lunedì 29 giugno 2015

La Guerra delle Ombre - Sessione II: Inferno Verde



La mattina successiva, Kendra si risveglia. Chi Brogs la visita e le affibbia un beverone amaro da bere, ma fisicamente la ragazza è in forma. Mentalmente, purtroppo, la situazione è identica a quella dei suoi compagni: i suoi ricordi si fermano agli eventi di poco successivi a quelli di Guardianera.

Dopo essersi rifocillati e aver preso alcune provviste, il gruppo al completo si rinoltra nella foresta, giungendo ad un’area dove si è consumato uno scontro e che Neil ed Ellie avevano già visitato. Ci sono alcune frecce piantate negli alberi: il gruppo le esamina, e si accorgono che non corrispondono al tipo di frecce utilizzate da nessuno di loro. Spritz esamina le tracce della zona, e trova una serie di orme di tre persone che si dirigono in una direzione, e un’altra scia lasciata da due persone che vanno da un’altra parte: convinto che la prima sia stata fatta da loro stessi alcuni giorni prima, decidono di seguire l’altra.

Dopo un bel po’ di viaggio arrivano nei pressi di un ruscelletto, dove le tracce si perdono, e decidono di percorrerlo verso la fonte, ritrovandole dopo alcune centinaia di metri. Ellie utilizza il suo potere di Analisi sulla zona, per sondare la presenza di materiali strani: effettivamente, rileva sotto alcune rocce una discreta quantità di metallo.
Il gruppo le scosta, e sotto di esse trova un cadavere parzialmente decomposto, con indosso una cotta di maglia, che pare sia stato tumulato da qualcuno. Dopo un’analisi comprendono che la causa della morte è una ferita al fianco che gli deve aver fatto perdere parecchio sangue prima di ucciderlo. La scia di orme continua da quel punto, anche se è lasciata da una sola persona.

Seguendola, il gruppo si trova in un’area piena di strane statue di pietra a forma di testa che ricordano solo vagamente una creatura umana (vedi immagine). Le statue sono state abbandonate da diverso tempo, e molte sono rovesciate e coperte di vegetazione. Guardano in direzione diverse, e anche dopo un’attenta analisi il gruppo non riesce a comprenderne l’utilità. Rinvengono poco lontano una stele di pietra che riporta alcune iscrizioni illeggibili, e parte dell’alfabeto sembra essere formato da strani cerchi di pietra nera incastonata all’interno della più comune roccia grigia di quell’area. Spritz e Leon prendono la stele, mentre Neil nota poco distante un’alta formazione rocciosa coperta di rampicanti.

Una volta raggiunta, si rendono conto trattarsi di una struttura di pietra: l’edificio ha le pareti perfettamente lisce, ma di forma irregolare, e un ingresso quadrato porta all’interno dello strano tempio. Il gruppo da un’occhiata all’interno, e nota che la stanza principale è invasa da piante carnivore semoventi: finché rimangono a distanza, nessuno dei vegetali assassini sembra intenzionato a nuocere al gruppo.
Prima di entrare danno un’occhiata nei dintorni, non trovando altri ingressi. Kendra volta fino al tetto, trovando solamente un enorme disco metallico a forma di cupola rovesciata, di cui non comprende l’utilità.

Non trovando altre possibilità, il gruppo cerca di attirare l’attenzione delle piante poco per volta: lanciano prima un sasso, e notano che i vegetali lo raggiungono in tutta fretta, lo tastano con le radici e poi decidono di ignorarlo. In breve, il gruppo inizia a pensare che non siano in grado di vedere o udire, ma dotati di un qualche tipo di percezione tellurica unita a senso del gusto e dell’olfatto dalle radici.

Il piano di legare un sasso a una corda e trascinarlo lentamente verso di sé funziona solamente in parte, perché tre piante si lanciano in breve alla carica contro il gruppo, seguite da un’altra coppia che si mette a seguire i movimenti dei loro simili!
Il combattimento che ne segue affatica parecchio il gruppo, che ne esce vivo ma piuttosto ridotto male (certo, i continui fallimenti di Leon nell’utilizzo del suo ShooterKrauser non hanno aiutato!).

