Gli
avventurieri riescono a tornare abbastanza in salute al Sostegno, consegnano la
bambola al mercante Erias facendosi
pagare gli 80 shint come promesso e ne approfittano per fare provviste e
riposarsi.
Grazie
alle informazioni ottenute nell’ultima rovina visitata e i fornitissimi
mercanti del Sostegno, comprano quanto necessario per la riparazione della
linea di energia: synth, metallo, prodotti chimici e cristalli di quarzo sono
le componenti fondamentali.
Il viaggio
in direzione nord-est dura circa tre giorni, dopo i quali si imbattono in un
bizzarro boschetto: la vegetazione e la fauna emettono infatti una
bioluminescenza verde, e occasionalmente erompono in fiammate di energia
biologica a cui loro stessi paiono essere immuni, ma non i personaggi! Il gruppo
fa un po’ di esami sul luogo, e capisce che l’energia che lo permea è la stessa
energia biologica trovata nella prima rovina, quella che manteneva in vita i
guardiani spettrali (vedi Sessione 4). Capiscono anche che finché quest’energia
è presente, né la flora né la fauna hanno bisogno di sostentarsi in alcun modo
(la vegetazione ha infatti radici molto poco ramificate e atte solo a
sostenersi).
Il
boschetto non è grande, e nel giro di poco trovano una radura in cui una fiamma
verde erutta dal terreno come se fosse un geyser. Scavano tutt’intorno,
mettendo a nudo una conduttura di synth e cristallo trasportante quell’energia
in direzione nord-est, interrotta però dalla falla che da energia al bosco e a
tutti i suoi abitanti.
Smanettando
un po’ con i prodotti chimici acquistati e utilizzando i trucchetti magici per
lavorare a distanza senza scottarsi, i personaggi riescono a riparare la
conduttura e bloccare la fiamma. Nel giro di breve, però, attorno a loro inizia
ad accadere qualcosa di strano… le piante attorno a loro iniziano ad eruttare
fiamme verdi con violenza! Date le sue competenze di biologia, Blanche ha
un’intuizione: la vegetazione, non avendo più la fiamma da cui alimentarsi, sta
buttando fuori tutta la propria energia per attingere alla propria stessa vita,
in un bizzarro circolo vizioso che le porterà entro pochissimo alla morte… e
porterà allo stesso destino anche i personaggi, se non si toglieranno di lì
prima di subito!
I quattro
corrono e saltano fuori dalla boscaglia mentre le fiamme verdi avvampano ogni
cosa, provocando un’esplosione di vita incandescente! Sono un po’
bruciacchiati, ma nessuno in maniera grave.
Riprendono
il viaggio seguendo la linea di energia, e dopo due giorni giungono a una
spaccatura nel terreno, che si inoltra in una sorta di canyon dove è presente
un portale di energia rossastra circondato da un grande anello di metallo.
Senza ulteriori indugi, attraversano il portale…
…e Spritz,
Blanche e Mistar si trovano in un luogo pregno di luce rossa, umido e caldissimo,
e quando i loro occhi si abituano allo strano spettro luminoso si accorgono di
trovarsi in una grande stanza dai muri tremolanti, che ricorda l’interno di un
corpo vivente. Pareti, pavimento e soffitto sono fatti di carne e pulsano
orribilmente, l’ambiente è pregno di una sostanza acida nebulizzata che
lentamente inizia a corrodere carne e metallo (1 danno ambientale ogni 15
minuti). Ci sono numerose uscite dalla stanza, corridoi che scendono e salgono
all’interno dell’organismo.
E la cosa
più terribile è che Leon non è con loro. I tre si dividono per cercarlo.
Leon esce
dal portale un po’ più malconcio, in un altro luogo simile e parzialmente
incastrato nel terreno (grazie a un’intromissione del narratore). È infatti
sdraiato a terra, con solamente busto e testa al di fuori, e i quattro arti
seppelliti nella carne molliccia, che lo tengono stretto come una morsa. Cerca
di liberarsi e chiama aiuto, ma nessuno è in grado di sentirlo eccetto una
ragazza comparsa dal nulla, estremamente formosa e completamente nuda. Si
avvicina al Jack con aria lasciva, nonostante l’ambiente alieno e disturbante,
e dopo averlo osservato per un attimo gli abbassa i pantaloni. Leon, che non è
in grado di resistere a una bella donna, e comunque non aveva possibilità di
reagire, si lascia trasportare dalla cosa e finisce per farsi cavalcare dalla
misteriosa ragazza. Il fattaccio dura poco, dopodiché la misteriosa bellezza si
allontana di tutta fretta.
Gironzolando
ancora un po’ all’interno di questo luogo da incubo, i personaggi trovano Leon
e lo aiutano a fuoriuscire dal terreno. Lui racconta cosa è appena accaduto,
beccandosi del cretino da praticamente tutti per non aver saputo resistere.
Il posto è
enorme e labirintico: le stanze sembrano tutte uguali, la luce rossa disturba
gli occhi dei personaggi, l’ambiente acido li corrode lentamente. Ogni tanto si
imbattono in pozze di liquidi gastrici gorgoglianti, camere colme di liquami
non meglio identificati e organi penzolanti dalla funzione misteriosa.
Seguendo
dei gemiti giungono, dopo circa un’ora di cammino, in una camera dove un
isolotto carnoso fornisce l’unico riparo in mezzo a una pozza acida. Su di
esso, la bellissima donna incontrata da Leon poco prima sta gemendo a gambe
aperte… e con il ventre enormemente rigonfio, che rivela ciò che effettivamente
è: una Sposa Niboviana (Numenéra, pag. 245). Bastano pochi istanti perché dal
suo ventre erutti uno Sciame Giallo (Numenéra, pag. 241), che invade l’ambiente
con l’unico scopo di difendere la propria madre ed eliminare i personaggi.
Sia lo
sciame che la sposa, ripresasi istantaneamente dal parto, attaccano i
personaggi. La difficoltà nel colpire gli insetti transdimensionali che
compongono lo sciame giallo fa sì che Mistar accetti volontariamente di farsi
ricoprire dalle bestie, per poi gettarsi nel laghetto acido, ustionandosi
pesantemente ma uccidendone la maggior parte, che poi vengono terminati da
Spritz.
Blanche e
Leon nel frattempo pensano alla sposa, che viene eliminata abbastanza in fretta
a colpi di spada e lancia termica (“sei
stata la mia miglior scopata!”, sono le parole di Leon!).
Dello
sciame non rimane praticamente nulla, così i malconci personaggi esaminano il
corpo della donna. All’interno della sua pancia rinvengono una sfera metallica
d’oro, simile a quelle rinvenute nelle rovine precedenti, che se attivata
emette un’intensa luce rossa per circa un minuto.
I
personaggi hanno trovato ciò che cercavano, ma non l’uscita da questo orribile
labirinto… e dovranno farlo al più presto, se non vogliono morire qui dentro,
digeriti dagli acidi presenti nell’aria.
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