sabato 24 settembre 2016

The Neversleeping Eye - Sessione 23: L'Assedio di Rawan



Dopo aver affrontato il terribile Tempio dei Sonagli, gli agenti si trovano al di sotto di una grata rugginosa posizionata nella parte più bassa della colonia di Rawan. Una volta rimossa trovano un facile accesso alla città sigillata.

La colonia, costruita estendendosi verso l’alto, occupa tre grandi caverne sovrapposte e collegate da una miriade di ponti, scale e piattaforme in legno su cui sono stati costruiti diversi edifici.
Poco sopra di loro è presente un mercato con poca gente, mentre a due diversi ingressi della città sono posizionati molti soldati.
Ydra Vyke e i suoi bruti dementi giungeranno entro breve: Saman, con una previsione, comprende che stanno in quel momento attraversando la sala principale del tempio colma di acque nere. Una nuova previsione, questa volta rivolta agli agenti che stanno cercando, rivela che l’agente Mei è sicuramente lì vicino.
Con la coda dell’occhio Tarot nota un individuo vestito poveramente che si sta aggirando tra le piattaforme: l’uomo gli salta subito all’occhio perché lo Spinner crede di averlo già visto.

Così, mentre Tarot segue la figura misteriosa, Saman ed Hennor si recano da un gruppo di guardie per allertarle del pericolo.
Le guardie cittadine sembrano ignorare la presenza di un antico passaggio al di sotto della colonia, ma decidono di ascoltare i due viaggiatori e condurli a colloquio con Kedaru Rawan, il loro lord.
Vengono ricevuti in un sontuoso palazzo la cui facciata esterna è coperta da una controllata, ma maestosa, crescita di funghi giganti. L’interno è sfarzoso, e Kedaru si rivela essere un uomo già avanti con l’età, con una folta barba bianca, ma ancora in buona forma fisica.
Il regnante accoglie pacificamente i viaggiatori ed è disposto ad ascoltare le loro parole: era a conoscenza dell’esistenza del Tempio, ma non credeva che lo fosse qualcun altro e che quel passaggio costituisse un pericolo. Nonostante il poco tempo a disposizione, decide di far posizionare delle truppe in prossimità del tombino.

Tarot, nel frattempo, ha seguito il misterioso uomo fino a un accampamento nei pressi del palazzo del lord. Qui riconosce Thedra Vyke, sorella di Ydra. L’individuo che aveva seguito era uno degli schiavi che lo aveva puntato con arco e frecce quando si era incontrato con la donna!
Decide di farsi notare, ma Thedra è piuttosto incline al dialogo: si complimenta con lui e i suoi compagni per l’efficacia e la brutalità con cui si sono sbarazzati di suo fratello Sadra, e gli dice che è stata lei ad avvertire per prima la colonia di Rawan dell’arrivo di sua sorella.
Thedra, generosamente, decide di rimuovere da Tarot la maledizione che gli avrebbe impedito di parlare di lei e gli comunica che quando sua sorella sarebbe arrivata, lei e i suoi uomini avrebbero preso parte allo scontro.

Il gruppo si riunisce: il tempo è agli sgoccioli, bisogna cercare gli agenti e preparare un luogo adatto a traslare velocemente se la situazione dovesse diventare troppo rischiosa.
Hennor decide di rimanere nella parte bassa della città per aiutare i soldati Rawaniti nel combattimento, Saman corre di nuovo al palazzo del lord per cercare dei registri cittadini e Tarot si reca di nuovo all’accampamento di Thedra per valutare se il luogo è abbastanza sicuro.

Improvvisamente, nell’area bassa della città la roccia circostante il tombino si sgretola creando una voragine di circa cinque metri, da cui iniziano a fuoriuscire scarabei vhalut addestrati. I soldati Rawaniti e gli uomini di Thedra iniziano a tirare frecce a profusione dall’alto delle piattaforme, ed Hennor da loro una mano grazie alle sue esplosioni psichiche.

