Il tempismo non è mai stato il mio forte, quindi giungo a dare la notizia in questa sala (particolarmente deserta, ma magari qualcuno ci bazzica ogni tanto) con un po' di ritardo.
Riportando (quasi) interamente il mio post di ringraziamenti su Facebook, ho un particolare annuncio da fare:
Arriva per tutti il momento di scoprire le proprie carte, e dopo essere
stato tutto l'ultimo mese a mordermi la lingua e le dita, posso
finalmente rivelarlo.
Il mio racconto "Tutto Inizia da O" è il vincitore della XXII edizione del Trofeo RiLL per il miglior racconto fantastico.
Quando sono stato contattato dai responsabili del Trofeo, che mi hanno
comunicato la vittoria, il mio primo pensiero è stato: "ma è una presa
per il culo?".
A quanto pare non lo era, ma me ne sto rendendo conto solamente adesso. Ed è veramente una sensazione epica.
Quindi, grazie al comitato di lettura e alla giuria nazionale per aver
scelto questa piccola storia paradossale tra le quasi 400 giunte al
concorso.
Grazie all'illustratrice Valeria De Caterini, che con la sua copertina ha dato uno splendido volto al personaggio di Chiara.
Grazie ai mondi immaginari che da 14 anni a questa parte hanno forgiato la mia creatività.
Grazie a Jennifer, perché senza una musa ispiratrice non combinerei nulla di buono.
La premiazione del concorso si terrà lunedì 31 Ottobre alle ore 18 al
Lucca Comics, presso la Sala Ingellis (di fianco al padiglione Games).
Se qualcuno di voi fosse alla manifestazione e volesse presenziare mi
farebbe un enorme piacere!
Eh sì ragazzi, ho vinto il Trofeo RiLL, e dirlo mi fa ancora uno strano effetto. Ad ogni modo, quando non sono sicuro che la realtà attorno a me sia quella che effettivamente conosco, faccio un salto QUI e scopro che il libro è già disponibile a 8€ comprensivi di spese di spedizione.
Detto questo, visto che con la conclusione della campagna di The Strange il mio esperimento di "diario di campagna" è definitivamente concluso (con un discreto successo direi, visti i lettori avuti su pagine di assidui giocatori) il blog potrà riprendere la sua funziona originaria, ovvero di contenitore di racconti.
Sì, ciò vuol dire che gli aggiornamento saranno molto meno assidui perché non sono una macchinetta sforna-storie.
Nel caso qualcuno se lo fosse perso, uno dei miei ultimi racconti, Auromorfosi, è finito semi-disperso tra i riassunti, ma lo si può ritrovare facilmente cliccando QUI.
A presto!
lunedì 24 ottobre 2016
domenica 9 ottobre 2016
The Neversleeping Eye - Sessione 25: Mente e Ricordo
La
tempesta e l’acqua stagnante del Bayou stanno facendo il gioco dello Tchoya:
assorbendo continuamente liquidi, il suo diametro aumenta a vista d’occhio. Gli
scienziati della Fondazione fanno rapidamente due calcoli… se la crescita
rimarrà costante, le sue dimensioni aumenteranno di circa 12 metri all’ora.
Potrebbe inglobare l’intero quartiere in una giornata, tutta l’area centrale di
Houston in meno di una settimana… non c’è alcun tempo da perdere.
I
tre agenti iniziano ad analizzare la situazione, giungendo alla conclusione che
tentare di distruggere il fungo potrebbe essere controproducente: potrebbe
essere una sorta di palloncino gonfio di spore, pronte a spargersi in giro alla
minima rottura. Un’infezione su larga scala sarebbe a quel punto impossibile da
fermare.
Mike Valori, gli agenti e un gruppo di
scienziati si riuniscono in un edificio poco lontano per fare il punto della
situazione. Agli scienziati viene in mente che, secondo gli esami fatti al Campus
sugli individui contaminati, un particolare tipo di luce viole sembra mandare
le spore del fungo in uno stato letargico… anche se non hanno fatto esperimenti
sufficienti e non sono sicuri di riuscire a generare una luce di intensità
sufficiente a causare qualche danno a una massa del genere. Eleonor li aiuta
nei calcoli di fisica, giungendo però a scarsi risultati: poco male, gli
scienziati faranno comunque un tentativo.
Nel
frattempo, da fuori, si odono delle urla: Hector e Theodore fanno in tempo ad uscire
giusto per assistere alla macabra scena del fungo che, estroflesse alcune masse
tentacolari, afferra due scienziati che si erano avvicinati troppo,
fagocitandoli. Non c’è nulla da fare per salvarli.
Eleonor
elabora un altro piano che potrebbe funzionare: si potrebbe inserire un tubo
collegato a un aspiratore industriale all’interno della massa fungoide, per poi
risucchiare tutte le spore e bruciarlo. Mike può procurarsi quello che lei
chiede, ma ci vorrà qualche ora.
