venerdì 29 gennaio 2016

La Guerra delle Ombre - Sessione XIX: Sulla Cima del Precipizio



Melch alza le mani, e il gruppo viene investito da un’ondata di ghiaccio che gli blocca gli arti, paralizzandoli sul posto. Solo in due sono riusciti a salvarsi: Neil, lesto abbastanza da saltare giù dal ponte e levitare via, e Leon, che ha ancora attiva la sua Sacca Esplorativa.
L’Ombra Incoronata si avvicina ai componenti del gruppo paralizzati, sussurrando oscure parole in una lingua sconosciuta. Solo alcune di esse risultano comprensibili: “Perché volete distruggere il mio regno?”.
I due jack si preparano al contrattacco, Leon caricando il suo ShooterKrauser, Neil avvicinandosi furtivamente alle spalle. Melch emette uno strillo che riecheggia tra le torri di Auspar, destando l’attenzione di numerose ombre… non c’è più tempo da perdere.
I due jack tentano un attacco incrociato, che purtroppo va a vuoto: il proiettile di Leon viene risucchiato da una singolarità creata da Melch, mentre l’attacco alle spalle di Neil non ha semplicemente luogo: così come era comparso, il re delle ombre è sparito nel nulla.

Utilizzando la lancia termica per sciogliere il ghiaccio, il gruppo riesce a liberare i compagni imprigionati poco prima che delle ombre sopraggiungano. Segue quindi una pericolosa fuga per il quartiere del porto che grazie alla grandissima accortezza mostrata dai personaggi (e a una grande fortuna nei tiri di dado) si risolve facilmente, con l’intero gruppo che riesce a riparare alla Cattedrale dell’Ordine seminando il nemico.

Una volta giunti sul posto, Kendra si reca da Auletta, per darle le piante recuperate e iniziare il trattamento per riprendere l’utilizzo della gamba. La cura si dimostra più invasiva di quanto sperato: Kendra beve un intruglio che dovrebbe rimuoverle la mutazione, dopodiché la Sarraceniana è costretta a rimuoverle chirurgicamente l’escrescenza legnosa che ormai le ha completamente ricoperto la gamba. Grazie a un anestetico fornito da Ellie, l’operazione è meno dolorosa del previsto. Solo il tempo dirà se la cura ha funzionato: entro una settimana Kendra dovrebbe riprendere l’utilizzo della gamba… oppure non potrà muoverla mai più.

Il resto del gruppo si reca a parlare con Hiranel Senk e Neron, per valutare il da farsi. Il generale dei Cavalieri Anguleani nota le mutazioni agli occhi di Spritz, e lascia percepire una velata minaccia nei loro confronti, che però rimane tale senza avere altre conseguenze: tutto il gruppo sarà necessario per le operazioni successive.

Segue un consiglio di guerra a cui partecipa il gruppo al completo, i due sopracitati Hiranel e Neron, e alcuni comandanti della guardia cittadina sopravvissuta. Dal principio l’idea è di rimanere fedeli al piano originario, ovvero portare il numenera esplosivo sul Precipizio tramite gli anelli gravitazionali, mentre un gruppo di combattenti si occupa di fare da diversivo contro le ombre.
Spritz ha però in quel momento un’intuizione che permetterà di agire con più sicurezza e risparmiare molte vite: gli anelli gravitazionali prelevati al porto funzionano anche orizzontalmente o diagonalmente, purché gli anelli siano allineati con precisione. Suggerisce quindi di installare un anello sul tetto della Cattedrale dell’Ordine, il secondo direttamente sulla cima del Precipizio (senza passare dalla parte bassa) e poi far fluttuare diagonalmente il marchingegno fino al luogo indicato, dove il gruppo potrà installarlo.
L’idea viene approvata! I matematici dell’Ordine si mettono all’opera per calcolare la giusta traiettoria.



