Le
corde degli archi si tendono e le minacciose punte di freccia sono rivolte
verso Tarot (Theodore) e i tre schiavi che ancora sono rimasti al suo fianco.
Una donna fuoriesce dal suo nascondiglio dietro i funghi giganti: ha indosso un’armatura
di chitina di insetto, una spada alla cintola, capelli e occhi bianchi, e il
suo intero corpo è ricoperto di tatuaggi simili a sfregi, che la imbruttiscono
piuttosto che darle un aspetto minaccioso.
Tarot
si mette a parlare: non ha intenzione di combattere contro tutti quei nemici,
ma non ha nemmeno intenzione di morire lì. La misteriosa guerriera dice di non
averlo mai visto tra le truppe del Principe
Sadra, quindi non può essere suo seguace da molto: quasi immediatamente
Tarot ammette di essere entrato al servizio del principe da pochissimo, e di
star seguendo il suo esercito unicamente perché lui e i suoi compagni devono
raggiungere la colonia di Rawan. La donna, che dice di chiamarsi Thedra, gli riferisce che un
informatore interno potrebbe fargli comodo: da quindi ordine ai due schiavi che
erano fuggiti poco prima di tornare assieme a Tarot, dopodiché ordina a tutti
loro di tornare tra le fila dell’esercito di Sadra e riferire che non hanno
trovato nessuno.
“Non parlerete con nessuno di quanto successo
qui”, dice Thedra, e qualcosa negli occhi della donna fa capire a Tarot che
ha usato qualche tipo di potere mentale.
Effettivamente,
così accade: la donna sparisce con i pochi fuggiaschi e Tarot torna indietro a
mani vuote, riferendo di non aver trovato nulla. Il malumore tra le guardie del
principe è palpabile, ma gli riferiranno quanto accaduto.
Tarot
si siede in disparte con Saman e Hennor e tenta di raccontargli quanto
accaduto, ma ogni volta che rivela qualche dettaglio del dialogo con Thedra
inizia a perdere sangue dal naso, subisce terribili fitte alla testa e principi
di svenimento. Riesce a raccontare la maggior parte della storia, al prezzo di
terribili conati di vomito e uno svenimento. È ormai chiaro che Thedra ha fatto
qualcosa al suo cervello.
I
tre assistono alla fuoriuscita dalla tenda del principe di due concubine
seminude, che indossano collari di bronzo tempestati di gemme. Le donne sono
chiaramente due schiave, anche se trattate con favore da tutti quanti. Il
principe, soddisfatto dell’incontro, ordina agli schiavi rimanenti di preparare
tutto per la partenza.
Durante
il caos che ne segue i personaggi hanno modo di conoscere alcuni di essi.
Saman
e Tarot fanno la conoscenza di Voyo,
un grasso e sfregiato capo-schiavo che si diverte a malmenare i bambini e le
donne che rapidamente si preparano alla partenza, incitandoli a fare più
velocemente. Saman tenta dapprima di convincerlo con le buone che sta facendo
la cosa sbagliata, tentando di usare i suoi poteri per guarire le sue ferite,
ma Voyo è reticente e le ferite troppo vecchie per essere sistemate.
A
placare la sua rabbia, almeno per qualche ora, ci pensa Tarot: tramite la sua
trama di Tessere Ideale convince Voyo che la violenza è inutile e
controproducente. Il feroce capo-schiavo continuerà a urlare contro i suoi
sottoposti… ma non alzerà più un dito contro di loro.