Gli
agenti notano un elicottero in avvicinamento: giunti alla strada principale
questo atterra davanti a loro, e ne emergono alcune vecchie conoscenze dell’OSR:
l’Agente White e altri due individui
armati e minacciosi, dall’aria sogghignante, che paiono conoscere i personaggi.
I
personaggi vedono l’arrivo di White come la risposta a un miracolo che stavano mentalmente
richiedendo.
Si
riuniscono a parlamentare in un luogo privato, per scoprire che i due ricorsori
di scorta a White si trattano, ovviamente, di Tanuki e Valerie. White
è, come al solito, schietto e di poche parole: la Fondazione ha ancora 4 ore di
tempo per risolvere la situazione, perché una volta passato quel periodo di
tempo la soluzione dell’OSR giungerà sul posto, e a quel punto ci penseranno
loro. Gli scienziati dell’OSR hanno reputato la minaccia del fungo
classificabile come quella di un Planetivoro di classe inferiore, non c’è alcun
tempo da perdere.
Privatamente,
Eleonor chiede conferma su quale possa essere la soluzione dell’OSR: si tratta,
ovviamente, del kaiju ammaestrato che hanno su Goliath. Potrà bruciare il fungo
e tutte le sue spore a distanza sufficiente da non essere contaminato.
Eleonor
esprime favore per quest’idea… e dice a White che, se la situazione sarà
risolta, potrebbe essere interessata a un contatto con l’OSR.
Ci
sono nuovamente delle urla al di fuori, dove il fungo sta crescendo: i due
scienziati risucchiati meno di un’ora prima fanno nuovamente la loro comparsa,
completamente contaminati dal fungo e enormemente aggressivi. Hector e Theodore
ne eliminano uno, mentre all’altro pensano gli agenti della Fondazione.
Il
gruppo di agenti inizia a percepire una pulsazione psichica maligna proveniente
dal fungo, che li stordisce. Una voce nella loro mente inizia a parlare e
implorare “non fatelo… potrete unirvi a
me… qui tutti sono felici… qui tutti vedono i loro sogni realizzati… venite a
me…”.
Ovviamente,
il gruppo non da alcun credito a queste tentazioni.
Nella
mente dei personaggi inizia a farsi largo un’altra possibilità per eliminare la
massa: siccome è completamente pregna d’acqua, farla colpire da uno dei fulmini
della tempesta che infuria potrebbe eliminarla definitivamente. Così, mentre
Valori si preoccupa di procurarsi un crypto che generi un campo di forza
temporaneo, ma largo abbastanza da bloccare l’emissione di qualsiasi spora, il
gruppo ha l’idea di collegare alcuni cavi elettrici alle pale di un elicottero
della Fondazione, dopo aver posizionato delle placche di rame.
Il
piano si realizza velocemente, e tramite un accurato utilizzo dei suoi poteri
di Previsione, Eleonor sa esattamente quando e dove cadrà un fulmine.
Eleonor
sale sull’elicottero con il pilota, mentre il resto degli agenti si preoccupano
di posizionare i cavi elettrici nel Bayou e il generatore di campo di forza.
Il
tempo a disposizione è poco, ma tutto funziona! Il fulmine colpisce le pale
dell’elicottero, e una potente scarica elettrica colpisce il fungo, venendo al
tempo stesso contenuta dal campo di forza!
I
personaggi percepiscono una scarica di dolore potentissima, come se essi stessi
fossero stati colpiti dal fulmine, e si sentono precipitare in un luogo buio.
La connessione psichica che avevano con il fungo, generata dalla loro
permanenza su Miceliax, deve aver fatto loro qualcosa…
Al
loro risveglio, i personaggi si trovano in una landa dai colori marcescenti,
che si estende in ogni direzione. Ovunque c’è una crescita enorme di muffe,
spore e funghi. Hanno ancora i loro corpi, segno che si trovano ancora sulla
Terra, ma qualcosa di strano deve essere accaduto.
L’unico,
strano punto di riferimenti nella desolazione è una collina poco distante, sormontata
da tre enormi punte verdastre. Non capendo cosa stia succedendo, i personaggi
si dirigono lì.
Sulla
collina trovano tre corpi immersi nella marcescenza delle tre escrescenze
verdi, che riconoscono subito: Gina
Desert, la prostituta, l’Agente Mei e
Walt Tharn, l’unico biker dei South
Bulls sopravvissuto.
Si
rendono conto quasi subito di non essere in grado di toccare i corpi: sono
inconsistenti, come se fossero dei fantasmi. Liberano l’Agente Mei dalla muffa
che la ricopre, e il corpo cade addosso a Theodore. Non appena c’è una
compenetrazione totale causata dall’assenza di sostanza, sia Theodore che l’Agente
Mei scompaiono nel nulla.
Eleonor
ed Hector osservano allibiti la scena, ma dopo aver discusso un po’ capiscono
che non sanno che pesci pigliare. Decidono di fare la stessa cosa: Eleonor
scompare nel corpo di Gina ed Hector nel corpo di Walt.
