Sono
trascorsi circa due anni dagli eventi che hanno portato i personaggi sulla
Pianta-di-Fagioli, e molte cose sono accadute. Dopo essere tornati al Sostegno
dopo mesi di viaggio, hanno scoperto che la situazione era cambiata
drasticamente: gli Adoratori del Cielo, la setta religiosa che venera la
Pianta-di-Fagioli, ha trovato aperte le porte principali del Sostegno e ha
deciso di appropriarsi di ciò che rimaneva all’interno. Il consiglio tribale cittadino è stato spodestato in seguito a un colpo di mano di Padre Eburn, il capo dei fanatici, e i
personaggi sono passati dallo status di eroi a quello di profanatori. Grazie a
ciò che hanno fatto per la città, affidando la rovina con i laboratori medici
al Dottor Morkel, hanno ancora delle
amicizie affidabili, ma nel corso del periodo successivo le cose non sono
andate affatto bene.
Mistar
si è unito ai confratelli dell’Ordine del Vero, ed è stato impegnato in
missioni in vari luoghi che l’hanno portato sempre più lontano da suo fratello
(una giustificazione necessaria per l’abbandono
da parte del giocatore), Leon ha dedicato i suoi anni alla costruzione di
artefatti e tentativi di rivolta sociale spesso conclusi con nottate passate in
cella e Spritz si è fatto vedere poco dalle parti del Sostegno, preferendo
vivere come un predone nelle pianure. La giovane Kendra, l’acquisto più recente
del gruppo (conosciuta durante l'avventura della Nave Arca), ha sfruttato le amicizie di Mistar per studiare come laica presso l’Ordine
del Vero.
Dopo
due anni, il richiamo dell’avventura torna a farsi sentire, portandoli in una
terra lontana, oltre il Riage Nero: re Holivar
il Primo (sì, gli ho cambiato nome,
non volevo farmi ridere dietro dai giocatori continuando a chiamarlo Holiva),
del regno del Thaemor, ha speso centinaia di shint in messaggeri e ricerche per
trovare eroi che lo servano in una missione. Sentita la notizia, il gruppo ha
deciso di abbandonare la propria terra e mettersi in viaggio! Ricordiamo quindi
gli attuali membri del gruppo:
Leon Krauser, Jack Meccanico che Crea
oggetti unici (accompagnato dal suo famiglio Nubenera)
Spritz Spandau, Glaive Selvaggio che
Caccia con maestria
Kendra, Tech Rapida che Controlla la
gravità
Tutti
alla soglia del terzo rango (o appena passati al terzo rango, come Spritz).
La
seguente serie di eventi si svolge durante il viaggio sul Riage Nero: dopo aver
transitato per settimane nei valichi più elevati, i personaggi si trovano sul
versante del Thaemor della montagna, e si stanno dirigendo verso valle con le
loro cavalcature (due espron e un corridore dei boschi). Durante un normale
accampamento notturno, i personaggi vengono svegliati dal gracchiante rumore di
uno stormo di uccelli sopra di loro. Spritz li riconosce come Cantarupi, dei
volatili dal pennaggio bluastro e dal becco ritorto, dalle abitudini necrofaghe
e per niente pericolosi. Il resto della nottata trascorre tranquillamente, e
durante la mattinata il gruppo si imbatte in un villaggio costituito da una
decina di abitazioni in pietra, dove un gruppo di villici vestiti con una
moltitudine di stracci colorati cuciti insieme e gli occhi di colori
improbabili e diversi tra loro li accoglie in maniera piuttosto ostile,
diffidando di loro. Il perché è presto detto: da alcune settimane, sono
tormentati da un gigantesco stormo di Cantarupi che occasionalmente si dirige
al villaggio depredando quanto può in cibo, attrezzi, ammennicoli e tentando di
strappare gli occhi a ogni persona che si trova davanti.
Mentre
il gruppo sta tentando di capire la situazione, lo stormo di Cantarupi piomba
sulla città. I personaggi riparano in un’abitazione, ma gli uccelli, che si
dimostrano piuttosto intelligenti, si infilano nella canna fumaria di un’abitazione
vicina e attaccano la famiglia all’interno. Il gruppo giunge e riesce a
scacciare gli uccelli, non prima che uno di questi cavi un occhio a un uomo. Poco
dopo parlano con Korsoth, un ragazzo
che pochi giorni prima ha tentato di seguire lo stormo, ma è ritornato indietro
accecato e vivo per miracolo. Egli riferisce al gruppo che li ha visti andare
verso la Grande Ombra, una particolare montagna la cui sommità ricorda un
pilastro perfettamente verticale alto circa trenta metri.
Senza
farselo ripetere due volte, con l’intenzione di aiutare la popolazione di
Guardianera (questo il nome del piccolo villaggio), il gruppo fa dietro-front e
si dirige alla Grande Ombra, giungendovi dopo una giornata di cammino.
Effettivamente, nei pressi della sommità, i personaggi notano i nidi di decine
di Cantarupi e una piccola rientranza, come fosse una caverna.