Hennor
fa anche la conoscenza di Trann, un
altro schiavo favorito che pare sia piuttosto esperto nella contabilità, tanto
che il principe lo tiene come suo aiutante personale… e anche piuttosto abile a
procurarsi cose. Fa chiaramente capire a Hennor che se avesse bisogno di armi,
droghe, cibo in più, donne… non deve fare altro che chiedere. L’unica cosa a
cui non può giungere sono le concubine del principe. Hennor gli sgancia qualche
scheggia per capire quali siano i piani di Sadra: Trann gli riferisce che, pur
essendo Rawan una piccola colonia, Sadra non può sperare di prenderla con soli
sessanta uomini. Ecco perché entro breve si congiungeranno a un’altra
formazione capitanata da Ydra, la
sorella del principe. Trann accenna anche che i due hanno un’altra sorella
minore… ma non rivela molto altro. Forse per assonanza di nome, Hennor fa
immediatamente i conti e assume che si tratti di Thedra, la donna incontrata da
Tarot.
La
carovana parte, ma il gruppo è piuttosto scontento di quanto sta accadendo: se
il principe dovesse giungere a Rawan e prendere d’assedio la città le speranze
di trovare vivi i tre agenti della Fondazione di stanza lì saranno ridotte al
minimo. I tre cominciano a elaborare un piano per sbarazzarsi di Sadra.
Durante
il lento viaggio nelle caverne oscure, però, c’è poco che possono fare. Saman
riesce a giungere al piccolo carro su cui viaggiano le concubine del principe,
le poche schiave a cui è concesso di non camminare. Sono in due, una giovane
appena sbocciata e una donna sulla trentina dai tratti esotici. Saman
scandaglia il loro umore, cercando di capire se il loro ruolo sia loro gradito
o meno. La donna sulla trentina si dimostra fredda e piuttosto acida, mentre la
giovane ha uno sguardo impaurito.
Il
viaggio prosegue a lungo, tanto che quando viene dato ordine di fermarsi e montare
l’accampamento, i personaggi sono quasi allo stremo delle forze. Sono però allo
stesso tempo troppo ansiosi di mettere in pratica il piano a cui non hanno
fatto altro che pensare durante tutto il viaggio.
Le
concubine hanno una tenda tutta per loro. Mentre Saman sorveglia la situazione,
Tarot entra nella tenda e parla con le concubine, che non urlano all’intruso
solo per i toni calmi usati da quest’ultimo. Tarot, utilizzando tutte le sue
capacità di convincimento (ma, purtroppo, non i suoi poteri) tenta di
convincere le due donne (che scopriranno in seguito chiamarsi Clana e Ghessya) che eliminare il principe sia la cosa più giusta da fare:
gli schiavi non saranno più sotto il suo gioco e saranno liberi.
La
discussione va avanti a lungo, la più giovane sembra essere impaurita e
reticente, mentre la trentenne è fredda e sicura nelle sue intenzioni… troppo
sicura. Tarot versa parte del suo sangue in un’ampolla e chiede alle concubine
di mettere il veleno nella coppa del principe non appena saranno nuovamente
nella sua tenda. Le due vengono poco dopo chiamate dal principe, ma prima che
se ne vadano Saman da ad una un anello: si tratta di un crypto porta-sfortuna,
che salverà loro la vita tra poco…
Nel
frattempo, Hennor è andato a parlare con Trann facendogli le stesse domande,
per capire quanto sia felice del suo ruolo. Trann, in realtà, è piuttosto
contento di servire il principe Sadra: pur essendo uno schiavo ha un ruolo
privilegiato, lontano dalla guerra, e il principe non lo tratta poi così male.
Giudicandolo troppo fedele per tramare una rivolta, Hennor lascia perdere la
questione.
Mentre
le concubine giacciono nella tenda del principe, i tre sentono un urlo
provenire dall’accampamento degli schiavi. Quando giungono notano che uno di
loro è riverso a terra in una pozza del suo stesso sangue e vomito: Tarot lo riconosce
come uno di quelli che l’aveva accompagnato durante l’incontro con Thedra,
probabilmente ha tentato di parlare.
