimentare le rovine esplorate durante la loro cerca!
Il Sostegno è quindi solo uno snodo energetico o ha qualche altra funzione? E perché la linea che porta l’energia verso l’alto sembra essere inattiva? Dopo attente analisi e utilizzo di poteri, capiscono che il macchinario non può essere attivato da questo punto, anche se l’energia biologica stessa fluisce da esso… come se generasse autonomamente energia.

Stanno per ritornare sopra, quando Nubenera indica ai tre qualcosa, squittendo con interesse! Si avvicinano ad un angolo buio, e scoprono una vera e propria montagna di shint a forma di fagiolo bianco (510, per la precisione). Li raccolgono avidamente, e al di sotto trovano un piccolo scheletro metallico, come quelli già rinvenuti in una delle rovine, ma arrugginito e messo piuttosto male. Si fanno qualche domanda su come sia finito lì, ma lasciano perdere la pista e tornano di sopra, salendo poi la passerella attorno alla Pianta e arrivando al primo piano, che sembra un ambiente identico al precedente, ma più piccolo.

Attorno alla scala, quattro statue di Antichi in metallo, con spade di Synthacciaio tra le mani, attendono immobili. Hanno già incontrato strutture simili, e sanno perfettamente che potrebbero non essere solo statue, ma automi assassini. Vedono quattro ali nel grande ambiente, ognuno dotato di strutture e macchinari diversi, e la pedana che circonda la Pianta-di-Fagioli prosegue fino a un livello superiore

Decidono di esplorare la prima, dove hanno visto un macchinario di synth, acciaio e cristalli simile  a quelli trovati nelle precedenti strutture. Spritz immerge le mani nella pozza fluida del macchinario e la sua coscienza si trova proiettata nelle linee di energia del Sostegno: come se fosse una particella viaggia attraverso la verde forza biologica nelle canaline, percependo l’intera struttura e potendone forzare eventuali blocchi. Cerca di trovare lo snodo energetico, ma si perde all’interno del labirinto energetico… il suo corpo viene oltretutto fulminato da questa forza (grazie a un’intromissione del narratore) e la coscienza di Spritz ritorna al suo corpo. Dice agli altri, rimasti nei pressi delle scale, di avvicinarsi. Mentre lo fanno, Leon trova su un piedistallo un disco di metallo e cristallo dagli scopi ignoti, che prende con sé.
Una volta lì spiega la situazione e il nostro eroe Leon “Sono il migliore in quello che faccio” Krauser, senza nemmeno pensarci e facendo considerazioni errate, immerge le braccia di Nubenera nel macchinario… occasione troppo ghiotta per me, che gioco un'altra intromissione: Nubenera viene fulminato dal macchinario e se ne stacca, strillando come un ossesso.

L’intromissione viene accettata: le statue degli Antichi si destano dal loro sonno e senza pensarci un attimo attaccano la squadra. Il combattimento è molto violento, e si consuma soprattutto a discapito dei due gemelli, che decidono di affrontarlo in prima linea, mentre Spritz rimane al sicuro sparando con la balestra e arrivando in mischia solamente al momento propizio. Grazie a un provvidenziale Lampo di Mistar e dei coreografici utilizzi di Spinta da parte di Leon, oltre che della lancia termica e della sana violenza propinata dal nostro glaive Spritz, i quattro Antichi di metallo vengono distrutti.

Ora che possono muoversi con più cautela, i tre esplorano le altre stanze del piano: trovano prima un’area dotata di vari pannelli di vetro collegati a dei macchinari, a cui Mistar tenta di collegarsi per riattivarli, fallendo clamorosamente (1 sul dado) e beccandosi una bella scossa ai suoi circuiti interni che fanno sì che il suo braccio sinistro smetta di funzionare (ti si sono bruciati un po’ di cavi, caro il mio tech). Gli schermi esplodono, rendendo impossibile ulteriori tentativi.

Trovano poi un’area sigillata da una porta, che riescono ad aprire con il disco di metallo e cristallo trovato da Leon poco prima. All’interno trovano tre crypto (1 nodulo di forza e 2 noduli disgreganti), due armature progettate per creature non umane e un arcano (un visore che fa vedere tutto quanto in scale di verde).

L’ultima stanza che esplorano ha sette sedili progettati per creature serpentine che circondano un tavolo di metallo e cristallo. Premendo vari glifi riescono ad attivare il congegno, e un Antico corazzato e con quattro piccole sfere che gli orbitano intorno al capo fa bella mostra di sé come apparizione olografica. Continua  a ripetere una frase incomprensibile, e Leon decide di ingerire la sua pillola-traduttore vocale, comprendendone il significato: “presto torneremo a prendervi…
Il gruppo inizia a proporre varie teorie secondo cui il Sostegno si tratti di una vera e propria base dove gli Antichi avrebbero dovuto attendere che il loro popolo li traesse in salvo… da cosa?