Theodore
si trova all’interno del corpo dell’Agente Mei su Miceliax. Ha ancora tutti i
suoi ricordi e le sue capacità, ma anche alcuni pensieri dell’Agente Mei: era
stata inviata alla ricerca di un artefatto, uno scudo di bronzo, all’interno di
una delle grotte di Miceliax, ma era stata aggredita da una bestia ed era stata
costretta a scappare.
Theodore
si mette quindi a cercare tracce, giungendo presto all’interno di un labirinto
artificiale. Qui nota chiaramente le tracce di una bestia enorme, che dopo un
po’ riesce a vedere: si tratta di un gigantesco coleottero che si muove su solo
due zampe, dotato di due enormi corna chitinose. Sfuggendo al coleottero e
facendo leva sul suo naturale senso dell’orientamento, Theodore giunge all’area
centrale del labirinto, dove si trova una porta di bronzo, ma funge anche da
tana per la creatura. Dietro la porta di bronzo trova un piccolo tesoro di
schegge di Carab e uno scudo di bronzo dall’effigie mostruosa. Mentre
Theodore/Agente Mei prende lo scudo, il mostro torna nella sua tana a
riposarsi, di fatto bloccandogli l’uscita.
Theodore
attende qualche minuto che la bestia si metta a riposare, poi scivola
silenziosamente fino all’imboccatura del labirinto, passandogli molto vicino… e
fortunatamente non facendosi notare.
All’uscita
del labirinto, si trova davanti l’Agente Mei che gli annuisce, soddisfatta.
Eleonor
è nel corpo della prostituta Gina Desert, molto prima che iniziasse ad
esercitare il mestiere. I ricordi che assume dalla ragazza riguardano sua
sorella Lisa, che frequentava alcuni spacciatori di droghe pesanti. L’obiettivo
di Gina era andare alla casa di spaccio e portare via sua sorella, ma non aveva
mai avuto il coraggio e i mezzi per farlo.
Eleonor,
trovando il coraggio nei suoi poteri, arriva a un villino derelitto e si fa
largo all’interno, utilizzando la sua Eccezione per disintegrare letteralmente
il primo drogato aggressivo che la minaccia. Un altro la morde al polpaccio, ma
non è una ferita grave: trova facilmente sua sorella, nuda e svenuta su un
materasso sporco, mentre uno degli spacciatori sta per violentarla.
Anche
questo spacciatore incontra presto la sua fine tramite i poteri da Paradox di
Eleonor. Prende Lisa e la porta via da quella casa… in cuor suo, sente la voce
di Gina che le dice di aver fatto la cosa giusta.
Hector
si trova nel corpo e nella mente del biker Walt Tharn. È da poco tornato in
prigione per un furto, e doveva avere la protezione della Fratellanza Ariana. Qualcosa
è andato storto, perché i nazisti non hanno la minima intenzione di
proteggerlo, e sa che ben presto la banda degli afroamericani verrà per fargli
il culo… letteralmente.
Una
prima scena di violenza si verifica nel refettorio, quando un paio di neri gli
passano di fianco facendo battutacce verso di lui e dicendogli di cominciare a
preparare il culo. Hector/Walt fa una faccia ancora più brutta ai neri,
intimidendoli.
Ma
il vero problema giunge alcune ore dopo, poco prima dell’ora d’aria. Non appena
le celle si aprono, un gruppo di neri arriva da lui. Hector/Walt vede i
secondini scomparire, come se sapessero esattamente cosa sta per succedere. I neri
tentano di aggredire Hector, sbattendogli la testa dentro il cesso, ma lui
prontamente reagisce picchiando duro e utilizzando i suoi poteri da Spinner per
sfuggire a tutti i tentativi di presa. I neri tentano di bloccarlo, fino a che
lui non riesce a prenderne uno alle spalle e a tagliargli la gola con un
cucchiaio affilato. Solo a questo punto i secondini intervengono.
Prima
che arrivino, però, Hector ha il tempo di infilare il cucchiaio affilato e
ancora insanguinati nelle tasche di uno dei neri, che verrà beccato e si
prenderà un’altra accusa di omicidio.
Hector/Walt
dovrà scontare un po’ di cella di isolamento… fortunatamente, con il culo in
salvo.
Una
volta affrontati questi “problemi”, i tre agenti si trovano nuovamente nei loro
corpi, all’interno di un ambiente muffoso al cui centro è steso in posizione
fetale un uomo: si tratta dell’uomo dagli occhi gialli con cui avevano
combattuto nel bar, il ricorsore che spargeva spore!
Non
c’è molto altro da dire: Eleonor utilizza su di lui i poteri di eccezione,
uccidendolo senza che possa difendersi.
Tutto
si fa di nuovo nero…
I
tre agenti, alcuni giorni dopo, si risvegliano in ospedale, un po’ storditi e
ammaccati ma senza altri gravi danni. Houston è salva, e presto vengono
contattati dall’Agente Valori che gli spiega cosa è successo: subito dopo
essere stato colpito dal fulmine, il fungo ha fatto eruttare le sue spore che
sono rimaste attive nell’aria per un’altra decina di secondi, prima di
diventare completamente inerti. Contemporaneamente, loro hanno emesso un urlo e
sono svenuti.