Dopo aver tirato il fiato per una decina di minuti, il gruppo prosegue fino al fondo dell’enorme tempio, dove l’unica cosa che trova è un buco nel soffitto: Kendra fluttua al di sopra, e lì trova una scala di corda, che butta giù agli altri. La piccola stanza che raggiungono è piena di iscrizioni nella stessa lingua della stele trovata poco prima, e la via è sbarrata da un portone di legno che puzza di disinfettante. A differenza del resto dell’edificio, qui le piante non sembrano aver infestato nulla.

Il gruppetto decide di abbattere la porta utilizzando la pura forza fisica, ma non appena aprono uno spiraglio, vengono presi di mira da un gruppo di uomini corazzati e armati di balestre. La porta viene abbattuta, e il gruppo di quattro soldati viene eliminato piuttosto in fretta grazie a un esplosivo essiccante di Spritz. Mentre parlavano tra loro, Ellie è stata in grado di riconoscere (anche se non di comprendere) la lingua parlata nel regno di Malevich.

Il gruppo da un’occhiata alla zona, che pare sia stata adibita a posto di guardia e laboratorio e in una stanza rinvengono anche alcuni crypto in forma liquida. Arrivati a un ultimo ambiente, i cinque si imbattono in un uomo in abiti da Sarraceniano che tiene in entrambe le mani due stantuffi collegati a un macchinario contenente diversi fluidi chimici. L’uomo minaccia il gruppo di attivare la macchina, se non se ne andranno immediatamente: i tentativi di parlamentare sono poco utili, anche se l’uomo sembra essere parecchio agitato, e si lascia sfuggire alcune informazioni: è stato lui a modificare le piante in modo da creare la specie assassina, ed è stato lui a modificare le spore in modo da colmarle di naniti che agiscono sul cervello cancellando aree di memoria. Il gruppo chiede se sia davvero un Sarraceniano, ma l’unica reazione che ottengono è quella di farlo arrabbiare ulteriormente.
Nel frattempo Ellie utilizza i propri poteri per “affascinare” di nascosto il macchinario chimico, e al momento giusto il gruppo attacca: l’uomo preme sugli stantuffi, ma il macchinario non sembra avere intenzione di funzionare: Ellie è riuscita a placarlo (anche grazie alla spesa di diversi PE per i re-roll)!

Il gruppo ha facilmente la meglio sull’uomo, che viene stordito e legato, dopodiché danno un’occhiata al macchinario: le vasche di fluidi chimici, dopo un’analisi, rivelano contenere stimolanti per animali, droghe vegetali e concimanti, il tutto collegato alle radici di un’enorme pianta che pare infestare buona parte del tempio… una vera fortuna che siano riusciti a fermarlo, altrimenti chissà cosa sarebbe accaduto!

lunedì 22 giugno 2015

La Guerra delle Ombre - Sessione I: Senza Memoria



Prima di partire con il riassunto, sono felice di poter annunciare che la squadra di giocatori ha due nuovi acquisti! Assieme ai vecchi personaggi, vediamo scendere in campo…

Neil Vane, un Jack Astuto che Fonde carne e acciaio; ex-guardia, ex-pirata (o lo è tuttora?), sopravvissuto a un viaggio in uno strano mondo dove organico e inorganico sono una cosa sola, e da dove è tornato con un misterioso braccio di metallo, si accompagna da diverso tempo a…

Ellie Yrman, una Tech Risoluta che Parla con le macchine; fin da piccola ha posseduto la capacità di interagire con i numenera, e di recente si è unita all’Ordine del Vero, divenendo un Ministro degli Eoni. È stata lei a riportare sulla Terra Neil Vane dallo strano mondo in cui era precipitato.

