Su Goliath…
I
due possenti uomini-gorilla conducono Eleonor, Hector e Allen a lungo nei
tunnel sotterranei, fino a sbucare nuovamente in superficie. Davanti a loro si
staglia un crinale roccioso, colmo di aguzze punte di pietra, da cui è
possibile intravedere dei pennacchi di fumo. Gli agenti vengono condotti in un
piccolo villaggio popolato da una trentina di uomini-gorilla, bambini compresi,
composto principalmente da caverne e da qualche rudimentale capanna.
I
primitivi si inchinano al loro passaggio, e li scortano fino a un piazzale
centrale in cui è posizionato un alto totem di legno, inciso con simboli di
guerra, armi abbozzate e sormontato dalla bocca di un cannone al plasma non
funzionante.
Una
femmina di gorilla massiccia e ornata di teschi animali si avvicina agli
agenti, inchinandosi e presentandosi come Regina
Koth, capotribù del villaggio di Koth. Sa parlare la “lingua sacra” e chiama
i personaggi “piccoli dei del sottosuolo”, glorificando la loro presenza e
offrendosi di soddisfare ogni loro richiesta.
Gli
uomini-gorilla della tribù si avvicinano porgendo loro frutta, carne e altri
doni.
Dopo
un po’ di dialogo con la servizievole regina, i personaggi scoprono di non
essere i primi a giungere a quel villaggio in giornata: un altro “piccolo dio”
è giunto solo poche ore prima, e si trova nei dintorni con alcuni esploratori:
si è presentato con il nome di Thanatos.
Eleonor
inizia a pensare che possa trattarsi di Tanuki,
che dovrebbe essere giunto lì poche ore prima di loro. Chiede quindi alla
regina di poter utilizzare una capanna, e di avvertirli quando l’altro piccolo
dio tornerà con gli esploratori: “è
fuggito dal nostro paradiso, e dobbiamo riprenderlo” sono le parole di
Eleonor, più che sufficienti per mettere in soggezione la primitiva regina.
Nella
capanna il gruppo può riprendere le forze per circa un’ora. Quando il sole di
Goliath cala oltre la montagna, Thanatos fa ritorno con gli esploratori. Il
gruppo può vederlo dalla finestra della capanna: si tratta di un temibile
guerriero con una pesante armatura nera dotata di jetpack, e un grosso fucile
al plasma. Ha capelli con rasatura da marine, una cicatrice sul volto e l’aria
inquietante.
I
tre saltano fuori dalla capanna facendosi notare, ma hanno la scusa pronta: “ciao, sei anche tu un giocatore? Abbiamo
bisogno di aiuto, sono giorni che stiamo girando e non riusciamo a completare
la partita. I nostri genitori saranno in pensiero, forse dobbiamo affrontare
qualche boss per fare punti…”
Per
quanto sia un po’ diffidente, dopo qualche scambio di battute Thanatos cede all’inganno,
prendendoli per tre ragazzini di Arashi che l’OSR ha portato su Goliath
facendogli credere che si tratti di una simulazione di realtà virtuale. I tre
agenti forniscono nomi giapponesi falsi, e dopo un po’ riescono a farsi dire il
vero nome del guerriero: ci avevano visto giusto, si tratta proprio di Tanuki!
Per
il momento decidono di proseguire l’inganno, poi si vedrà il da farsi…
Al Reclusorio…
Lory
trascorre nella sua cella imbottita un tempo che pare interminabile. Cieca,
impossibilitata a muoversi e senza altro tipo di stimoli esterni passa lunghi
periodi di dormiveglia senza sogni, fino a che non sente la porta metallica
aprirsi. Viene posizionata su una sedia a rotelle e condotta in lunghi corridoi
freddi.
A
portarla è l’Agente White, ma il
dialogo con lui è molto breve. Presto dovrà andare su Goliath per concludere
alcuni affari, quindi non potrà trattenersi al Reclusorio mentre le tireranno
fuori dal cervello ogni sua conoscenza. La affiderà a un altro agente, Mr. Red, responsabile per questo tipo
di questioni.
