La
porta si apre su un corridoio metallico lungo una ventina di metri, al termine
del quale vedono un immenso ambiente illuminato da una bassa luce verde. Nubenera sembra inquieto, così i
personaggi avanzano con accortezza. Si trovano in una stanza enorme, grande
quasi quanto l’intera base del Sostegno, le cui pareti sono piene di canaline
di cristallo in cui l’energia biologica scorre. Nella zona centrale è presente
un pilastro di cristallo perfettamente verticale, attorno al quale una
passerella a chiocciola sale a un livello superiore. I personaggi esaminano
prima l’ambiente e poi il pilastro, che si rendono conto essere la stessa
Pianta-di-Fagioli: quella che hanno trovato è probabilmente la sua base,
profondamente radicata nel Sostegno. Nubenera gironzola per il piano, trovando
alcuni fagioli bianchi di synth (che a tutti gli effetti vengono utilizzati
come moneta nei dintorni del Sostegno). Nei pressi della Pianta trovano delle
larghe botole metalliche che conducono a un livello inferiore, e decidono di
esplorarlo.
Il
piano interrato è buio e speculare a quello superiore. Si accorgono
immediatamente che la Pianta-di-Fagioli scende fino a questo livello,
innestandosi a un macchinario da cui partono altre tre linee di cristallo, in
maniera simile a una Y, che però sono illuminate di energia verde. A questo
punto, i tre comprendono che la Pianta-di-Fagioli altri non è che una linea per
il trasporto dell’energia del tutto simile a quella che i personaggi hanno
riparato alcune sessioni prima (Sessione 10 – Oltre il bosco, attraverso il
portale) e che le tre linee orizzontali hanno il compito di alimentare le
rovine esplorate durante la loro cerca!
Il
Sostegno è quindi solo uno snodo energetico o ha qualche altra funzione? E
perché la linea che porta l’energia verso l’alto sembra essere inattiva? Dopo
attente analisi e utilizzo di poteri, capiscono che il macchinario non può
essere attivato da questo punto, anche se l’energia biologica stessa fluisce da
esso… come se generasse autonomamente energia.
Stanno
per ritornare sopra, quando Nubenera indica ai tre qualcosa, squittendo con
interesse! Si avvicinano ad un angolo buio, e scoprono una vera e propria
montagna di shint a forma di fagiolo bianco (510, per la precisione). Li
raccolgono avidamente, e al di sotto trovano un piccolo scheletro metallico,
come quelli già rinvenuti in una delle rovine, ma arrugginito e messo piuttosto
male. Si fanno qualche domanda su come sia finito lì, ma lasciano perdere la
pista e tornano di sopra, salendo poi la passerella attorno alla Pianta e
arrivando al primo piano, che sembra un ambiente identico al precedente, ma più
piccolo.
Attorno
alla scala, quattro statue di Antichi in metallo, con spade di Synthacciaio tra
le mani, attendono immobili. Hanno già incontrato strutture simili, e sanno
perfettamente che potrebbero non essere solo statue, ma automi assassini.
Vedono quattro ali nel grande ambiente, ognuno dotato di strutture e macchinari
diversi, e la pedana che circonda la Pianta-di-Fagioli prosegue fino a un
livello superiore
Decidono
di esplorare la prima, dove hanno visto un macchinario di synth, acciaio e
cristalli simile a quelli trovati nelle
precedenti strutture. Spritz immerge le mani nella pozza fluida del macchinario
e la sua coscienza si trova proiettata nelle linee di energia del Sostegno:
come se fosse una particella viaggia attraverso la verde forza biologica nelle
canaline, percependo l’intera struttura e potendone forzare eventuali blocchi.
Cerca di trovare lo snodo energetico, ma si perde all’interno del labirinto
energetico… il suo corpo viene oltretutto fulminato da questa forza (grazie a
un’intromissione del narratore) e la coscienza di Spritz ritorna al suo corpo.
Dice agli altri, rimasti nei pressi delle scale, di avvicinarsi. Mentre lo
fanno, Leon trova su un piedistallo un disco di metallo e cristallo dagli scopi
ignoti, che prende con sé.
Una
volta lì spiega la situazione e il nostro eroe Leon “Sono il migliore in quello
che faccio” Krauser, senza nemmeno pensarci e facendo considerazioni errate, immerge
le braccia di Nubenera nel macchinario… occasione troppo ghiotta per me, che
gioco un'altra intromissione: Nubenera viene fulminato dal macchinario e se ne
stacca, strillando come un ossesso.
L’intromissione
viene accettata: le statue degli Antichi si destano dal loro sonno e senza
pensarci un attimo attaccano la squadra. Il combattimento è molto violento, e
si consuma soprattutto a discapito dei due gemelli, che decidono di affrontarlo
in prima linea, mentre Spritz rimane al sicuro sparando con la balestra e
arrivando in mischia solamente al momento propizio. Grazie a un provvidenziale Lampo di Mistar e dei coreografici
utilizzi di Spinta da parte di Leon,
oltre che della lancia termica e della sana violenza propinata dal nostro
glaive Spritz, i quattro Antichi di metallo vengono distrutti.
Ora
che possono muoversi con più cautela, i tre esplorano le altre stanze del
piano: trovano prima un’area dotata di vari pannelli di vetro collegati a dei
macchinari, a cui Mistar tenta di collegarsi per riattivarli, fallendo
clamorosamente (1 sul dado) e beccandosi una bella scossa ai suoi circuiti
interni che fanno sì che il suo braccio sinistro smetta di funzionare (ti si sono bruciati un po’ di cavi, caro il
mio tech). Gli schermi esplodono, rendendo impossibile ulteriori tentativi.