Il gruppo viene adibito alla missione, anche perché grazie ai poteri di Kendra sono tutti in grado di volare. Lentamente attraversano la gelida tormenta di ghiaccio, arrivando sulla sottile cima del Precipizio e installando l’anello, per poi tornare indietro e trasportare il macchinario esplosivo grazie ai due cerchi perfettamente allineati.
Ci sono un problemi verso le fasi finali dell’operazione: una volta raggiunta la cima del Precipizio, il marchingegno è troppo pesante per sollevarlo quel tanto che basta da posizionarlo. Kendra utilizza il suo Fendente di Gravità per recidere la punta del palazzo reale, e grazie ad un abolitore di gravità il gruppo riesce a sollevarlo quel tanto che basta per posizionarlo.

Al di sotto, nel frattempo, Neron e i suoi uomini stanno distraendo le ombre (senza però tentare un attacco diretto, risparmiando quindi molte vite). Con un anello telepatico Spritz comunica con Neron, dicendogli che sono pronti ad attivare il macchinario, e che quindi è il caso che lui e i suoi uomini si ritirino. Il generale chiede cinque minuti per compiere le ultime manovre.

Il vento soffia imperterrito, il gruppo attende… e il re delle ombre, ancora una volta compare fluttuando vicino a loro, con intenti molto minacciosi…

La campagna è quasi conclusa! Ci vediamo al prossimo (e ultimo) riassunto!

giovedì 21 gennaio 2016

La Guerra delle Ombre - Sessione XVIII: La Città Oscura



Trascorre quella che probabilmente sarà una delle ultime notti tranquille per il gruppo. All’alba vengono svegliati da un’adunata nel cortile, e una volta giunti lì Hiranel Senk gli comunica che il loro piano è stato approvato. Per prima cosa, un gruppo di dieci adepti dell’Ordine si recherà ai moli per staccare due anelli gravitazionali e riportarli alla Cattedrale; la squadra viene invitata a scortarli.

Il tempo per mettere qualcosa sotto i denti è poco: silenziosamente, il gruppo parte. Passando di nuovo per la piccola breccia nelle mura interne (che fortunatamente le ombre non hanno ancora trovato) è piuttosto facile raggiungere l’estremità più a sud dei moli e iniziare il lavoro. Durante il giorno le ombre sono molto meno reattive, quindi l’unico nemico da affrontare è la costante pioggia di lame di ghiaccio. Tramite una serie di esoterismi, le tech del gruppo riescono a proteggere in maniera più o meno efficiente i lavoratori, e mentre Leon li aiuta, Neil e Spritz si danno da fare per pattugliare l’area.

La rimozione del primo anello procede senza intoppi, mentre per il secondo, posizionato nella parte bassa della scogliera, è necessario utilizzare delle corde per issarlo. Una lama di ghiaccio sfreccia nell’aria gelida, tagliandola e facendo precipitare l’anello… una caduta di pochi metri, non in grado di danneggiarlo, ma sufficiente per far rimbombare lo stridente suono del metallo contro la pietra per tutto il quartiere dei porti.

Un gruppo di cinque ombre, attirate dal suono, emerge dai vicoli. Spritz si nasconde tra i cadaveri per tendere loro un agguato, mentre Leon tenta di portare al riparo gli anelli e Kendra, Ellie e Neil decidono di fronteggiarle in prima linea. Alcuni degli adepti dell’Ordine utilizzano i loro esoterismi per contrastarle, ma nonostante l’evidente disparità numerica lo scontro è durissimo
Neil trova, stretto tra le mani di un cadavere, un proiettore olografico che attiva senza sapere nulla del suo utilizzo, creando in mezzo all’area l’illusione di un campo pieno di lunga erba nodosa e molle metalliche. Spritz attira una delle ombre in un vicolo e la combatte in un uno contro uno, iniziando ad avere la peggio.
Uno delle ombre sembra invece in grado di utilizzare degli esoterismi, e scaglia esplosioni ghiacciate contro il gruppo!
Alla fine la squadra ha la meglio, ma il bilancio non è comunque dei migliori: due adepti dell’Ordine sono morti, uno è ferito gravemente, e tutti i membri del gruppo hanno subito diverse ferite.