Ed è proprio con loro due che l’avventura ha inizio! Ellie ha ricevuto una missione da parte di un Ministro più alto in grado nell’ordine: dovrà recarsi al confine sud del Thaemor, lungo il fiume Septim, e incontrare un Sarraceniano di nome Chi Brogs, che sembra abbia fatto importanti scoperte per quanto riguarda strani fenomeni nella vegetazione del luogo. Neil, che da qualche tempo si accompagna alla Tech facendole quasi da guardia del corpo, è anche questa volta con lei.

Dopo essere arrivati in un piccolo accampamento di taglialegna ai margini di un bosco, i due fanno subito la conoscenza del Sarraceniano. L’uomo sta svolgendo alcune ricerche sulla flora del luogo, che da qualche tempo è diventata stranamente aggressiva: pare che alcune grosse piante carnivore in grado di muoversi sulle proprie radici abbiano allontanato i boscaioli. Alcuni giorni prima era arrivato all’accampamento un gruppo di tre avventurieri, dei selvaggi provenienti dall’Oltre, consigliati da una sua collega di nome Auletta e dotati di un mandato di indagine bollato e firmato da Re Holivar il Primo in persona.
I tre (due uomini e una ragazza) si sono addentrati nella foresta dopo che Chi gli ha chiesto di portargli alcuni campioni da analizzare, ma sono scomparsi.
Sotto richiesta del Sarraceniano, Ellie e Neil si recano all’interno del bosco per cercare tracce del gruppo.

Effettivamente, dopo alcune ore la loro attenzione viene attirato da una creatura: una bestiolina simile a una scimmia, con una brutta ferita su un braccio che mostra le ossa metalliche al di sotto, attira la loro attenzione portandoli nei pressi di un crepaccio. Qui, i due notano tre corpi avvolti dalle piante rampicanti, sospesi a mezz’aria nel bel mezzo della buca.

Con un po’ di lavoro riescono a liberarli, e fanno rinvenire due degli avventurieri: si trattano di Leon e Spritz. I tentativi di rianimare la ragazza, Kendra, sono vani, anche se non sembra essere in pericolo di vita (la giocatrice di Kendra era assente).

Il risveglio dei due è piuttosto confuso: non hanno il minimo ricordo di come siano giunti in quel posto, né hanno idea di dove si trovino. I loro ricordi più recenti risalgono agli eventi di Guardianera e all’incontro con Auletta (vedi Intermezzo – Gli Incubi della Montagna). Nubenera, la scimmietta che aveva attirato l’attenzione di Ellie e Neil, è piuttosto contenta di rivedere il suo padrone in salute.

Nel frattempo, Ellie raccoglie alcuni campioni di spore gialle che infestano l’ambiente e, dopo essersi caricati in spalla l’esanime Kendra, il gruppo si dirige verso l’accampamento dei taglialegna. Durante il tragitto vengono scovati da una grossa pianta carnivora semovente. La creatura sembra essere piuttosto interessata alla loro presenza (anche grazie a un anello emettitore di profumi di Ellie, che pare confonderla), ma non risulta ostile finché Leon non fa l’errore di avvicinarsi troppo: il combattimento, fortunatamente, è piuttosto rapido e i personaggi subiscono tutt’al più qualche graffio.

Arrivati da Chi, Leon e Spritz lo riempiono di domande: il Sarraceniano racconta del loro arrivo solo alcuni giorni prima. Cercando nelle tasche, Leon trova la lettera firmata dal Re di cui parla l’uomo. Chi gli riferisce anche che, a quanto gli ha detto Auletta, il primo incontro con loro risale a circa tre mesi prima. Quando lo vengono sapere rimangono ovviamente sconvolti, non capendo come possano aver perso la memoria.