Leon
(tramite la Sacca Esplorativa) e Kendra (tramite la sua naturale capacità di
levitazione) si dirigono alla caverna, mentre Spritz rimane a controllare la
situazione da sotto. Una volta arrivati su, si trovano in una grotta sporca
profonda solamente cinque metri, con pile di cibo parzialmente ammuffito,
attrezzi e chincaglieria sparsa ovunque e, cosa più orribile, moltissimi bulbi
oculari (alcuni essiccati, altri freschi) appesi al soffitto. Mentre cercano di
fare il punto della situazione, un vecchio coperto di stracci e sporcizia
emerge dalle tenebre. Dalle braccia estroflette dei tentacoli d’ombra, e dalla
bocca fuoriesce una lingua viscida fatta della stessa sostanza, e senza farselo
ripetere due volte attacca i personaggi. Lo scontro si rivela duro: i tentacoli
causano contrazioni e blocchi involontari della muscolatura ogni volta che
colpiscono (infliggendo danni alla Prontezza), e il vecchio riesce a schivare
buona parte degli attacchi scomparendo nelle ombre e riapparendo in un altro
punto in un istante. Gli stormi di Cantarupi ostili si insinuano nella caverna,
ma Spritz riesce ad attirare l’attenzione di alcuni di essi, facendoli scendere
in picchiata contro di lui.
Lo
scontro con il vecchio si consuma, e l’uomo viene ucciso: l’ombra che lo
possedeva si dissolve, e i Cantarupi cessano i loro attacchi, ritornando al
comportamento consueto. Leon e Kendra cercano nella caverna e, oltre a un
crypto, rinvengono una pagina di diario stropicciata:
Giorno 17
Sono arrivato a un villaggio sui monti di nome
Guardianera, abitato da pochi ignoranti vestiti di stracci colorati. Nonostante
l’apparenza si sono dimostrati gentili e ospitali, e ho potuto dormire in un
vero letto. Ho fatto qualche domanda sullo strano colore dei loro occhi, ma non
hanno saputo fornirmi alcuna spiegazione. Anzi, hanno reputato “strani” coloro
che, come me, hanno le iridi di un singolo colore. Ignoranti, come ho già
scritto.
Ho potuto fare provviste e mi sono fatto
indicare la via. Ancora un giorno di viaggio, poi ripartirò verso la Grande
Ombra.
Giorno 19
La Grande Ombra si staglia sopra di me. Grazie
ad alcuni crypto gentilmente formi timi dall’Ordine del Vero non avrò grossa
difficoltà a scalarla. Più difficoltoso sarà trovare il luogo giusto.
Giorno 21
Le ricerche si stanno dimostrando infruttuose.
Qui fa freddo, e mi rimane cibo per circa una settimana. Spero di trovare la
Testa Nera il prima possibile.
Giorno 22
Ce l’ho fatta! La testa è alta circa come un
uomo adulto, interamente costituita in pietra nera, con alcuni bizzarri
cristalli che fuoriescono qua e là. I cristalli emanano una luminescenza
inquietante in certe ore del giorno. Nei giorni successivi la studierò meglio.
Giorno 23
Non mi sento per niente bene, credo di non
essere adatto al clima della montagna.
Giorno 24
M tramno le mani. Fsccio fatica a skcirvere
giustto. Sua maetsà nn dovev affidrmi quetsa missnone. Ombre ovuqnue. Gli uceli
aspteeano che moia.
(Nota del Narratore: a questo punto del testo
c’era una frase scritta con un font alieno che, purtroppo, su questo blog non
posso riportare. Alcune lettere erano nel nostro alfabeto, ma la maggior parte
non erano comprensibili a una prima occhiata).
Riunitisi
giù dalla montagna decidono di riposare e, il giorno dopo, tornare a
Guardianera per dire che la situazione è stata sistemata.
Dopo
esservi giunti, si accorgono che il villaggio è deserto. Qua è la ci sono
sparsi mucchietti di vestiti colorati, e sono presenti alcune macchie di
bruciato, ma non ci sono segni di lotta evidenti. Seguendo le tracce lasciate
da uno degli abitanti, i personaggi giungono a
un crepaccio dove il cieco Korsoth è fuggito, cadendoci dentro e
rompendosi le gambe.
Il gruppo
lo soccorre, utilizzando del derma spray per curare le sue ferite, e tenta di
farsi spiegare cosa è accaduto. Korsoth riferisce loro che presumibilmente
durante la notte ha sentito uno dei guardiani urlare che un suo compagno era
sparito, poi dopo pochi minuti ha sentito le persone urlare e darsi alla fuga. Ha
fatto così anche lui, vagando a caso sulla montagna fino a che non è caduto in
un burrone. Riferirà di aver sentito uno strano rumore, come di un continuo
sciabordio di acqua che cade, ma non è riuscito a capire a cosa appartenesse.
Quando gli dicono del vecchio della montagna e della pagina di diario
rinvenuta, Korsoth ricorderà che poco più di un mese fa è passato al villaggio
un vecchio di nome Houda, che ha
detto di essere un archeologo al servizio di re Holivar e di stare cercando una
Testa Nera sulla montagna. Sapendo di un posto simile, gli uomini del villaggio
l’hanno indirizzato verso la Grande Ombra.