Celermente la squadra fa ritorno alla Cattedrale portando con sé gli anelli. Hiranel Senk e Neron iniziano a preparare un piano per l’attacco al Precipizio, ma il gruppo non ha intenzione di stare con le mani in mano: la gamba di Kendra peggiora ad ogni ora, e la corteccia legnosa l’ha ormai ricoperta quasi interamente. Decidono quindi di recarsi alla Magione Vivente, per trovare le piante necessarie ad Auletta per operare sulla mutazione.
Si muovono silenziosi e rapidi, facendo il giro dal porto e mandando spesso in avanscoperta Kendra, invisibile e fluttuante, per esaminare il percorso.

Arrivati all’area nord dei moli attivano temporaneamente uno dei ponti semoventi che collegano le torri della città per oltrepassare la muraglia interna difesa da alcune ombre, riuscendo a muoversi senza essere notati. Arrivare alla Magione Vivente, a questo punto, non è complicato: gran parte delle ombre si trovano al Precipizio.

Danno un’occhiata nei paraggi della struttura coperta di ghiaccio, notando che qualcuno si muove all’interno. Bussano a una finestra, e un giovane Sarraceniano apre e li fa entrare di tutta fretta.
In breve il gruppo giunge da Chi, rimasto alla Magione con un manipolo di adoratori delle piante per far sopravvivere la flora dell’edificio il più a lungo possibile. L’anziano consegna loro le piante richieste da Auletta, interrate in dei vasetti, raccomandandosi di non esporle al gelo esterno per non farle morire.
Il gruppo da invece ai Sarraceniani alcune provviste per resistere all’assedio, e scopre che la Magione non è stata direttamente attaccata dalle ombre: pare che l’edificio non li interessi.

Escono nuovamente per le strade e fanno il percorso inverso, facendo di nuovo fuoriuscire il ponte retraibile per passare al di sopra delle mura. Tutto sembra procedere bene, quando un improvviso lampo li abbaglia, e l’ombra incoronata compare dal nulla, bloccandogli il percorso.
Melch è davanti a loro, in tutta la sua oscura crudeltà.

sabato 16 gennaio 2016

La Guerra delle Ombre - Sessione XVII: Sotto una Coltre di Lame



Avvicinandosi ad Auspar, la squadra di avventurieri si rende conto che la situazione è ancora più strana di quanto giudicato a una prima impressione: oltre ad essere stretta dalla morsa del ghiaccio, il gruppo si rende conto che le porte Est e Sud sono sigillate, e nessuna delle ombre le sta minacciando.

Cautamente decidono di muoversi sulla superficie del fiume congelato ed entrare in città dai moli. Alcune barche giacciono, semidistrutte, sulla distesa di ghiaccio. Tramite gli esoterismi di Adattamento di Kendra il gruppo si ripara dalle lame di ghiaccio, ma una volta giunti al porto sulla scogliera si rendono conto che la situazione è enormemente cambiata: per le strade si trovano diversi cadaveri semicongelati, sia di civili che di soldati, uccisi sia dal freddo che dalle lame degli invasori.

Il gruppo tenta di raggiungere la Cattedrale dell’Ordine del Vero, evitando per un soffio un gruppo di tre Araldi del Vuoto, intenti a pattugliare i vicoli tra le abitazioni saccheggiate. Da una torre più alta riescono a scorgere la Cattedrale, avvolta da uno scudo di energia numenera: qualcosa, se non altro, pare aver retto. Nell’area nord vedono chiaramente il profilo della Magione Vivente, completamente cristallizzata nel ghiaccio: le piante che la avvolgevano non sono sopravvissute.