Trovano
poi un’area sigillata da una porta, che riescono ad aprire con il disco di
metallo e cristallo trovato da Leon poco prima. All’interno trovano tre crypto
(1 nodulo di forza e 2 noduli disgreganti), due armature progettate per
creature non umane e un arcano (un visore che fa vedere tutto quanto in scale
di verde).
L’ultima
stanza che esplorano ha sette sedili progettati per creature serpentine che
circondano un tavolo di metallo e cristallo. Premendo vari glifi riescono ad attivare
il congegno, e un Antico corazzato e con quattro piccole sfere che gli orbitano
intorno al capo fa bella mostra di sé come apparizione olografica.
Continua a ripetere una frase
incomprensibile, e Leon decide di ingerire la sua pillola-traduttore vocale,
comprendendone il significato: “presto
torneremo a prendervi…”
Il
gruppo inizia a proporre varie teorie secondo cui il Sostegno si tratti di una
vera e propria base dove gli Antichi avrebbero dovuto attendere che il loro
popolo li traesse in salvo… da cosa?
Salgono
quindi al livello superiore, e lì si accorgono che sono presenti altri quattro
antichi immobili, e per evitare altri rischi decidono di tornare di sotto. Leon
si interfaccia nuovamente al macchinario che manovra l’energia del Sostegno, riuscendo
a risalire fino allo snodo energetico e sbloccandolo del tutto: la
Pianta-di-Fagioli si illumina di energia verde, proiettandola verso l’alto!
Inoltre, sotto consiglio di Mistar, escogitano un piano per difendersi dagli
Antichi. Mistar immagina che, trattandosi di creature serpentine, siano a
sangue freddo. Chiede a suo fratello se è possibile, tramite la manipolazione
dell’energia della torre, abbassare la temperatura in modo da farle cadere in
un letargo più profondo.
Leon
ci riesce, abbassando notevolmente la temperatura dell’edificio e sbloccando
persino alcune porte ai livelli superiori!
I
tre esplorano quindi il secondo piano, e si rendono conto che l’idea di Mistar
ha funzionato: gli Antichi sono caduti in un letargo ancora più profondo, e non
si sveglieranno nemmeno in presenza di forti rumori.
Anche
questo secondo piano viene esaminato: i quattro rinvengono un laboratorio
chimico distrutto, una piantagione di funghi in una camera criogenica (simili
ai funghi che nascono spontaneamente in una delle montagne galleggianti attorno
al Sostegno) e fanno altre due scoperte ben più interessanti.
La
prima è un congegno, una sorta di collare metallico collegato a una spina
dorsale flessibile che è possibile innestare sulla schiena. Nonostante Mistar si
becchi una bella scossa la prima volta che prova ad afferrarlo, Leon decide di
innestare il congegno su di sé: si attacca facilmente alla sua schiena, ma i
suoi scopi sono ancora ignoti (si tratta di un artefatto, ma visto che i
giocatori non hanno ancora scoperto quali siano le sue utilità, le saprete
anche voi in seguito!).
La
seconda è un laboratorio dove è presente un tavolo metallico fatto
appositamente perché un Antico ci si possa sdraiare sopra. Sopra di esso, un
macchinario con numerosi aghi di metallo collegati a due serbatoi: uno
contenente metallo fuso, l’altro liquido rosa. Riattivando alcuni schermi di
vetro presenti nell’area ed esaminandone i glifi e le immagini, i tre fanno
un’agghiacciante scoperta: quel macchinario serve per iniettare della materia
inorganica nel corpo di un antico e renderla biologica, in maniera tale da
trasformare la loro carne in metallo. Giungono quindi all’agghiacciante
considerazione che le statue di Antichi incontrate fin’ora non sono affatto
statue… ma veri e propri Antichi trasformati in metallo vivente, in attesa da
chissà quanti secoli che i loro simili tornino a prenderli!
Le
teorie sulla grandezza della cosa si sprecano, e nel frattempo scoprono che il
macchinario sembra poter essere ancora attivabile, in modo da avviare un
processo automatico… che però è programmato per il corpo di un Antico, e molto
probabilmente ucciderebbe un altro tipo di creatura che si sottoponesse al
processo. Saggiamente, decidono di evitare.
Salgono
infine all’ultimo piano della torre, dove sono presenti altri quattro Antichi
(fortunatamente in letargo) e quattro stanze che paiono uguali. La prima
contiene solo una grossa bara di acciaio e synth, la seconda ha lo stesso
manufatto, ma all’interno è ancora possibile notare del ghiaccio…
dall’oscurità, due L’haeac (vedi Sessione 9 – Il Duplicante Assassino) li
attaccano, e infieriscono gravi danni prima che il gruppo abbia la meglio su
uno dei due e l’altro, stordito, venga eliminato poco dopo.
Nelle
altre due stanze ci sono simili bare, che contengono ognuna una coppia di
duplicanti assassini ancora in criostasi… i tre reputano saggio non andare a svegliarli.
Salgono
l’ultima rampa, che porta verso il tetto del Sostegno, ma la loro strada viene
bloccata da un campo di forza. Lì vicino è presente un piedistallo a forma di
artiglio, ma al di sopra non c’è nulla. Mistar mette l’ultima sfera, quella
prestata dalla Guardiatorre Kawax,
sul piedistallo e il campo di forza scompare.
Sulla
cima del Sostegno è presente solamente una vasca di fluido a circondare la
Pianta-di-Fagioli: un fluido molto simile a quello dei macchinari attivabili
immergendo le mani.
I
tre decidono di farlo contemporaneamente… e l’ultima sensazione che provano è
quella di venire disintegrati fino a ogni singolo atomo del proprio corpo.