Lory
viene portata in una stanza dove White e Red parlano per qualche minuto, poi la
sua nemesi si allontana lasciandola sola con il suo torturatore. Lory sente una
leggera scossa alle tempie, e improvvisamente è di nuovo in grado di vederci: è
una stanza di un bianco accecante, illuminata da neon intensissimi. Davanti a
lei, a una scrivania, è seduto un uomo glabro, dalla mascella squadrata, con un
completo nero e una cravatta rossa.
“Dove si trova il dominatore faunistico?”,
è l’unica domanda di Mr. Red.
“Di che cazzo stai parlando?”, risponde
Lory.
Mr.Red
preme un pulsante, parlando in un interfono: “La prigioniera non vuole parlare, portatela al trattamento.”
Solo
in quel momento Lory abbassa lo sguardo, accorgendosi che le sue braccia e le
sue gambe sono amputate all’altezza di gomiti e ginocchia. Colma di orrore si
vomita addosso, mentre due prigionieri la accecano nuovamente con una scossa
alle tempie e la conducono via da quella stanza.
Lory
viene portata in una cella imbottita gelida, dove inizia a battere i denti.
Poi, da degli altoparlanti nascosti, parte la terribile musica che la
accompagnerà per tutta la sua permanenza al Reclusorio.
La
canzone per bambini è tenuta a un volume intollerabile e viene ripetuta a ciclo
continuo, impedendole di dormire e pensare, insinuandosi come un tarlo nella
sua testa. Il tempo si dilata, Lory perde conoscenza per brevi tratti, mentre viene
assediata dal ritmo incessante.
Dopo
un tempo incalcolabile la musica si interrompe, e lei viene portata di nuovo al
cospetto di Mr.Red.
“Dove si trova il dominatore faunistico?”
“I
love you, you love me…”
“Conducetela al trattamento.”
Lory
viene di nuovo portata nella stessa cella, dove la musica riparte. La Paradox
urla, ma nessuno può sentirla.
Su Goliath…
Il
popolo gorilla, che tra loro si chiamano Gaugar, preparano un sontuoso
banchetto a base di cacciagione e frutta in onore dell’arrivo dei piccoli dei.
La serata procede bene e Tanuki si rilassa. I personaggi reggono il gioco,
facendo finta di essere dei nerd Arashiani fanatici di videogiochi, parlando di
boss, drop di oggetti e altre questioni che fanno sogghignare Tanuki.
Alla
fine della cena, la Regina Koth si avvicina agli dei presentandogli una
richiesta: da molto tempo un “grande dio” ha occupato il loro territorio. Loro
lo chiamano Makranos, e si tratta
del gigantesco millepiedi che già una volta ha attentato alla vita degli
agenti. La sua tattica di caccia è infida: si finge morto, coprendosi di
insetti che controlla con i suoi poteri, e quando qualcuno gli si avvicina
abbastanza parte in attacco. Conoscendo questa sua caratteristica, e dotati
delle armi degli dei, il gruppo potrà affrontarlo. Koth offre nuovamente i
servigi della tribù al gruppo se questi riusciranno a scacciare la bestia.
Gli
agenti accettano la missione, continuando a mantenere la facciata dei ragazzini
nerd (“oh, finalmente una quest!”) e
coinvolgono Tanuki nella cosa: lui vuole raggiungere al più presto l’obiettivo,
ma una volta sistemata la questione potranno proseguire insieme.
I
gaugar danno al gruppo sistemazione in una caverna, dove hanno possibilità di
riposarsi. I tre agenti si parlano in privato: l’indomani andranno ad
affrontare Makranos con Tanuki, e alla fine dello scontro daranno una sonora
lezione al bastardo che li ha venduti all’OSR.