Kendra utilizza simultaneamente i suoi esoterismi di Levitazione, Adattamento e Invisibilità per volare al di sopra della città senza subire alcun pericolo. Da lì, riesce chiaramente a vedere che il quartiere nord e il quartiere del porto sono stati conquistati dalle ombre, che a questo punto hanno preso di mira il Precipizio, mentre la restante parte della città sta ancora reggendo all’assedio. Riesce a infiltrarsi attraverso gli scudi della torre dell’Ordine e, una volta all’interno, cerca Aldan per riferirgli la situazione. Purtroppo scopre ben presto da un’accolita che il maestro di Ellie non ce l’ha fatta: due giorni fa è stato annientato da un’ombra incoronata alla porta Nord. La Tech riferisce che il resto del gruppo è in arrivo, dopodiché tenta di ricongiungersi a loro.

Gli altri nel frattempo hanno trovato uno spiraglio tra le mura interne della città e vi si sono infilati. Neil levita anch’esso sopra la città, cercando Kendra. Quando i due si incontrano, Neil utilizza su di lei uno degli ultimi trucchi del mestiere acquisiti, Impiantare Suggestione, rivolgendo a Kendra la seguente frase: “se entro le prossime ventisei ore non avremo sconfitto le ombre, tu trascorrerai un’ora di passione con me”.
Tiro di dadi… e Kendra soccombe alla suggestione, pur non rendendosi minimamente conto di averla subita (le è sembrata una normalissima frase arrogante rivoltale da Neil).
(Nota del Narratore: C’è un motivo dietro a questa scena. Si tratta di una scommessa fatta tra Leon, Spritz e Neil a inizio campagna, su chi di loro sarebbe riuscito per primo a portarsi a letto la glaciale Kendra. Neil ha finalmente deciso di giocare sporco… Prevedo un’evirazione quando la povera Kendra se ne renderà conto! Ma se riuscissero a fermare le ombre in tempo potrebbe ancora salvarsi… staremo a vedere!)

La squadra al completo giunge alla Cattedrale, e si recano a parlare con la maestra Hiranel Senk, che li aggiorna sui fatti recenti: quando il fiume è congelato, le ombre lo hanno utilizzato come ponte per entrare in città. Il quartiere nord è stato preso tra due fuochi, e non hanno potuto far altro che abbandonarlo e rifugiarsi nell’ultimo quartiere cittadino non ancora conquistato dal nemico. Il maestro Aldan è caduto in azione, mentre il generale Neron e i suoi cavalieri Anguleani stanno reggendo bene. La Magione Vivente dei Sarraceniani è stata catturata nella morsa del gelo, ma alcuni sono riusciti ad abbandonarla e a rifugiarsi alla Cattedrale prima che i nemici la conquistassero. Le ombre stanno ora prendendo d’assedio il Precipizio, il che è strano, perché all’interno non dovrebbe essere rimasto nessuno.
Il gruppo spiega brevemente alla maestra qual’era il piano di Aldan per la costruzione di un’arma con un frammento di sole (non facendo alcun riferimento all’Eyren) e chiede di poter accedere alle sue stanze.
Permesso concesso! L’intero gruppo, con l’eccezione di Leon, va alle stanze di Aldan. Il jack si reca di sotto, nell’area dove sono stati stanziati i profughi, per vedere se Auletta si è salvata. Fortunatamente è così, ma non si sa nulla di Chi: il Sarraceniano ha deciso di rimanere a prendersi cura delle sue amate piante.

Nella stanza di Aldan il resto del gruppo trova l’Eyren, che dimostra subito avere un atteggiamento strano e indifferente verso il gruppo. Ha ultimato la costruzione dell’arma per annientare il nemico, l’ha nascosta in un luogo segreto e ora richiede solo l’innesto di un frammento di sole per essere attivata… ma non ha la minima intenzione di rivelare dove si trovi!
L’Eyren ha infatti scoperto, ascoltando le conversazioni di soldati, accoliti dell’ordine e gente comune, che la principessa Ampel non è assolutamente presente ad Auspar… anzi, tutti la credono morta da tempo!
L’Eyren sa che i personaggi gli hanno mentito o nascosto delle informazioni. La sua logica non gli fa bramare alcun tipo di vendetta, ma non ha la minima intenzione di proseguire verso un obiettivo che non gli interessa: se non c’è una principessa da salvare, che la gente di Auspar viva o muoia gli è del tutto indifferente.
Tramite un lungo dialogo basato su ragionamenti logici e delle minacce (“se non ci dici dov’è il macchinario ti giuro che troveremo la principessa e la uccideremo di persona”, gli dice Neil), alla fine l’Eyren va in crisi e rivela la posizione del macchinario (un magazzino poco lontano), per poi disattivarsi definitivamente subito dopo: la sua utilità è esaurita. Ellie recupera il corpo del piccolo automa per modificarlo e creare così il suo automa personale.