Il gruppo viene invitato a riposarsi mentre il Sarraceniano si occupa di valutare lo stato di salute di Kendra e fare qualche analisi sulle spore. I vecchi e i nuovi avventurieri approfittano della pausa per raccontarsi alcune storie del loro passato, stringendo già da subito dei legami piuttosto solidi.
Verso sera, il Sarraceniano giunge con alcune risposte: Kendra ha subito una massiccia infestazione parassitaria da parte dei rampicanti, ma non è in pericolo di vita. Le ha somministrato un antidoto, e probabilmente già il giorno successivo si sentirà meglio.
L’analisi delle spore ha invece rivelato che sono state alterate: contengono dei naniti in grado di alterare le funzioni cerebrali, e se vengono respirate a lungo possono causare amnesia.
Purtroppo, non c’è modo di riottenere i ricordi perduti.
Ad ogni modo, una metamorfosi vegetale del genere non può essere naturale, e Chi pensa che ci sia lo zampino di qualcuno. I personaggi ipotizzano che possa trattarsi di un altro Sarraceniano, ma l’uomo riferisce che il loro ordine è un gruppo non-violento e che sicuramente non permetterebbe abusi del genere al mondo vegetale.
Dopo essersi brevemente consultati, il gruppo decide di tornare nella foresta il giorno successivo per trovare il colpevole.

Un breve inizio che apre molte strade, cosa scoprirà nella foresta il gruppo appena formatosi?

mercoledì 10 giugno 2015

La Guerra delle Ombre - Prologo: Gli Incubi della Montagna



Sono trascorsi circa due anni dagli eventi che hanno portato i personaggi sulla Pianta-di-Fagioli, e molte cose sono accadute. Dopo essere tornati al Sostegno dopo mesi di viaggio, hanno scoperto che la situazione era cambiata drasticamente: gli Adoratori del Cielo, la setta religiosa che venera la Pianta-di-Fagioli, ha trovato aperte le porte principali del Sostegno e ha deciso di appropriarsi di ciò che rimaneva all’interno. Il consiglio tribale cittadino è stato spodestato in seguito a un colpo di mano di Padre Eburn, il capo dei fanatici, e i personaggi sono passati dallo status di eroi a quello di profanatori. Grazie a ciò che hanno fatto per la città, affidando la rovina con i laboratori medici al Dottor Morkel, hanno ancora delle amicizie affidabili, ma nel corso del periodo successivo le cose non sono andate affatto bene.

Mistar si è unito ai confratelli dell’Ordine del Vero, ed è stato impegnato in missioni in vari luoghi che l’hanno portato sempre più lontano da suo fratello (una giustificazione necessaria per l’abbandono da parte del giocatore), Leon ha dedicato i suoi anni alla costruzione di artefatti e tentativi di rivolta sociale spesso conclusi con nottate passate in cella e Spritz si è fatto vedere poco dalle parti del Sostegno, preferendo vivere come un predone nelle pianure. La giovane Kendra, l’acquisto più recente del gruppo (conosciuta durante l'avventura della Nave Arca), ha sfruttato le amicizie di Mistar per studiare come laica presso l’Ordine del Vero.

Dopo due anni, il richiamo dell’avventura torna a farsi sentire, portandoli in una terra lontana, oltre il Riage Nero: re Holivar il Primo (sì, gli ho cambiato nome, non volevo farmi ridere dietro dai giocatori continuando a chiamarlo Holiva), del regno del Thaemor, ha speso centinaia di shint in messaggeri e ricerche per trovare eroi che lo servano in una missione. Sentita la notizia, il gruppo ha deciso di abbandonare la propria terra e mettersi in viaggio! Ricordiamo quindi gli attuali membri del gruppo:

Leon Krauser, Jack Meccanico che Crea oggetti unici (accompagnato dal suo famiglio Nubenera)

Spritz Spandau, Glaive Selvaggio che Caccia con maestria

Kendra, Tech Rapida che Controlla la gravità

Tutti alla soglia del terzo rango (o appena passati al terzo rango, come Spritz).