Al Reclusorio…
La
musica si interrompe, ma continua a sentirla nella testa nonostante sia
scomparsa. Ha provato a trascinarsi nei pressi della parete della cella e a
sbattere la testa contro il muro, ma anche queste sono imbottite. Una voce
lontana, proveniente da chissà dove, le bisbiglia “hai due modi per uscire da questo posto: raccontare tutto quello che
sai oppure trovare il modo per ammazzarti”.
Non
è sicura da dove provenga la voce, è tutto troppo confuso. Viene di nuovo
portata al cospetto di Mr. Red e quando la solita scossa elettrica le
restituisce la vista vede che l’uomo ha sulla scrivania una bottiglia di
whiskey, con un bicchiere pieno.
Lory
implora di dargliene un sorso.
“Dove si trova il dominatore faunistico?”
“NON LO SO!”, urla Lory (Nota del narratore: ed è vero. Il resto del
gruppo non gli aveva mai rivelato di averlo consegnato alla Fondazione).
Mr.
Red beve il whiskey davanti a lei, poi parla all’interfono: “Non vuole parlare, portatela al trattamento.”
Lory
si accorge che alcune larve stanno uscendo dagli occhi e dal naso di Mr Red. Ma
è vero o è una visione?
Urla
e si dimena, ma non c’è niente da fare. Viene nuovamente accecata, e quando la
vista ritorna si trova in una stanza diversa: il pavimento è costituito da una
moquette di erba sintetica, le mura dipinte dell’azzurro del cielo, con tanto
di un sole sorridente in un angolo. Davanti a lei è preparato un tavolo da
pic-nic.
Viene
lasciata da sola per qualche momento, poi la solita, orribile musichetta parte
a un ritmo più pacato. Una porta sul fondo della sala si apre, lasciando
entrare proprio lui: Barney il Dinosauro.
“Ahahah Lory, che bello vederti qui! Dai,
divertiamoci insieme!”, grida divertito il pupazzo.
Barney
saltella nella stanza, mentre Lory tenta di non guardare, ma è tutto inutile. A
un certo punto, il pupazzo le propone di fare un pic-nic insieme: da un angolo
della sala preleva un’enorme cesta da pic-nic, da cui estrae il primo piatto
del banchetto.
Il
braccio mutilato di Lory.
Barney
glielo mostra, proponendogli di farlo a fette e mangiarlo, ma Lory reagisce con
violenza urlandogli di non fare niente. Barney, allora, inizia a fare a fette
il suo braccio e mangiarlo lui stesso. Nella cesta ci sono tutti e quattro gli
arti di Lory.
Completamente
impazzita, Lory convoglia i suoi poteri da Paradox in un’Eccezione sul pupazzo,
che pare accusare il colpo e si precipita fuori dalla stanza ridendo.
Lory
dondola sulla sedia a rotelle e tenta di trascinarsi a ridosso del tavolo da
pic-nic. Ci sbatte contro la testa due volte, cercando di uccidersi, ma gli
inservienti del Reclusorio irrompono nella stanza e la fermano.
Lory
viene riportata nella sua cella gelida in stato di shock. La musica riparte…
Su Goliath…
Dopo
una sana dormita i tre agenti della Fondazione, accompagnati da Tanuki, si
fanno scortare fino al territorio di caccia del terribile Makranos. Qui l’esploratore
gaugar li lascia, e sono costretti a procedere da soli nella giungla fangosa.
Trovare
la bestia non è troppo difficile: basta seguire gli alberi abbattuti e il
fetore. In una zona paludosa notano la sua presenza: si trova in posizione di
caccia, immobile e ricoperto di mosche come al solito. Fanno bene attenzione a
non avvicinarsi troppo, cercando una strategia interessante per abbatterlo
velocemente.
Tanuki
ha un jet-pack, quindi volerà sopra gli alberi e concentrerà i suoi attacchi
dall’alto. Il resto del gruppo concentrerà i suoi attacchi dai lati, cercando
di attirarlo per colpirlo nelle enormi fauci.