I
personaggi decidono di trascorrere la notte al villaggio e poi fanno nuovamente
dietro-front, tornando verso la montagna e portando con loro Korsoth,
intenzionato a sapere cosa è accaduto ai suoi amici.
Una volta
arrivati attendono il tramonto, momento in cui notano uno scintillio sulla cima
della Grande Ombra. Leon vola fin sopra, trovando la Testa Nera di cui si parla
nella pagina di diario. I cristalli incastonati sulla sua superficie emettono
una strana luce fredda. Il jack la esamina attentamente, e in quel momento
assiste a uno strano fenomeno: la sua ombra si separa da lui, assume
consistenza e lo attacca sparandogli con l’artefatto costruito da Leon in
questi anni: lo ShooterKrauser (chi di
voi ha giocato a Fallout? Avete presente il Lanciatutto? Ecco. Immaginatevi
Leon a sparare le uova prodotte dalla gallina trovata sulla Pianta-di-Fagioli
tramite questo oggetto e avrete una chiara visione dell’arma). L’ombra è
inconsistente e immune alla maggior parte delle armi: Leon (aiutato da Kendra,
giunta fin sopra per soccorerlo) riesce però ad avere la meglio. L’ombra si
dissolve, la Testa emette un altro scintillio, dopodiché tutto torna alla
normalità.
I due
esaminano la testa, che è priva di occhi e cava all’interno, trovando quello
che sembra un disco fatto di un materiale impalpabile nero.
Spritz,
nel frattempo, è riuscito con un colpo di genio (un vero colpo di genio del giocatore) a decifrare l’ultima frase
incomprensibile della pagina di diario: SENZA
OCCHI IO VEDO LA VERA LUCE.
Non
sapendo che pesci pigliare, il gruppo prova a mostrare il disco a Korsoth che,
nonostante sia privo di occhi, riesce a vederlo descrivendolo come “una luce
accecante”.
Mentre
stanno facendo ciò, sentono un rumore di acqua scrosciante poco distante: vanno
a vedere, e notano una colonna di liquido semovente alta circa tre metri, che
ricorda dell’inchiostro versato in acqua. Sembra che dalla colonna fuoriesce
una voce ronzante, poi scompare nel nulla, lasciando al suo posto solo una
macchia di bruciato: nessuno di loro riesce a dare una spiegazione all’evento.
Portano il
cieco su per la montagna e reinseriscono il disco nella testa, sperando in una
reazione. Korsoth rimane incantato a fissare la Testa, e dice che sta muovendo
le labbra, anche se non riesce a capire cosa gli stia dicendo. Dopo un attimo,
dalle braccia del ragazzo fuoriescono dei tentacoli d’ombra e li usa per
attaccare il gruppo. Lo scontro che segue è violento, e Leon viene afferrato e
scagliato giù dalla montagna, mentre Kendra fa saltare la testa del posseduto
con un attacco mentale. Leon riesce ad attutire l’impatto utilizzando una spinta al momento giusto.
Stanchi e
privi di indizi, i tre riprendono il disco e decidono di allontanarsi da quel
posto maledetto. Tornati a Guardianera, trovano una carovana composta da un
paio di aneen e una mezza dozzina di persone. Una di queste si presenta come un
mercante di nome Bellworse, che
sperava di trovare dei nativi del posto con cui fare scambi. Il gruppo spiega
la situazione e Bellworse dice che la sua carovana si sta dirigendo verso
Jyrek, e chiede se il gruppo si voglia unire a loro. I tre accettano, e fanno
anche la conoscenza di Auletta, una
Sarraceniana intenzionata a portare alcuni strani semi alla capitale per farli
analizzare. Auletta parla un po’ con il gruppo e questi ricevono alcune
informazioni sull’ordine dei Sarraceniani e sulla leggenda dell’uovo di Re
Kaldon.
Dopo le
fatiche il gruppo decide di riposarsi, e i tre hanno uno strano sogno
collettivo: si trovano a vagare per un tempio di pietra nera, in cui si sente
un continuo canto di sottofondo. Giungono fino a una sala dove si trova una
gigantesca statua di un uomo, priva di occhi, con una corona di specchi
fluttuanti attorno al capo. La statua si crepa facendo fuoriuscire dei fasci di
luce, e in quel momento il gruppo si sveglia.
Si rendono
conto di aver fatto uno strano sogno collettivo, poi Leon esce cercando Auletta,
che si trova vicina al fuoco e sembra che stia piagnucolando. Non appena si
volta, si rende conto che le sue orbite sono vuote e grondanti sangue.
Poi si
svegliano di nuovo urlando: un sogno dentro un sogno. La situazione all’esterno
è tranquilla.
La mattina
successiva, la carovana parte per Jyrek.
Mille
dubbi affollano le menti dei personaggi, in questa introduzione alla campagna “La
Guerra delle Ombre”, che vedrà (probabilmente con la prossima sessione) l’ingresso
di due nuovi personaggi… restate in attesa!