La seguente serie di eventi si svolge durante il viaggio sul Riage Nero: dopo aver transitato per settimane nei valichi più elevati, i personaggi si trovano sul versante del Thaemor della montagna, e si stanno dirigendo verso valle con le loro cavalcature (due espron e un corridore dei boschi). Durante un normale accampamento notturno, i personaggi vengono svegliati dal gracchiante rumore di uno stormo di uccelli sopra di loro. Spritz li riconosce come Cantarupi, dei volatili dal pennaggio bluastro e dal becco ritorto, dalle abitudini necrofaghe e per niente pericolosi. Il resto della nottata trascorre tranquillamente, e durante la mattinata il gruppo si imbatte in un villaggio costituito da una decina di abitazioni in pietra, dove un gruppo di villici vestiti con una moltitudine di stracci colorati cuciti insieme e gli occhi di colori improbabili e diversi tra loro li accoglie in maniera piuttosto ostile, diffidando di loro. Il perché è presto detto: da alcune settimane, sono tormentati da un gigantesco stormo di Cantarupi che occasionalmente si dirige al villaggio depredando quanto può in cibo, attrezzi, ammennicoli e tentando di strappare gli occhi a ogni persona che si trova davanti.
Mentre il gruppo sta tentando di capire la situazione, lo stormo di Cantarupi piomba sulla città. I personaggi riparano in un’abitazione, ma gli uccelli, che si dimostrano piuttosto intelligenti, si infilano nella canna fumaria di un’abitazione vicina e attaccano la famiglia all’interno. Il gruppo giunge e riesce a scacciare gli uccelli, non prima che uno di questi cavi un occhio a un uomo. Poco dopo parlano con Korsoth, un ragazzo che pochi giorni prima ha tentato di seguire lo stormo, ma è ritornato indietro accecato e vivo per miracolo. Egli riferisce al gruppo che li ha visti andare verso la Grande Ombra, una particolare montagna la cui sommità ricorda un pilastro perfettamente verticale alto circa trenta metri.
Senza farselo ripetere due volte, con l’intenzione di aiutare la popolazione di Guardianera (questo il nome del piccolo villaggio), il gruppo fa dietro-front e si dirige alla Grande Ombra, giungendovi dopo una giornata di cammino. Effettivamente, nei pressi della sommità, i personaggi notano i nidi di decine di Cantarupi e una piccola rientranza, come fosse una caverna.

Leon (tramite la Sacca Esplorativa) e Kendra (tramite la sua naturale capacità di levitazione) si dirigono alla caverna, mentre Spritz rimane a controllare la situazione da sotto. Una volta arrivati su, si trovano in una grotta sporca profonda solamente cinque metri, con pile di cibo parzialmente ammuffito, attrezzi e chincaglieria sparsa ovunque e, cosa più orribile, moltissimi bulbi oculari (alcuni essiccati, altri freschi) appesi al soffitto. Mentre cercano di fare il punto della situazione, un vecchio coperto di stracci e sporcizia emerge dalle tenebre. Dalle braccia estroflette dei tentacoli d’ombra, e dalla bocca fuoriesce una lingua viscida fatta della stessa sostanza, e senza farselo ripetere due volte attacca i personaggi. Lo scontro si rivela duro: i tentacoli causano contrazioni e blocchi involontari della muscolatura ogni volta che colpiscono (infliggendo danni alla Prontezza), e il vecchio riesce a schivare buona parte degli attacchi scomparendo nelle ombre e riapparendo in un altro punto in un istante. Gli stormi di Cantarupi ostili si insinuano nella caverna, ma Spritz riesce ad attirare l’attenzione di alcuni di essi, facendoli scendere in picchiata contro di lui.

Lo scontro con il vecchio si consuma, e l’uomo viene ucciso: l’ombra che lo possedeva si dissolve, e i Cantarupi cessano i loro attacchi, ritornando al comportamento consueto. Leon e Kendra cercano nella caverna e, oltre a un crypto, rinvengono una pagina di diario stropicciata:

Giorno 17
Sono arrivato a un villaggio sui monti di nome Guardianera, abitato da pochi ignoranti vestiti di stracci colorati. Nonostante l’apparenza si sono dimostrati gentili e ospitali, e ho potuto dormire in un vero letto. Ho fatto qualche domanda sullo strano colore dei loro occhi, ma non hanno saputo fornirmi alcuna spiegazione. Anzi, hanno reputato “strani” coloro che, come me, hanno le iridi di un singolo colore. Ignoranti, come ho già scritto.
Ho potuto fare provviste e mi sono fatto indicare la via. Ancora un giorno di viaggio, poi ripartirò verso la Grande Ombra.

