domenica 12 luglio 2015

La Guerra delle Ombre - Sessione III: Notte Senza Riposo



Dopo aver fermato il piano del Sarraceniano, il gruppo esamina attentamente i numenera presenti nella stanza. Oltre al macchinario per l’iniezione di sostanze eccitanti nelle radici della grande pianta, rinviene anche una numenera dotato di tasti e leve che, dopo alcuni minuti di esami, comprendono aver a che fare in qualche modo con le onde radio.

Risvegliano il Sarraceniano e lo interrogano: egli rivela di chiamarsi Bhalar Kolssed, e di essere un esimio scienziato. Dopo un po’ di minacce, rivela al gruppo di essere stato assoldato dalla corona di Malevich per continuare i suoi esperimenti al confine con il Thaemor: i soldati che lo accompagnavano erano soldati dell’esercito. Il gruppo chiede anche spiegazioni sul macchinario per il controllo delle onde, e Bhalar rivela unicamente che serve a controllare il grande disco metallico sul tetto della struttura, e sembrava che le piante modificate rispondessero a quelle onde assumendo certi comportamenti: stava, lentamente, imparando a controllarle.

Il gruppo si accorge però che la fonte energetica del macchinario è rotta, ed è stata aggiustata malamente: l’oggetto ha la sua fonte nell’energia cinetica prodotta nella stanza (come quella emanata dal movimento dei personaggi), ma non può conservarla: se nella stanza non c’è nessuno, il macchinario smette di funzionare. Ripararlo non sembra essere possibile.
Nonostante ciò, tramite l’ausilio di alcuni crypto, riescono a percepire le onde radio emanate dal macchinario e a tradurre una frase che viene ripetuta costantemente: “giungete in sacrificio”.

Kendra rinviene tra i vari oggetti della stanza anche un artefatto: un impianto cerebro-tossico.

Il gruppo decide quindi di legare Bhalar e portarlo a Chi Brogs, e una volta fatto questo valutare come procedere nella missione. Ritornano all’accampamento dei taglialegna quando il sole sta calando, e quando portano i due Sarraceniani a confronto, Chi rivela di conoscere Bhalar: si tratta di un esimio studioso scacciato con disonore dall’ordine, in quanto praticava esperimenti con droghe modificate ricavate dalle piante sugli esseri umani. Le sue competenze sono immense, ma si tratta di una persona pericolosa.

Dopo essersi consultati, decidono che la cosa migliore da fare sia riposare, e all’alba scortare Chi e Bhalar fino ad Auspar, dove potranno ricongiungersi con Auletta e consegnare Bhalar nelle mani della giustizia di Re Holivar.

Durante la notte vengono svegliati da rumori di battaglia: le piante assassine, prive di qualsiasi controllo, hanno attaccato l’accampamento dei taglialegna. Alcuni uomini rimangono uccisi nello scontro, e il gruppo elimina diverse piante, ma quando ne vedono emergere a decine dal bosco capiscono che la fuga è l’unica soluzione.
Le loro cavalcature li portano lontano, e all’alba giungono nei pressi di Ambhal, una città dotata di mura meccaniche semoventi, una difesa sperimentale dell’Ordine del Vero.
Qui trovano una locanda e riposano per l’intera giornata.
Alla sera, mentre sono intenti a cenare e a recuperare le forze, un gruppo di uomini armati giunge da loro. Un uomo massiccio e barbuto, che si presenta con il nome di Cor, dice a Leon e Spritz che hanno perso la loro scommessa. Non sapendo di cosa l’uomo stia parlando, i due gli rivelano che hanno perso la memoria e chiedono dettagli. Per tutta risposta, Cor estrae una pergamena riportante le firme dei due avventurieri, che riporta un patto secondo cui il primo dei due gruppi che avrebbe rinvenuto altre statue di pietra nera avrebbe vinto la somma di 100 shint. Cor rivela che poco lontano da Ambhal hanno trovato una grossa mano di pietra che emerge dal terreno.
Leon estrae il disco d’ombra trovato a Guardianera, chiedendo se il gruppo di Cor avesse trovato qualcosa di simile, ma riferiscono di no.

Leon e Spritz si dimostrano piuttosto diffidenti, e pretendono di vedere l’oggetto: Cor rivela che non c’è nessun problema, e che potranno partire in direzione delle colline in cui l’hanno trovato l’indomani.
Kendra, ancor più sospettosa, esamina i pensieri di Cor e della strana donna dagli occhi rossi che lo accompagna, presentatasi poco prima con il nome di Huna, che da quando Leon ha estratto il disco d’ombra sta continuando a fissarlo. Cor sembra essere unicamente interessato alla somma che il gruppo gli deve, mentre Huna continua ad avere un’unica frase a riecheggiargli nella mente: “giungete in sacrificio, giungete in sacrificio, giungete in sacrificio…

I riassunti si fermano per un po’, il gruppo è in pausa estiva! Ma non temete, le loro avventure nel Thaemor sono appena iniziate…