Si
mettono in posizione, ma per una disattenzione (ovvero un’intromissione) Eleonor scivola nel fango, cadendo vicino
al kaiju e risvegliandolo. Tutti quanti sono costretti ad attaccare al massimo
delle loro forze.
Sparano
contro Makranos tutto ciò che hanno. Hanno avuto la buona idea di ricoprirsi di
fango prima di attaccarlo, così gli sciami di mosche saranno più un fastidio
che un vero e proprio pericolo, ma il millepiedi mostruoso è un avversario
sufficiente.
Tanuki
spara con il suo fucile al plasma: i proiettili bruciano il guscio della
creatura, intaccando la sua carne.
Dal
basso, il resto del gruppo ha un po’ più di problemi. Hector riesce a sparare
nelle fauci della creatura, causandogli dei gravi danni, ma una bestia di
queste dimensioni ha necessità di un bel po’ di proiettili prima di crollare.
Eleonor
rimane per lo più sulla difensiva nella prima parte dello scontro: prova a
utilizzare il Decapitatore Gargantuano, ma ancora una volta la lama è troppo grossa
per lei.
Allen
prova a sparare con il suo Tuono Sterminatore, mancando il bersaglio.
Il
folle vector ha a questo punto un’idea che gli costerà veramente cara:
lanciarsi nella bocca del kaiju per attaccarlo dall’interno. La minaccia di
diverse file di denti uncinati, simili a quelli di una lampreda, non smuove le
intenzioni del coraggioso Allen, che si posiziona davanti alla creatura e si
lascia deliberatamente ingoiare.
Allen
si ritrova dentro ciò che potrebbe essere definito un vero e proprio
tritacarne.
La
sua armatura super-accessoriata non può nulla contro la forza della creatura:
il vector si trova completamente inerme, devastato dai denti del suo nemico.
Forse a questo punto si rende conto che la sua idea non era poi così grandiosa.
Hector
usa i suoi nuovi poteri da spinner (Anonimato) per passare inosservato alla
creatura e colpirla nelle intersezioni della chitina. Eleonor invece, dopo
essere stata scagliata contro un albero, si rende conto che la creatura è
completamente zuppa di fango e acqua: un bersaglio perfetto per la sua scarica
di elettricità.
La
paradox convoglia tutte le sue forze e spara un fulmine contro il kaiju, che
viene letteralmente fritto. È allo stremo delle forze, ma alcuni colpi
fortunati di Tanuki pongono definitivamente fine alla vita di Makranos.
Subito
il gruppo si precipita a recuperare Allen, rendendosi in breve conto che i
denti uncinati del kaiju l’hanno ridotto a coriandoli.
Allen
Millwash è morto.
“Beh, è stato un bel game over”, è l’acido
commento di Tanuki.
Eleonor
blocca l’Arashiano con la sua stretta telecinetica e Hector, in preda alla
rabbia, lo tempesta di pugni spaccandogli il naso.
Decidono
di farlo riprendere, e tra i due agenti rimasti e il traditore parte una
violenta discussione. Tanuki si rende finalmente conto di chi loro siano, e tra
sputi insanguinati e insulti afferma, con ferocia, che li ha traditi e venduti
all’OSR perché, dopo avergli salvato la vita, hanno avuto ancora il coraggio di
mentirgli e trattarlo di merda.
I
due agenti minacciano di ucciderlo, ma Tanuki ha due palle quadre: se devono
farlo, che lo facciano in fretta e finiscano questa storia.
Una
lettura mentale da parte di Eleonor fa capire che gli obiettivi di Tanuki sono
quelli che aveva effettivamente dichiarato fin dall’inizio: recuperare la sua
amica Valerie, compagna di mille battaglie su Arashi.