Una
volta eliminato il fungo, l’Agente Mei e tutti gli altri contaminati sono
tornati alla normalità, come se la mente centrale che li teneva sotto controllo
fosse stata definitivamente eliminata.
Eleonor
ipotizza che tutto ciò che hanno vissuto sia stato una conseguenza del contatto
psichico con il fungo, una sorta di “battaglia mentale”… ma poco importa, la
città e il mondo sono salvi e l’OSR non ha dovuto utilizzare la sua arma.
Alcuni
giorni dopo vengono dimessi dall’ospedale con un encomio della Fondazione e
ferie pagate. Eleonor riceve da un’infermiera una busta con all’interno un
biglietto da visita, con solo un numero di telefono e il marchio della casa di
videogiochi OSaRu. Chiama, e al telefono gli risponde l’Agente White.
“Sono una persona schietta, professoressa
Kennedy. Cosa ne pensa di fondi illimitati per le sue ricerche e nessuna
domanda?”
“Mi dia qualche giorno per pensarci”,
dice sogghignando Eleonor.
Preferiamo
lasciare aperta la decisione della Kennedy, così come il futuro di Theodore ed
Hector, che comunque continueranno a viaggiare per i mondi al servizio della
Fondazione…
La
campagna di The Strange si conclude qui! È doverosa una minima spiegazione su
quanto sia accaduto con il fungo: i personaggi avevano sviluppato un
collegamento mentale psichico con lo Tchoya durante la loro permanenza a
Miceliax. I loro poteri psichici, nella ricorsione, erano infatti generati da
un contatto con il fungo, ma il metodo controllato con cui li utilizzavano (e
il loro essere ricorsori) aveva bloccato ogni effetto negativo.
Lo
Tchoya assorbiva le menti degli esseri umani che infettava, utilizzandole per
generarsi una sorta di “scudo mentale” che lo proteggeva dagli attacchi
psichici. Quando il fulmine l’ha colpito, i personaggi sono svenuti a causa del
collegamento e sono stati proiettati nella sua psiche. Una volta dentro hanno
dovuto abbattere lo scudo mentale del fungo, generato da “tarli” che
continuavano a erodere le menti che aveva assorbito, nella fattispecie
situazioni importanti della loro vita che si erano risolte malamente, lasciando
un segno.
Facendo
finire in maniera positiva queste situazioni, i personaggi sono riusciti ad
abbattere lo scudo mentale e a giungere alla mente centrale dello Tchoya, ormai
indifeso, ed eliminarlo.
Se
non fossero riusciti nel loro intento c’era il concreto rischio che la loro
mente venisse fagocitata!
Con
la fine di questa campagna si concludono anche i riassunti basati sul Cypher
System: spero che siano stati una lettura piacevole, in grado di generare idee
e situazioni in altri tavoli di gioco.
Dopo
(quasi) due anni di utilizzo ininterrotto, credo che noi ci prenderemo una
pausa dal Cypher System, lanciandoci verso altre ambientazioni e sistemi.
Non
assicuro la presenza dei riassunti anche per queste: il tempo a disposizione
inizia a scarseggiare, e negli ultimi tempi ho fatto veramente fatica a starci
dietro.
Ma
sicuramente continuerò a bazzicare nei gruppi di gioco per portare ad altri le
nostre esperienze e assorbire (come il fungo) quelle degli altri.
Alla
prossima!
domenica 2 ottobre 2016
The Neversleeping Eye - Sessione 24: Sporazione
I
tre agenti decidono di prendere la quarantena come un “periodo di riposo
forzato” e approfittarne per riprendere le forze dopo la difficile e faticosa
missione a Miceliax. Le 24 ore passano in fretta e, non mostrando ulteriori
sintomi, i sigilli vengono sciolti e vengono loro restituiti tutti i crypto,
fortunatamente non contaminati.
Mentre
stanno per uscire di casa ricevono una telefonata da parte dell’Agente Valori, che li invita a
visualizzare un filmato in cui è visibile l’ex-accampamento dei South Bulls
durante la notte. Il video è molto sfocato, ma si vede chiaramente un bagliore
improvviso in una delle roulotte e un uomo di colore emergervi subito dopo. Un
agente di sorveglianza si avvicina all’intruso e gli punta la pistola addosso.
L’uomo si ferma e l’agente tenta di ammanettarlo, ma quest’ultimo crolla a
terra improvvisamente. L’uomo gli prende la pistola e si allontana.
Il
filmato risale a quella stessa notte, poche ore prima, e nessuno è ancora
andato a esaminare la situazione: sarà compito degli agenti.
Durante
il tragitto, le considerazioni sono abbastanza ovvie: l’uomo di colore spuntato
dalla roulotte con un bagliore è un ricorsore. In un’ora e mezza arrivano
all’accampamento e trovano il cadavere dell’agente di sorveglianza: il suo
corpo è stato prosciugato, come se tutti i liquidi fossero stati estratti a
forza. Gli è stata sottratta solamente la pistola, e sono piuttosto evidenti le
tracce recenti di una motocicletta (rubata dal parcheggio dei South Bulls).