Salgono quindi al livello superiore, e lì si accorgono che sono presenti altri quattro antichi immobili, e per evitare altri rischi decidono di tornare di sotto. Leon si interfaccia nuovamente al macchinario che manovra l’energia del Sostegno, riuscendo a risalire fino allo snodo energetico e sbloccandolo del tutto: la Pianta-di-Fagioli si illumina di energia verde, proiettandola verso l’alto! Inoltre, sotto consiglio di Mistar, escogitano un piano per difendersi dagli Antichi. Mistar immagina che, trattandosi di creature serpentine, siano a sangue freddo. Chiede a suo fratello se è possibile, tramite la manipolazione dell’energia della torre, abbassare la temperatura in modo da farle cadere in un letargo più profondo.
Leon ci riesce, abbassando notevolmente la temperatura dell’edificio e sbloccando persino alcune porte ai livelli superiori!

I tre esplorano quindi il secondo piano, e si rendono conto che l’idea di Mistar ha funzionato: gli Antichi sono caduti in un letargo ancora più profondo, e non si sveglieranno nemmeno in presenza di forti rumori.
Anche questo secondo piano viene esaminato: i quattro rinvengono un laboratorio chimico distrutto, una piantagione di funghi in una camera criogenica (simili ai funghi che nascono spontaneamente in una delle montagne galleggianti attorno al Sostegno) e fanno altre due scoperte ben più interessanti.

La prima è un congegno, una sorta di collare metallico collegato a una spina dorsale flessibile che è possibile innestare sulla schiena. Nonostante Mistar si becchi una bella scossa la prima volta che prova ad afferrarlo, Leon decide di innestare il congegno su di sé: si attacca facilmente alla sua schiena, ma i suoi scopi sono ancora ignoti (si tratta di un artefatto, ma visto che i giocatori non hanno ancora scoperto quali siano le sue utilità, le saprete anche voi in seguito!).

La seconda è un laboratorio dove è presente un tavolo metallico fatto appositamente perché un Antico ci si possa sdraiare sopra. Sopra di esso, un macchinario con numerosi aghi di metallo collegati a due serbatoi: uno contenente metallo fuso, l’altro liquido rosa. Riattivando alcuni schermi di vetro presenti nell’area ed esaminandone i glifi e le immagini, i tre fanno un’agghiacciante scoperta: quel macchinario serve per iniettare della materia inorganica nel corpo di un antico e renderla biologica, in maniera tale da trasformare la loro carne in metallo. Giungono quindi all’agghiacciante considerazione che le statue di Antichi incontrate fin’ora non sono affatto statue… ma veri e propri Antichi trasformati in metallo vivente, in attesa da chissà quanti secoli che i loro simili tornino a prenderli!
Le teorie sulla grandezza della cosa si sprecano, e nel frattempo scoprono che il macchinario sembra poter essere ancora attivabile, in modo da avviare un processo automatico… che però è programmato per il corpo di un Antico, e molto probabilmente ucciderebbe un altro tipo di creatura che si sottoponesse al processo. Saggiamente, decidono di evitare.

Salgono infine all’ultimo piano della torre, dove sono presenti altri quattro Antichi (fortunatamente in letargo) e quattro stanze che paiono uguali. La prima contiene solo una grossa bara di acciaio e synth, la seconda ha lo stesso manufatto, ma all’interno è ancora possibile notare del ghiaccio… dall’oscurità, due L’haeac (vedi Sessione 9 – Il Duplicante Assassino) li attaccano, e infieriscono gravi danni prima che il gruppo abbia la meglio su uno dei due e l’altro, stordito, venga eliminato poco dopo.
Nelle altre due stanze ci sono simili bare, che contengono ognuna una coppia di duplicanti assassini ancora in criostasi… i tre reputano saggio non andare a svegliarli.

Salgono l’ultima rampa, che porta verso il tetto del Sostegno, ma la loro strada viene bloccata da un campo di forza. Lì vicino è presente un piedistallo a forma di artiglio, ma al di sopra non c’è nulla. Mistar mette l’ultima sfera, quella prestata dalla Guardiatorre Kawax, sul piedistallo e il campo di forza scompare.
Sulla cima del Sostegno è presente solamente una vasca di fluido a circondare la Pianta-di-Fagioli: un fluido molto simile a quello dei macchinari attivabili immergendo le mani.

I tre decidono di farlo contemporaneamente… e l’ultima sensazione che provano è quella di venire disintegrati fino a ogni singolo atomo del proprio corpo.

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