Giorno 19
La Grande Ombra si staglia sopra di me. Grazie ad alcuni crypto gentilmente formi timi dall’Ordine del Vero non avrò grossa difficoltà a scalarla. Più difficoltoso sarà trovare il luogo giusto.

Giorno 21
Le ricerche si stanno dimostrando infruttuose. Qui fa freddo, e mi rimane cibo per circa una settimana. Spero di trovare la Testa Nera il prima possibile.

Giorno 22
Ce l’ho fatta! La testa è alta circa come un uomo adulto, interamente costituita in pietra nera, con alcuni bizzarri cristalli che fuoriescono qua e là. I cristalli emanano una luminescenza inquietante in certe ore del giorno. Nei giorni successivi la studierò meglio.

Giorno 23
Non mi sento per niente bene, credo di non essere adatto al clima della montagna.

Giorno 24
M tramno le mani. Fsccio fatica a skcirvere giustto. Sua maetsà nn dovev affidrmi quetsa missnone. Ombre ovuqnue. Gli uceli aspteeano che moia.

(Nota del Narratore: a questo punto del testo c’era una frase scritta con un font alieno che, purtroppo, su questo blog non posso riportare. Alcune lettere erano nel nostro alfabeto, ma la maggior parte non erano comprensibili a una prima occhiata).

Riunitisi giù dalla montagna decidono di riposare e, il giorno dopo, tornare a Guardianera per dire che la situazione è stata sistemata.
Dopo esservi giunti, si accorgono che il villaggio è deserto. Qua è la ci sono sparsi mucchietti di vestiti colorati, e sono presenti alcune macchie di bruciato, ma non ci sono segni di lotta evidenti. Seguendo le tracce lasciate da uno degli abitanti, i personaggi giungono a  un crepaccio dove il cieco Korsoth è fuggito, cadendoci dentro e rompendosi le gambe.

Il gruppo lo soccorre, utilizzando del derma spray per curare le sue ferite, e tenta di farsi spiegare cosa è accaduto. Korsoth riferisce loro che presumibilmente durante la notte ha sentito uno dei guardiani urlare che un suo compagno era sparito, poi dopo pochi minuti ha sentito le persone urlare e darsi alla fuga. Ha fatto così anche lui, vagando a caso sulla montagna fino a che non è caduto in un burrone. Riferirà di aver sentito uno strano rumore, come di un continuo sciabordio di acqua che cade, ma non è riuscito a capire a cosa appartenesse. Quando gli dicono del vecchio della montagna e della pagina di diario rinvenuta, Korsoth ricorderà che poco più di un mese fa è passato al villaggio un vecchio di nome Houda, che ha detto di essere un archeologo al servizio di re Holivar e di stare cercando una Testa Nera sulla montagna. Sapendo di un posto simile, gli uomini del villaggio l’hanno indirizzato verso la Grande Ombra.

I personaggi decidono di trascorrere la notte al villaggio e poi fanno nuovamente dietro-front, tornando verso la montagna e portando con loro Korsoth, intenzionato a sapere cosa è accaduto ai suoi amici.
Una volta arrivati attendono il tramonto, momento in cui notano uno scintillio sulla cima della Grande Ombra. Leon vola fin sopra, trovando la Testa Nera di cui si parla nella pagina di diario. I cristalli incastonati sulla sua superficie emettono una strana luce fredda. Il jack la esamina attentamente, e in quel momento assiste a uno strano fenomeno: la sua ombra si separa da lui, assume consistenza e lo attacca sparandogli con l’artefatto costruito da Leon in questi anni: lo ShooterKrauser (chi di voi ha giocato a Fallout? Avete presente il Lanciatutto? Ecco. Immaginatevi Leon a sparare le uova prodotte dalla gallina trovata sulla Pianta-di-Fagioli tramite questo oggetto e avrete una chiara visione dell’arma). L’ombra è inconsistente e immune alla maggior parte delle armi: Leon (aiutato da Kendra, giunta fin sopra per soccorerlo) riesce però ad avere la meglio. L’ombra si dissolve, la Testa emette un altro scintillio, dopodiché tutto torna alla normalità.
I due esaminano la testa, che è priva di occhi e cava all’interno, trovando quello che sembra un disco fatto di un materiale impalpabile nero.