Gli
agenti danno un rapido esame all’ambiente trovando qualche infinitesimale
traccia di spore all’interno della roulotte in cui si è verificata la
traslazione, dopodiché trascinano il cadavere al coperto e Eleonor collega al
suo cervello il dispositivo N.E.C.R.O.
Prima
di rischiare di friggergli il cervello riescono, tramite l’artefatto, a porre
alcune domande al cadavere, ma il maggior indizio ottenuto sono alcuni dettagli
sul suo corpo: “occhi gialli, puzza di
marcio”.
Riprendono
la macchina e seguendo le tracce della moto puntano nuovamente sulla statale,
fermandosi poi alla prima tavola calda. Nel frattempo Hector cerca informazioni
sui corsi d’acqua della zona, perché l’ipotesi è che lo strano ricorsore ne sia
attirato.
Alla
radio, i tre vengono a conoscenza dell’arrivo di una tempesta nel tardo
pomeriggio.
La
tavola calda è la stessa in cui, una settimana prima, Theodore si era spacciato
per un ispettore dell’ufficio di igiene. Effettivamente viene riconosciuto
dalla cameriera che si dimostra molto gentile nei suoi confronti. I tre fanno
alcune domande sul passaggio di uno strano individuo di colore, ed
effettivamente la cameriera gli dice che quella mattina, all’alba, c’è stata
una rissa: uno strano uomo che puzzava di marcio si è seduto al tavolo con una
prostituta della zona (“Gina o Lina, non
ricordo”) che, dopo un primo momento in cui sembrava arrabbiata, si è
calmata e ha iniziato a parlare con lui. Poi è scattata una rissa tra l’uomo di
colore e il cuoco, che si è beccato uno sgabello in testa, e l’uomo se ne è
andato subito dopo con la prostituta.
Parlando
con i clienti, Theodore convince alcuni bifolchi che stavano facendo colazione a
dirgli il motel in cui la prostituta intrattiene i suoi clienti.
Gli
agenti, tenendo sempre informato sui loro spostamenti l’agente Valori, si
recano al motel in questione e, dopo aver allungato 100$ al proprietario,
riescono a farsi dare le chiavi della camera di Gina Desert (questo il suo “nome d’arte”), dove effettivamente è
stata quella mattina presto assieme a un uomo.
Hanno
fortunatamente la buona idea di mettersi le maschere antigas prima di entrare
nella stanza, perché non appena aprono la porta uno sbuffo di spore li investe.
Prima di fare qualsiasi altra mossa gli agenti chiamano la Fondazione per
richiedere l’intervento di una squadra anti-contaminazione.
Mentre
attendono, nella loro mente comincia a farsi largo l’ipotesi che lo strano
ricorsore non sia altro che lo stesso fungo Tchoya, giunto sulla Terra dopo
aver capito come traslare.
La
squadra di bonifica giunge, ma nel frattempo Eleonor utilizza i suoi poteri di
premonizione per scovare dove sia finita Gina. Ha una visione di lei, assieme
ad altre persone, sedute al tavolo di un bar con una brocca d’acqua di fronte.
Il nome del bar è “The Signal”, ed è piuttosto semplice per il gruppo scovare l’indirizzo
del posto su internet.
I
tre stanno per andarsene lasciando la squadra di bonifica a fare il suo lavoro,
ma Eleonor si accorge in quel momento di una crepa nella maschera antigas che
aveva utilizzato fino a quel momento. È costretta a farsi esaminare dai medici
della Fondazione, che non rilevano tracce di spore nel suo sangue ma le
consigliano di mangiare molto sale e bere dell’alcool per contrastare la
possibile infezione.
Senza
perdere ulteriore tempo gli agenti si recano al The Signal, un bar situato
nella zona centro-sud di Houston, costruito proprio a ridosso del Buffalo
Bayou, uno dei maggiori corsi d’acqua della città. Non si riesce a vedere nulla
all’interno così, mentre Theodore fa il giro dal retro, Eleonor e Hector
prendono la porta principale. Tutti e tre, indossando le tute
anticontaminazione, hanno intenzione di spacciarsi per agenti governativi ed
evacuare l’area eccezion fatta per i loro bersagli.
All’interno,
Eleonor e Hector si trovano di fronte a una strana situazione: ci sono una
dozzina di persone, sedute silenziose ai tavoli con colmi di bicchieri e grosse
brocche d’acqua. Tra queste riconoscono quella che probabilmente è la
prostituta Gina, ma le persone alzano lo sguardo verso di loro si accorgono che
hanno tutte gli occhi completamente bianchi: sono state contaminate!
Theodore,
dal retro, intravede un uomo di colore recarsi al bancone e decide di seguirlo
silenziosamente.
“Desiderate
qualcosa, signori?”, chiede l’uomo dagli occhi gialli a Eleonor e Hector,
ignorando il fatto che indossino le ingombranti tute gialle.