Eleonor
e Hector pensano prima di fargli fare una fine orribile per vendicarsi del
torto subito, ma alla fine la ragione prende il sopravvento: lo legano e
decidono di riportarlo con loro al villaggio dei gaugar. Decideranno in seguito
cosa fare di lui.
I
tre abbandonano il cadavere di Makranos e la palude dove il loro amico Allen ha
incontrato una terribile fine prematura.
Al Reclusorio…
Il
risveglio di Lory è stranamente meno traumatico: ci vede perfettamente, e dopo
pochi istanti si rende conto che i suoi arti ci sono di nuovo. Non ci sono
segni, né cicatrici, niente di niente. La paradox si trova in un lunghissimo
corridoio illuminato dai neon, in cui sono presenti numerose celle. Sbircia nello
spioncino di alcune di esse, rendendosi conto che in ognuna è presente un
prigioniero, mutilato e senza occhi, sottoposto a diverse torture psicologiche:
alcuni vengono costretti, come lei, a sentire musica a volumi infernali. Altri
sono semplicemente lasciati in isolamento.
Lory
percorre velocemente il corridoio, sentendo la risata di Barney dietro di lei. La
musica continua a consumarle tutte le sinapsi cerebrali: ormai è parte di lei,
la sente nella sua testa continuamente.
Tenta
di scappare, ma vede la mostruosa sagoma di Barney giungerle davanti ridendo.
“Avanti Lory, divertiamoci, divertiamoci!”
Tenta
di scappare, di dimenarsi, utilizza di nuovo i suoi poteri per colpire il
pupazzo, ma è tutto inutile. Non c’è via di fuga.
Lory
si sveglia: è su un letto, sopra di lei dei dottori con mascherina e camice e
la sagoma di Mr. Red. Le stanno somministrando qualcosa.
“Parla”, dice Red.
“NO!”, urla Lory.
Le
somministrano della droga. Il corridoio ritorna, così come Barney il Dinosauro.
La visione si ripete ancora, e ancora, e ancora, così come la musica.
Lory
afferra la testa pupazzosa di Barney e la toglie, per vedere chi c’è al di
sotto. Davanti a lei, un’altra Lory. Vestita con il costume di Barney le
sorride con uno sguardo da pazza e le grida di divertirsi insieme.
La
vera Lory le salta addosso, sbattendola a terra e tempestandola di pugni, fino
a ridurle il cranio in frantumi, poi è lei a indossare il costume di Barney e a
correre tra le celle del Reclusorio ridendo.
Ancora.
E
ancora.
E
ancora.
Lory
viene svegliata di nuovo.
“Dimmi tutto quanto”, le dice Mr. Red.
Lory
rivela tutti i segreti della Fondazione.
Su Goliath…
Una
volta giunti al villaggio di Koth, gli agenti danno alla regina la notizia
della vittoria, nonostante uno di loro sia “tornato al paradiso”. Fanno mettere
Tanuki in una gabbia e si riposano, pensando al da farsi.
Dopo
alcune ore tornano dal giovane Arashiano, che nel frattempo si è un po’
ripreso.
Questa
volta i toni sono molti più calmi. Si interrogano sulla sua sorte, e ancora
Tanuki dice di voler salvare Valerie: non ha altri obiettivi.
Il
viaggio sarà pericoloso, specialmente ora che Allen è venuto a mancare. Eleonor
ed Hector fanno una proposta a Tanuki: viaggeranno insieme, raggiungeranno l’obiettivo
e lui potrà recuperare Valerie, dopodiché ognuno andrà per la sua strada. Se
proverà di nuovo a tradirli, però, non saranno più così clementi e faranno fare
una brutta fine anche alla sua amica.
Tanuki
accetta il patto: viene liberato e gli vengono di nuovo consegnate l’armatura e
le armi.
La
Regina Koth dice ai piccoli dei del sottosuolo che conoscono dei passaggi
sicuri sotterranei, attraverso cui potranno arrivare al loro obiettivo in poco
tempo e incontrando pochi pericoli: decidono di partire subito.