Saman
si reca di fianco a lui per curarlo e assieme ad Hennor tentano di convincere
gli schiavi che quell’uomo sia stato maledetto da qualcosa. La situazione
inizia a fare presa, tanto che convincono l’uomo sofferente a pronunciare ad
alta voce il nome di Thedra. Quando il nome viene pronunciato c’è un forte
tumulto tra gli schiavi, che però viene interrotto dall’arrivo di Sadra,
accompagnato dalla maggior parte dei suoi guerrieri liberi.
Dietro
di lui c’è Ghessya, la schiava più anziana, e nella mano regge la testa
tagliata della giovane Clana: la donna ha rivelato tutto quanto, a scapito dei
personaggi e della donna più giovane.
Sadra
da ordine di uccidere i personaggi in quanto traditori e in combutta con
Thedra, ma Hennor ha più prontezza e utilizza un suo crypto, un raggio
tradisci-alleati, contro una delle guardie di Sadra. Il guerriero attacca il
principe con un colpo di lancia, Sadra tenta di schivarlo, ma a questo punto il
crypto porta-sfortuna di Saman entra in gioco. Sadra mette i piedi in fallo e
viene colpito in pieno dalla lancia, che si conficca bene nel suo fianco.
I
personaggi approfittano del momento di caos per dirigere i loro poteri mentali
contro il principe sofferente: tra esplosioni psichiche, veleni mentali ed
eccezioni, Sadra si trova steso a terra in un battito di ciglia.
Vedendo
il loro padrone morto, gli schiavi asserragliati addosso ai personaggi
attaccano prima i capi-schiavi rubando loro le armi e poi i guerrieri liberi. I
personaggi sono riusciti nel loro intento, anche se in maniera meno ordinata di
quanto preventivato.
Si
allontanano dal caos, notando che Trann sta rubando provviste e oggetti per
tentare una potenziale fuga. Lo raggiungono e gli ordinano di portarli a Rawan:
Trann non può fare altro che eseguire.
Mentre
la battaglia continua alle loro spalle, i personaggi si muovono per alcune
caverne, giungendo dopo diverso tempo ad un’ampia caverna dove un canale di
lava si staglia sotto di loro. Procedono su alcuni camminamenti sicuri, venendo
però parzialmente accecati da alcuni getti di vapore bollente, quando una
creatura emerge dai crepacci incandescenti e si scaglia contro di loro:
assomiglia a un’enorme pipistrello dall’apertura alare di circa tre metri, ma
lascia dietro di sé una scia di scintille quando si muove. Saman la riconosce
dai racconti dell’Epopea delle Tenebre: si tratta di un’Ala Bruciante, una
temibile creatura delle caverne laviche.
Il
gruppo viene attaccato dalla bestia, che però si muove tramite gli ultrasuoni e
viene parzialmente dirottata da alcune pietre scagliate in aria con i poteri
telecinetici di Saman. Tarot è quello che ha la peggio: la creatura concentra
gli attacchi su di lui, ferendolo gravemente, ma alla fine Hennor riesce ad
usare i suoi poteri di esplosione psichica per scacciarla.
Finalmente
il gruppo giunge a un’area sicura, dove un letto di muschio e una pozza d’acqua
limpida offrono un po’ di ristoro. Parlano infine con Trann, che conferma le
loro ipotesi: Thedra è effettivamente la più giovane della famiglia Vyke,
imprigionata e marchiata per aver tramato l’assassinio dei suoi fratelli. È però
riuscita a scappare, e a quanto pare sta ancora cercando di raggiungere il suo
obiettivo… cosa che è stata facilitata dall’intervento dei personaggi, che
hanno assassinato Sadra.
Ma
se pensano che Sadra fosse un essere malvagio, è perché non hanno ancora
conosciuto sua sorella Ydra e il suo brutale esercito…
The
Neversleeping Eye e il gruppo di agenti si concedono una pausa estiva e vanno
in ferie per almeno 2-3 settimane. Le loro avventure nell’oscura Miceliax sono
appena cominciate!