I
due agenti tentano di prendere tempo, ma nel giro di pochi istanti scoppia il
panico: mentre cercano di andarsene, l’intera clientela contaminata del locale
si alza e si dirige verso di loro con intenti ostili. Eleonor riesce a prendere
la porta e ad andarsene, mentre Hector rimane da solo a fronteggiare l’orda.
Theodore,
ancora nascosto, ne approfitta per tentare di stordire il ricorsore dagli occhi
gialli con il suo taser.
Nel
giro di pochi istanti, scoppia la violenza: i contaminati attaccano Hector
tempestandolo di colpi. Fortunatamente la forma stretta del locale non permette
un accerchiamento completo, quindi Hector non si trova mai a doverne
fronteggiare più di due alla volta.
L’attacco
di Theodore non va a buon fine, e il ricorsore lo attacca colpendolo con dei
potenti pugni che probabilmente gli incrinano qualche costola e lo lasciano
senza fiato. Theodore estrae la pistola e spara al ricorsore: un paio di
proiettili vanno a segno, e dalle ferite, oltre al sangue, vengono emessi degli
sbuffi di spore.
Eleonor,
nel frattempo, corre a un benzinaio situato poco distante e, puntando la
pistola contro un poveraccio che stava facendo rifornimento alla sua macchina,
gli urla di riempire delle taniche e seguirla. L’uomo esegue, e insieme si
recano nuovamente verso il locale.
All’interno,
Hector sta tenendo testa abbastanza bene al gruppo di avversari: riesce a darne
almeno quante ne prende. Theodore, invece, non ne avrà ancora per molto: il
ricorsore ha una forza disumana e i suoi continui tentativi di strappargli la
tuta anticontaminazione per toccarlo non lasciano presagire nulla di buono.
Eleonor
spalanca la porta, innaffiando di benzina l’intero locale e gli aggressori di
Hector, poi lanciandola al di là del bancone e colpendo anche il ricorsore
dagli occhi gialli. Basta una scintilla, e l’intero locale (costruito in buona
parte in legno) prende fuoco. Eleonor ed Hector si lanciano fuori dalla porta
principale, mentre Theodore, dopo aver visto i vestiti del ricorsore prendere
fuoco, corre sul retro.
I
tre sono costretti a sigillare le porte e lasciare che i contaminati all’interno
brucino, mentre nel frattempo chiamano la Fondazione e la allertano sul
pericolo. In breve giunge l’agente Valori con medici, militari e altro
personale, che bloccano la strada e si preoccupano di tenere a bada l’incendio.
I tre personaggi vengono curati dal personale medico.
La
tempesta, preannunciata quella mattina, è ormai su Houston. Fulmini e lampi
riempiono il cielo, e l’acqua inizia a scendere a catinelle.
La
situazione sembra risolta, quando uno dei medici della Fondazione chiama l’agente
Valori chiedendogli di andare sul retro del bar bruciato. Il gruppo li segue, e
lì vedono chiaramente qualcosa nell’acqua del Buffalo Bayou: una massa fungoide
rotonda, di ampiezza ormai vicina ai cinque metri, che, assorbendo l’acqua del
fiume e della pioggia continua, si sta ingrandendo a vista d’occhio…
La
prossima sessione sarà l’ultima, per il gruppo di agenti: Houston è condannata
alla contaminazione o troveranno un modo per fermare questo flagello?
sabato 24 settembre 2016
The Neversleeping Eye - Sessione 23: L'Assedio di Rawan
Dopo
aver affrontato il terribile Tempio dei Sonagli, gli agenti si trovano al di
sotto di una grata rugginosa posizionata nella parte più bassa della colonia di
Rawan. Una volta rimossa trovano un facile accesso alla città sigillata.
La
colonia, costruita estendendosi verso l’alto, occupa tre grandi caverne
sovrapposte e collegate da una miriade di ponti, scale e piattaforme in legno
su cui sono stati costruiti diversi edifici.
Poco
sopra di loro è presente un mercato con poca gente, mentre a due diversi
ingressi della città sono posizionati molti soldati.
Ydra Vyke e i suoi bruti dementi
giungeranno entro breve: Saman, con una previsione, comprende che stanno in
quel momento attraversando la sala principale del tempio colma di acque nere.
Una nuova previsione, questa volta rivolta agli agenti che stanno cercando,
rivela che l’agente Mei è
sicuramente lì vicino.
Con
la coda dell’occhio Tarot nota un individuo vestito poveramente che si sta
aggirando tra le piattaforme: l’uomo gli salta subito all’occhio perché lo
Spinner crede di averlo già visto.
Così,
mentre Tarot segue la figura misteriosa, Saman ed Hennor si recano da un gruppo
di guardie per allertarle del pericolo.
Le
guardie cittadine sembrano ignorare la presenza di un antico passaggio al di
sotto della colonia, ma decidono di ascoltare i due viaggiatori e condurli a
colloquio con Kedaru Rawan, il loro
lord.
