giovedì 16 aprile 2015

La Tomba delle Nuvole - X: Oltre il Bosco, Attraverso il Portale



Gli avventurieri riescono a tornare abbastanza in salute al Sostegno, consegnano la bambola al mercante Erias facendosi pagare gli 80 shint come promesso e ne approfittano per fare provviste e riposarsi.

Grazie alle informazioni ottenute nell’ultima rovina visitata e i fornitissimi mercanti del Sostegno, comprano quanto necessario per la riparazione della linea di energia: synth, metallo, prodotti chimici e cristalli di quarzo sono le componenti fondamentali.

Il viaggio in direzione nord-est dura circa tre giorni, dopo i quali si imbattono in un bizzarro boschetto: la vegetazione e la fauna emettono infatti una bioluminescenza verde, e occasionalmente erompono in fiammate di energia biologica a cui loro stessi paiono essere immuni, ma non i personaggi! Il gruppo fa un po’ di esami sul luogo, e capisce che l’energia che lo permea è la stessa energia biologica trovata nella prima rovina, quella che manteneva in vita i guardiani spettrali (vedi Sessione 4). Capiscono anche che finché quest’energia è presente, né la flora né la fauna hanno bisogno di sostentarsi in alcun modo (la vegetazione ha infatti radici molto poco ramificate e atte solo a sostenersi).

Il boschetto non è grande, e nel giro di poco trovano una radura in cui una fiamma verde erutta dal terreno come se fosse un geyser. Scavano tutt’intorno, mettendo a nudo una conduttura di synth e cristallo trasportante quell’energia in direzione nord-est, interrotta però dalla falla che da energia al bosco e a tutti i suoi abitanti.

Smanettando un po’ con i prodotti chimici acquistati e utilizzando i trucchetti magici per lavorare a distanza senza scottarsi, i personaggi riescono a riparare la conduttura e bloccare la fiamma. Nel giro di breve, però, attorno a loro inizia ad accadere qualcosa di strano… le piante attorno a loro iniziano ad eruttare fiamme verdi con violenza! Date le sue competenze di biologia, Blanche ha un’intuizione: la vegetazione, non avendo più la fiamma da cui alimentarsi, sta buttando fuori tutta la propria energia per attingere alla propria stessa vita, in un bizzarro circolo vizioso che le porterà entro pochissimo alla morte… e porterà allo stesso destino anche i personaggi, se non si toglieranno di lì prima di subito!

I quattro corrono e saltano fuori dalla boscaglia mentre le fiamme verdi avvampano ogni cosa, provocando un’esplosione di vita incandescente! Sono un po’ bruciacchiati, ma nessuno in maniera grave.

Riprendono il viaggio seguendo la linea di energia, e dopo due giorni giungono a una spaccatura nel terreno, che si inoltra in una sorta di canyon dove è presente un portale di energia rossastra circondato da un grande anello di metallo. Senza ulteriori indugi, attraversano il portale…

…e Spritz, Blanche e Mistar si trovano in un luogo pregno di luce rossa, umido e caldissimo, e quando i loro occhi si abituano allo strano spettro luminoso si accorgono di trovarsi in una grande stanza dai muri tremolanti, che ricorda l’interno di un corpo vivente. Pareti, pavimento e soffitto sono fatti di carne e pulsano orribilmente, l’ambiente è pregno di una sostanza acida nebulizzata che lentamente inizia a corrodere carne e metallo (1 danno ambientale ogni 15 minuti). Ci sono numerose uscite dalla stanza, corridoi che scendono e salgono all’interno dell’organismo.
E la cosa più terribile è che Leon non è con loro. I tre si dividono per cercarlo.

Leon esce dal portale un po’ più malconcio, in un altro luogo simile e parzialmente incastrato nel terreno (grazie a un’intromissione del narratore). È infatti sdraiato a terra, con solamente busto e testa al di fuori, e i quattro arti seppelliti nella carne molliccia, che lo tengono stretto come una morsa. Cerca di liberarsi e chiama aiuto, ma nessuno è in grado di sentirlo eccetto una ragazza comparsa dal nulla, estremamente formosa e completamente nuda. Si avvicina al Jack con aria lasciva, nonostante l’ambiente alieno e disturbante, e dopo averlo osservato per un attimo gli abbassa i pantaloni. Leon, che non è in grado di resistere a una bella donna, e comunque non aveva possibilità di reagire, si lascia trasportare dalla cosa e finisce per farsi cavalcare dalla misteriosa ragazza. Il fattaccio dura poco, dopodiché la misteriosa bellezza si allontana di tutta fretta.

Gironzolando ancora un po’ all’interno di questo luogo da incubo, i personaggi trovano Leon e lo aiutano a fuoriuscire dal terreno. Lui racconta cosa è appena accaduto, beccandosi del cretino da praticamente tutti per non aver saputo resistere.

Il posto è enorme e labirintico: le stanze sembrano tutte uguali, la luce rossa disturba gli occhi dei personaggi, l’ambiente acido li corrode lentamente. Ogni tanto si imbattono in pozze di liquidi gastrici gorgoglianti, camere colme di liquami non meglio identificati e organi penzolanti dalla funzione misteriosa.

Seguendo dei gemiti giungono, dopo circa un’ora di cammino, in una camera dove un isolotto carnoso fornisce l’unico riparo in mezzo a una pozza acida. Su di esso, la bellissima donna incontrata da Leon poco prima sta gemendo a gambe aperte… e con il ventre enormemente rigonfio, che rivela ciò che effettivamente è: una Sposa Niboviana (Numenéra, pag. 245). Bastano pochi istanti perché dal suo ventre erutti uno Sciame Giallo (Numenéra, pag. 241), che invade l’ambiente con l’unico scopo di difendere la propria madre ed eliminare i personaggi.

Sia lo sciame che la sposa, ripresasi istantaneamente dal parto, attaccano i personaggi. La difficoltà nel colpire gli insetti transdimensionali che compongono lo sciame giallo fa sì che Mistar accetti volontariamente di farsi ricoprire dalle bestie, per poi gettarsi nel laghetto acido, ustionandosi pesantemente ma uccidendone la maggior parte, che poi vengono terminati da Spritz.

Blanche e Leon nel frattempo pensano alla sposa, che viene eliminata abbastanza in fretta a colpi di spada e lancia termica (“sei stata la mia miglior scopata!”, sono le parole di Leon!).

Dello sciame non rimane praticamente nulla, così i malconci personaggi esaminano il corpo della donna. All’interno della sua pancia rinvengono una sfera metallica d’oro, simile a quelle rinvenute nelle rovine precedenti, che se attivata emette un’intensa luce rossa per circa un minuto.

I personaggi hanno trovato ciò che cercavano, ma non l’uscita da questo orribile labirinto… e dovranno farlo al più presto, se non vogliono morire qui dentro, digeriti dagli acidi presenti nell’aria.

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