Leon viene aggiornato della situazione, dopodiché Kendra chiede ad Auletta di esaminargli la gamba paralizzata: dalle piccole ferite riportate sta fuoriuscendo una strana crosta legnosa, che lentamente sta ricoprendo la gamba, paralizzandola. Auletta dice di essere in grado di sistemarla, ma solo tramite le piante alla Magione Vivente… per farlo, dovranno quindi prima spezzare l’assedio.

Mentre alcuni del gruppo si riposano, altri vanno a recuperare il macchinario. Dopo alcuni esami scoprono essere un numenera in grado di “legare magicamente” il fuoco del frammento di sole ad altri materiali, facendoli diventare un tuttuno. L’oggetto è in grado di provocare un raggio a forma di cono proiettato verso il basso: l’ideale sarebbe quindi portarlo in un luogo molto alto e da lì attivarlo, per colpire tutto ciò che si trova al di sotto… un luogo come il Precipizio, l’edificio più alto della città!

Una volta ricongiunto ed esaminata la situazione, il gruppo chiede nuovamente di parlare con Hiranel Senk per organizzare un piano. L’idea è semplice, ma i pericoli saranno notevoli: propongono prima di tutto di recuperare un numenera gravitazionale, di quelli utilizzati per calare le barche in acqua dai moli sopraelevati, per far levitare il macchinario da terra fino alla cima del Precipizio. Le due estremità del numenera gravitazionale dovranno essere posizionata una sul terreno (da una squadra) e una sulla cima (da un’altra squadra), tutto questo mentre l’area è completamente assediata dalle ombre… più facile a dirsi che a farsi!
Ma l’unica alternativa è soccombere, e non si è mai sentito di un Thaemoriano che si sia arreso.
La notte passa, e con questa l’ultimo riposo prima dello scontro decisivo.
Non rimane altro che giocarsi il tutto per tutto.

domenica 10 gennaio 2016

La Guerra delle Ombre - Sessione XVI: Il Frammento di Sole e l’Oscuro Visitatore



Le piante assassine fuoriescono dal folto del bosco, assalendo il gruppo di personaggi. Hanno già affrontato creature simili in passato, e nonostante l’attimo di smarrimento di Spritz e Neil, che non si erano accorti dell’imboscata, riescono facilmente ad avere la meglio grazie alle loro capacità (attualmente i personaggi sono a circa metà strada tra il quarto e il quinto rango, difficile che delle creature del genere possano tenergli testa!).

Giungono al tempio nella foresta, ma non si soffermano, puntando nella direzione indicata da Bhalar. Nel giro di una mezz’ora giungono ad un’area diversa dal resto della foresta: la vegetazione è più rada, e la poca presente è contorta e coperta da una sottile corteccia scura. La temperatura è più alta di almeno un paio di gradi rispetto al resto della foresta.
Nel giro di breve trovano l’epicentro del calore, un’area in cui una fossa poco profonda nel terreno fa intuire che qualcosa, in passato, sia precipitato causando un cratere.
Non c’è alcuna via d’accesso, quindi il gruppo dovrà procedere allo scavo, ma non hanno alcun attrezzo con loro. Bhalar riferisce loro che al tempio dovrebbero esserci pale e picconi, se nessuno ha toccato la sua attrezzatura.