Vengono
ricevuti in un sontuoso palazzo la cui facciata esterna è coperta da una
controllata, ma maestosa, crescita di funghi giganti. L’interno è sfarzoso, e
Kedaru si rivela essere un uomo già avanti con l’età, con una folta barba
bianca, ma ancora in buona forma fisica.
Il
regnante accoglie pacificamente i viaggiatori ed è disposto ad ascoltare le
loro parole: era a conoscenza dell’esistenza del Tempio, ma non credeva che lo
fosse qualcun altro e che quel passaggio costituisse un pericolo. Nonostante il
poco tempo a disposizione, decide di far posizionare delle truppe in prossimità
del tombino.
Tarot,
nel frattempo, ha seguito il misterioso uomo fino a un accampamento nei pressi
del palazzo del lord. Qui riconosce Thedra
Vyke, sorella di Ydra. L’individuo che aveva seguito era uno degli schiavi
che lo aveva puntato con arco e frecce quando si era incontrato con la donna!
Decide
di farsi notare, ma Thedra è piuttosto incline al dialogo: si complimenta con
lui e i suoi compagni per l’efficacia e la brutalità con cui si sono sbarazzati
di suo fratello Sadra, e gli dice
che è stata lei ad avvertire per prima la colonia di Rawan dell’arrivo di sua
sorella.
Thedra,
generosamente, decide di rimuovere da Tarot la maledizione che gli avrebbe
impedito di parlare di lei e gli comunica che quando sua sorella sarebbe
arrivata, lei e i suoi uomini avrebbero preso parte allo scontro.
Il
gruppo si riunisce: il tempo è agli sgoccioli, bisogna cercare gli agenti e
preparare un luogo adatto a traslare velocemente se la situazione dovesse
diventare troppo rischiosa.
Hennor
decide di rimanere nella parte bassa della città per aiutare i soldati Rawaniti
nel combattimento, Saman corre di nuovo al palazzo del lord per cercare dei
registri cittadini e Tarot si reca di nuovo all’accampamento di Thedra per
valutare se il luogo è abbastanza sicuro.
Improvvisamente,
nell’area bassa della città la roccia circostante il tombino si sgretola
creando una voragine di circa cinque metri, da cui iniziano a fuoriuscire
scarabei vhalut addestrati. I soldati Rawaniti e gli uomini di Thedra iniziano
a tirare frecce a profusione dall’alto delle piattaforme, ed Hennor da loro una
mano grazie alle sue esplosioni psichiche.
Tarot
visita l’accampamento (ora vuoto) di Thedra: è un luogo tranquillo, nella parte
alta della città, ma non eccessivamente riparato.
Saman
entra al palazzo (ora vuoto) e privo di ogni tipo di ricchezza e maestosità:
che fosse un’illusione creata dal suo regnante? Trova abbastanza facilmente un
ripostiglio colmo di rotoli di pergamena, alcuni dei quali sono i registri
cittadini: un gruppo di tre individui, indicati come “stranieri” si è stabilito
in città contemporaneamente e nella stessa abitazione circa un anno prima.
Tarot
e Saman si reincontrano fuori dal palazzo e si recano all’abitazione indicata.
Hennor,
nel frattempo, è stato raggiunto da uno scarabeo vhalut e morsicato: il veleno
inizia a farsi strada nel suo sangue, indebolendolo, e il combattimento rischia
di farlo precipitare dalla balaustra della piattaforma. Una volta che il primo
attacco degli scarabei è terminato, i bruti di Ydra muovono il secondo attacco:
si tratta di dementi che la psionica controlla mentalmente, privi di paura e non
in grado di sentire il dolore. I dementi si lanciano senza alcun timore contro
le armi spianate dei Rawaniti, facendosi trapassare dalle lance e spaccando le
loro difese prima di spirare.
Ma
le ondate sono molte e i nemici troppi: le difese cominciano a cedere.
Indebolito, Hennor inizia a indietreggiare raggiungendo la piattaforma
centrale, dove si trovano anche i suoi compagni.
Dall’alto
della piattaforma i tre vedono salire un gruppo di bruti dotati di scudi di
carapace di insetto, intenti a proteggere una figura femminile che si rivela
presto essere Ydra. Tra le sue mani c’è una spada dorata: la lama della
sacerdotessa del Tempio dei Sonagli.
Senza
perdere altro tempo Tarot sfonda la porta dell’abitazione dei potenziali agenti
della Fondazione. Dalle crepe nel legno fuoriesce una nuvola di spore tossiche:
fortunatamente è stato il velenoso Spinner a entrare per primo. All’interno
nota immediatamente due corpi maschili riversi per terra, uno dei quali in un
lago di sangue.
Una
figura emerge dalle ombre attaccandolo alle spalle con un pugnale d’osso! Tarot
viene ferito, ma riesce a sbattere l’attaccante contro la parete e a buttarlo a
terra. Si rivela essere una donna in stato confusionale, forse diventata
demente per gli effetti del fungo.
I
tre agenti la placano, ma si rendono conto che ogni tentativo di parlarle è
inutile: la donna farfuglia in preda alla confusione.