Cinque
gaugar li scortano fino alle pendici della montagna, dove è presente un tunnel
rotondo, talmente perfetto da sembrare scavato con un laser. Il gruppo si
inoltra nell’oscurità…
Al Reclusorio…
Lory
viene ricondotta in cella. Il riscaldamento è stato riacceso, e ora c’è
silenzio. Perde i sensi a più riprese, riuscendo a recuperare un po’ di forze.
Il suo sonno viene interrotto solamente da un secondino del Reclusorio, che
dopo averla svegliata sbattendo il manganello contro la porta della sua cella,
entra e la massacra di botte per puro divertimento. Dopo quanto ha subito,
però, non il dolore fisico è l’ultimo dei suoi problemi.
L’ultimo
viaggio di Lory nei terribili corridoi del Reclusorio avviene poco dopo: un
inserviente la porta in una stanza dove sente il rumore di un macchinario
elettronico accendersi.
“Qualcuno sulla Terra tiene ancora a te, a
quanto pare. Ci hanno dato quello che volevamo”, sono le ultime parole che
sente prima di venire condotta attraverso un varco.
Lory
trasla, ritrovandosi catapultata sulla Terra, nel suo vero corpo, con ancora
tutte le membra al loro posto.
Capisce
di trovarsi a bordo di un treno in movimento, dentro una grossa gabbia.
Stancamente usa i suoi poteri per aprire tutti i lucchetti, ma nota che il
treno, che sta viaggiando nel deserto Texano, sta rallentando.
L’unica
fermata è a una stazione di periferie di Houston, dove tutte le porte si
aprono. Lory scende dal treno, accecata dalla luce solare, e un uomo in
completo gli si avvicina mostrando il distintivo della Fondazione.
L’uomo
non si presenta, limitandosi ad accompagnarla a una macchina e a guidarla tra
le vie della città. Lory non parla, le parole dell’uomo sono poche.
“Abbiamo dovuto dargli l’artefatto.”
“Perché l’avete fatto?”
“Siamo la Fondazione. La vita di un nostro
agente vale molto più di qualsiasi oggetto.”
Lory
viene condotta in una clinica privata, dove le viene assegnata una stanza e l’agente
si congeda. Si stende a letto: forse è veramente finita.
Forse
no.
Nel
dormiveglia, sente qualcuno passare nel corridoio fischiettando il motivetto di
Barney il Dinosauro.
Su Goliath…
Il
viaggio degli agenti nei tunnel sotto la montagna dura giorni e giorni, ma è privo
di incontri spiacevoli. Sbucati dall’altra parte trascorrono ancora un giorno
di viaggio con i gaugar, prima che giungano nei pressi del loro obiettivo.
I
loro primitivi seguaci si congedano, non c’è più bisogno di loro. Dall’alto di
una collina riescono a vedere una torre metallica del tutto simile alla parte
superficiale della base in cui erano comparsi appena giunti alla ricorsione.
Cosa
fare ora? Meglio essere previdenti prima di agire: l’imprudenza gli è costata
cara più di una volta.
Eleonor
decide di utilizzare un crypto di Intuizione trovato tempo addietro per capire
cosa li aspetta all’interno della base. La risposta gli giunge dal vento come
una mazza ferrata sulla nuca.
Nei
meandri della base sono presenti una manciata di agenti dell’OSR (tra cui l’agente
White), alcuni ragazzi di Arashi (tra cui Valerie)… e un kaiju ammaestrato,
tenuto sotto controllo tramite il dominatore faunistico su cui l’OSR ha messo
le mani dopo averlo scambiato con la vita di Lory.
Una
terribile sessione che ha segnato un punto di svolta per gli agenti della Fondazione:
uno di loro è morto, un altro forse non si riprenderà mai più dal trauma
subito.
La
conclusione di questa vicenda arriverà solamente con la prossima sessione…