Kendra e Neil volano fino al tempio per recuperare gli arnesi, mentre il resto del gruppo esamina la zona. Senza aver presagito alcun tipo di minaccia, all’improvviso Leon viene assalito da qualcosa che lo punge alla gamba: non fa in tempo a rendersi conto di nulla, poi perde i sensi.
Spritz e Ellie non riescono più a trovarlo, ma trovano degli evidenti segni di trascinamento; aspettano quindi il ritorno di Kendra e Neil, che hanno trovato il materiale, e vanno alla ricerca dell’amico scomparso.

Trovano Leon a poche centinaia di metri, imbozzolato in un mucchio di materia vegetale contro un albero. Una pianta carnivora diversa dalle altre li assale: è più grossa, il suo fusto e la sua testa sono coperti da una sottile corteccia scura, come il resto della vegetazione nell’area, e possiede dozzine di piccole radici flessibili che costituiscono il resto del suo corpo.
La pianta corazzata è una minaccia sufficiente a tenergli testa: il gruppo non riesce a procurargli altri che graffi di poco conto. Spritz viene afferrato da uno dei tentacoli della pianta e appeso per il collo, ma riesce a liberarsi prima di essere strangolato. La situazione viene risolta da Ellie, che esilia la pianta verso un’altra dimensione.
Il gruppo libera Leon e si allontanano dall’area prima che l’esoterismo di Ellie cessi il suo effetto. Spritz rimane in zona, e quando la pianta viene richiamata nel Nono Mondo sfrutta la sua naturale affinità con le aree selvagge per farsi seguire lontano, e poi seminarla: non costituirà più una minaccia.

Lo scavo procede bene, e nel giro di un paio d’ore il piccone di Leon tocca qualcosa di solido. Portano alla luce un guscio metallico malridotto, di grosse dimensione, attraverso cui Kendra riesce a calarsi facilmente, entrando in quella che pare essere una cabina di comando con diversi numenera distrutti.
Il complesso è grande, ma il soffitto è basso, e la tech è costretta a procedere ingobbita. Trova piuttosto facilmente un’area in cui è presente un tubo incandescente, da cui proviene il forte calore che irradia quest’area di foresta.

Alcuni membri del gruppo scendono per esaminare la situazione (con qualche momento di panico quando il tozzo Leon rimane incastrato nei condotti d’areazione), e decidono di smontare la tubatura, al cui interno è probabilmente presente il frammento di sole.

Rimangono all’interno solo Leon e Kendra a completare l’operazione, protetti da un esoterismo di Adattamento. Hanno successo, e depositano il frammento incandescente grande quanto un pugno nella scatola di piombo fornitagli dall’Ordine del vero. Quando fuoriescono dalla nave sepolta si sentono piuttosto storditi (e hanno collezionato un 3 e un 1 ad un tiro difensivo di Vigore, ricordatevi bene questo dettaglio), ma non hanno alcun momento per riposarsi: una scia argentea solca il cielo, per poi fermarsi sopra il tempio poco distante e atterrare, perfettamente verticale, sul tetto dello stesso.

Il gruppo si precipita a vedere cosa stia accadendo, e insieme salgono sul tetto del tempio. Lì vedono una sfera argentea, con un diametro di circa tre metri, ancorata a terra. Poco distante, una creatura meccanica dotata di quattro braccia e una testa a cupola sta manovrando alcuni numenera nei pressi della parabola. Accanto alla creatura sono presenti due sfere metalliche fluttuanti, dotate di un occhio rosso.

Con cautela si avvicinano alla creatura, che si limita a osservarli per qualche istante, per poi ignorarli e riprendere il suo lavoro. I due occhi rossi fluttuanti si teletrasportano (a quanto pare casualmente) per l’area al fine di tenere sott’occhio i movimenti della squadra.
Leon si avvicina, ed esamina cosa stia facendo la creatura: a quanto pare sta tentando di installare un piccolo numenera nei pressi della parabola. Avvicina le mani, tentando di aiutarlo. La creatura si ritrae e osserva attentamente il suo lavoro: Leon installa il componente, che si rivela essere un congegno di amplificazione del segnale.