All’interno
della casa trovano abbastanza facilmente un piccolo laboratorio alchemico
coperto da un’infestazione di funghi, dove sono presenti anche dei crypto e
della polvere di Spirale Viola.
Allora
erano gli stessi agenti della Fondazione gli spacciatori di droga contaminata!
I
tentativi di far riprendere l’agente Mei (pare che sia lei, perché risponde
allo stimolo del suo nome) con metodi convenzionali sono inutili. Tramite i
poteri di telepatia di Hennor e un’abbondante dose di sale e alcolici
utilizzati come antimicotici improvvisati, Hennor riesce ad avere un parziale
contatto con il suo cervello, che gli conferma alcuni semplici dettagli: l’agente
Glaston spacciava Spirale Viola da
anni, ma la droga non era mai stata contaminata. Solo di recente il fungo
Tchoya ha iniziato a contaminare crypto… questo perché il fungo, entità ben più
intelligente di quanto sembri, ha subito un risveglio e ha capito come
espandersi attraverso l’Anomalia!
L’esplosione
di spore nel laboratorio ha contaminato tutti gli agenti, e Mei è l’unica ad
essere sopravvissuta all’esplosione di rabbia che si è generata subito dopo.
Forse ha mantenuto un parziale controllo della sua mente perché, in quanto
Risvegliata, questa è molto più resistente.
La
donna non è consapevole abbastanza da tentare una traslazione verso la Terra,
ma dato il suo attuale stato parzialmente cosciente potrebbe essere guidata da
altri.
I
tre agenti procedono quindi alla traslazione, mentre fuori i rumori della
battaglia continuano.
Quale
sarà il destino della colonia di Rawan, non lo sapranno mai.
---TRASLAZIONE---
Gli
agenti si trovano a viaggiare tra le spirali dell’Anomalia diretti verso la
Terra, quando una saetta li porta fuori strada! Si trovano catapultati in dei
corpi non-terrestri, deviati a forza verso un’altra ricorsione… un errore
dovuto probabilmente all’enorme fatica del portarsi dietro un ricorsore a
malapena cosciente.
Eleonor
e Hector riconoscono subito i loro corpi Arashiani: la stessa metamorfosi è
accaduta anche a Theodor e soprattutto all’agente Mei, divenuta un grottesco
ibrido uomo-uccello che rivela chiaramente la sua natura di mutante.
Nella
notte di Arashi la tempesta imperversa e li infradicia. Si trovano sul tetto di
un grattacielo in pieno centro cittadino. Trascinano Mei all’interno dell’enorme
edificio di appartamenti in cui tirano il fiato per un attimo. Tentare una
nuova traslazione ora sarebbe enormemente faticoso per tutti quanti.
L’ascensore
si apre vicino a loro e una coppia gli passa a fianco, dirigendosi al loro
appartamento. Li guardano solo per un attimo (soprattutto guardano l’agente
Mei) e poi si fiondano verso casa loro.
Gli
agenti capiscono che se i due dovessero raggiungere un telefono, gli Shinigami
arriverebbero sul posto nel giro di pochissimi minuti.
Intercettano
la coppia ancora nel corridoio, li legano e gli impongono di stare zitti.
Eleonor gli consegna tutti gli yen che ha in tasca per il loro silenzio, ruba
loro le chiavi dell’appartamento e insieme al resto degli agenti si chiudono
dentro.
Nonostante
la fatica, il rischio è troppo: stringendosi le mani tentano una nuova
traslazione.
---TRASLAZIONE---
Questa
volta la direzione intrapresa è giusta: gli agenti si trovano catapultati nei
loro corpi Terrestri, al sicuro nel loro ufficio.
Hector
chiama immediatamente l’Agente Valori
per fare rapporto e comunicargli che l’agente Mei, essendo tornata sulla Terra,
è probabilmente ricomparsa dove era il suo corpo in origine. Essendo
contaminata dal fungo, sarà confusa e pericolosa.
Fortunatamente,
Mei è traslata nei pressi del Campus della Fondazione: per gli agenti non sarà
un problema riacchiapparla.
I
tre agenti finalmente hanno occasione per riposare, ma durante la notte sentono
dei rumori fuori dalla porta. Quando aprono, notano un gruppo di individui
vestiti con tute anti-contaminazione che stanno mettendo i sigilli al loro
ufficio.
Gli
uomini si identificano subito come agenti della Fondazione, incaricati di
stabilire se loro siano affetti o meno dal fungo. Gli agenti si sottopongono
senza alcun problema alle analisi, che rivelano che non ci sono tracce di spore
contaminate nel loro sangue.
Lo
stesso esame dovrà essere subito dai loro crypto, processo che richiederà un po’
più di tempo. Li attende una quarantena di 24 ore: se non ci saranno strani
effetti collaterali, saranno considerati sani e potranno riprendere le loro
indagini.
Nelle
ore di attesa, un dubbio li consuma: cosa può fermare l’infestazione di un
fungo in grado di muoversi attraverso le ricorsioni?
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