Spritz, nel frattempo, è riuscito con un colpo di genio (un vero colpo di genio del giocatore) a decifrare l’ultima frase incomprensibile della pagina di diario: SENZA OCCHI IO VEDO LA VERA LUCE.
Non sapendo che pesci pigliare, il gruppo prova a mostrare il disco a Korsoth che, nonostante sia privo di occhi, riesce a vederlo descrivendolo come “una luce accecante”.
Mentre stanno facendo ciò, sentono un rumore di acqua scrosciante poco distante: vanno a vedere, e notano una colonna di liquido semovente alta circa tre metri, che ricorda dell’inchiostro versato in acqua. Sembra che dalla colonna fuoriesce una voce ronzante, poi scompare nel nulla, lasciando al suo posto solo una macchia di bruciato: nessuno di loro riesce a dare una spiegazione all’evento.

Portano il cieco su per la montagna e reinseriscono il disco nella testa, sperando in una reazione. Korsoth rimane incantato a fissare la Testa, e dice che sta muovendo le labbra, anche se non riesce a capire cosa gli stia dicendo. Dopo un attimo, dalle braccia del ragazzo fuoriescono dei tentacoli d’ombra e li usa per attaccare il gruppo. Lo scontro che segue è violento, e Leon viene afferrato e scagliato giù dalla montagna, mentre Kendra fa saltare la testa del posseduto con un attacco mentale. Leon riesce ad attutire l’impatto utilizzando una spinta al momento giusto.

Stanchi e privi di indizi, i tre riprendono il disco e decidono di allontanarsi da quel posto maledetto. Tornati a Guardianera, trovano una carovana composta da un paio di aneen e una mezza dozzina di persone. Una di queste si presenta come un mercante di nome Bellworse, che sperava di trovare dei nativi del posto con cui fare scambi. Il gruppo spiega la situazione e Bellworse dice che la sua carovana si sta dirigendo verso Jyrek, e chiede se il gruppo si voglia unire a loro. I tre accettano, e fanno anche la conoscenza di Auletta, una Sarraceniana intenzionata a portare alcuni strani semi alla capitale per farli analizzare. Auletta parla un po’ con il gruppo e questi ricevono alcune informazioni sull’ordine dei Sarraceniani e sulla leggenda dell’uovo di Re Kaldon.

Dopo le fatiche il gruppo decide di riposarsi, e i tre hanno uno strano sogno collettivo: si trovano a vagare per un tempio di pietra nera, in cui si sente un continuo canto di sottofondo. Giungono fino a una sala dove si trova una gigantesca statua di un uomo, priva di occhi, con una corona di specchi fluttuanti attorno al capo. La statua si crepa facendo fuoriuscire dei fasci di luce, e in quel momento il gruppo si sveglia.
Si rendono conto di aver fatto uno strano sogno collettivo, poi Leon esce cercando Auletta, che si trova vicina al fuoco e sembra che stia piagnucolando. Non appena si volta, si rende conto che le sue orbite sono vuote e grondanti sangue.

Poi si svegliano di nuovo urlando: un sogno dentro un sogno. La situazione all’esterno è tranquilla.
La mattina successiva, la carovana parte per Jyrek.

Mille dubbi affollano le menti dei personaggi, in questa introduzione alla campagna “La Guerra delle Ombre”, che vedrà (probabilmente con la prossima sessione) l’ingresso di due nuovi personaggi… restate in attesa!