Soddisfatta, la creatura si ritira verso il suo uovo argenteo. Ellie si avvicina chiedendo spiegazioni, e viene colpita da un impulso psichico della creatura che le trasmette informazioni: vede delle creature di piccole dimensioni, dalla pelle grigia e dalla testa molto grande, che manipolano dell’energia d’ombra. La tech capisce quindi la vera natura della creatura: si tratta di un membro della razza aliena che faceva esperimenti con le ombre!
Il gruppo non è però soddisfatto di come siano andate le cose, e tenta di toccare i suoi occhi sorveglianti e il suo uovo. Gli occhi reagiscono malamente, in particolar modo quando Neil tenta di toccare la creatura meccanica stessa: uno dei sorveglianti fa scomparire Neil, che si ritrova a qualche chilometro dal tempio, e qualche minuto indietro nel tempo (assiste nuovamente all’atterraggio dell’uovo argentato sul tetto).

La creatura si ritira nel suo uovo, che inizia a fluttuare, ma Leon vuole tenerlo di sotto a tutti i costi: si dirige alla parabola e stacca l’amplificatore di segnale.
A quel punto la creatura atterra ed esce dalla sua nave. Le sue quattro braccia si riempiono di energia rossastra, si alza in volo con alcuni congegni a reazione e attacca violentemente il gruppo con un bombardamento energetico!

Nella colluttazione che ne segue, il gruppo viene quasi annientato dagli attacchi energetici della creatura aliena e da quelli sparati dai suoi due occhi guardiani: ben poco sembra essere in grado di ferire la sua spessa epidermide metallica (in realtà un esoscheletro) e i continui spostamenti dei suoi occhi sorveglianti fanno sì che il gruppo non riesca a colpirli.

Leon tenta il tutto per tutto e si lancia verso la sua nave, riuscendo ad avviarla con un colpo di fortuna. L’uovo argentato si mette a fluttuare, e l’alieno si lancia al suo inseguimento. Penetra all’interno facilmente (lo scafo della nave era di metallo liquido, e lui è in grado di manipolarlo) e attacca Leon con forza.

Il gruppo tenta allora il salvataggio: distrugge uno degli occhi sorveglianti, poi Neil e Kendra fluttuano fin sotto la nave e attaccano un disgregatore di fase sotto di essa: il pavimento diventa immateriale, e Leon precipita tra le loro braccia. La creatura aliena riprende possesso della nave e tenta di allontanarsi, ma Leon da fondo alla sua ultima risorsa: lancia il suo esplosivo annientante dentro la nave, che viene risucchiata all’interno di un minuscolo buco nero formatosi in un battito di ciglia.
Dell’alieno e della sua nave non c’è più alcuna traccia.

Il gruppo si riposa e riorganizza le idee, decidendo di partire al più presto per Auspar. Come concordato liberano Bhalar (non prima che Ellie lo esili temporaneamente in un’altra dimensione – “se sopravviverà sarà libero”, sono le parole della tech).
Grazie alle capacità da poco acquisite da Kendra, che le permettono di manipolare tempo e spazio al fine di rendere più agevoli i lunghi spostamenti, il gruppo rientra ad Auspar in mezza giornata appena (contro i cinque giorni di viaggio fatti all’andata). Il viaggio non è però dei migliori per Kendra e Leon: sottoposti alle radiazioni del frammento di sole, sono incorsi in delle mutazioni. Leon ha assistito alla nascita di un occhio cieco e completamente inutile sul palmo della sua mano (una mutazione estetica), mentre Kendra ha subito con orrore a un’eruzione cutanea sulla sua gamba destra, che le ha provocato numerose ferite, lacerazioni e in seguito la paralisi dell’arto (una mutazione dannosa, ottenuta con l’1 ottenuto nel tiro difensivo di Vigore!).

La situazione è però notevolmente cambiata: la città è ancora sotto assedio, il fiume è completamente congelato e l’aria è densa di cristalli di ghiaccio che sfrecciano a gran velocità tra le torri della città.
È il momento di giocarsi il tutto per tutto: le sorti del Thaemor saranno decise dalle loro prossime azioni.