Tarot visita l’accampamento (ora vuoto) di Thedra: è un luogo tranquillo, nella parte alta della città, ma non eccessivamente riparato.

Saman entra al palazzo (ora vuoto) e privo di ogni tipo di ricchezza e maestosità: che fosse un’illusione creata dal suo regnante? Trova abbastanza facilmente un ripostiglio colmo di rotoli di pergamena, alcuni dei quali sono i registri cittadini: un gruppo di tre individui, indicati come “stranieri” si è stabilito in città contemporaneamente e nella stessa abitazione circa un anno prima.

Tarot e Saman si reincontrano fuori dal palazzo e si recano all’abitazione indicata.

Hennor, nel frattempo, è stato raggiunto da uno scarabeo vhalut e morsicato: il veleno inizia a farsi strada nel suo sangue, indebolendolo, e il combattimento rischia di farlo precipitare dalla balaustra della piattaforma. Una volta che il primo attacco degli scarabei è terminato, i bruti di Ydra muovono il secondo attacco: si tratta di dementi che la psionica controlla mentalmente, privi di paura e non in grado di sentire il dolore. I dementi si lanciano senza alcun timore contro le armi spianate dei Rawaniti, facendosi trapassare dalle lance e spaccando le loro difese prima di spirare.
Ma le ondate sono molte e i nemici troppi: le difese cominciano a cedere. Indebolito, Hennor inizia a indietreggiare raggiungendo la piattaforma centrale, dove si trovano anche i suoi compagni.
Dall’alto della piattaforma i tre vedono salire un gruppo di bruti dotati di scudi di carapace di insetto, intenti a proteggere una figura femminile che si rivela presto essere Ydra. Tra le sue mani c’è una spada dorata: la lama della sacerdotessa del Tempio dei Sonagli.

Senza perdere altro tempo Tarot sfonda la porta dell’abitazione dei potenziali agenti della Fondazione. Dalle crepe nel legno fuoriesce una nuvola di spore tossiche: fortunatamente è stato il velenoso Spinner a entrare per primo. All’interno nota immediatamente due corpi maschili riversi per terra, uno dei quali in un lago di sangue.
Una figura emerge dalle ombre attaccandolo alle spalle con un pugnale d’osso! Tarot viene ferito, ma riesce a sbattere l’attaccante contro la parete e a buttarlo a terra. Si rivela essere una donna in stato confusionale, forse diventata demente per gli effetti del fungo.
I tre agenti la placano, ma si rendono conto che ogni tentativo di parlarle è inutile: la donna farfuglia in preda alla confusione.
All’interno della casa trovano abbastanza facilmente un piccolo laboratorio alchemico coperto da un’infestazione di funghi, dove sono presenti anche dei crypto e della polvere di Spirale Viola.
Allora erano gli stessi agenti della Fondazione gli spacciatori di droga contaminata!

I tentativi di far riprendere l’agente Mei (pare che sia lei, perché risponde allo stimolo del suo nome) con metodi convenzionali sono inutili. Tramite i poteri di telepatia di Hennor e un’abbondante dose di sale e alcolici utilizzati come antimicotici improvvisati, Hennor riesce ad avere un parziale contatto con il suo cervello, che gli conferma alcuni semplici dettagli: l’agente Glaston spacciava Spirale Viola da anni, ma la droga non era mai stata contaminata. Solo di recente il fungo Tchoya ha iniziato a contaminare crypto… questo perché il fungo, entità ben più intelligente di quanto sembri, ha subito un risveglio e ha capito come espandersi attraverso l’Anomalia!
L’esplosione di spore nel laboratorio ha contaminato tutti gli agenti, e Mei è l’unica ad essere sopravvissuta all’esplosione di rabbia che si è generata subito dopo. Forse ha mantenuto un parziale controllo della sua mente perché, in quanto Risvegliata, questa è molto più resistente.
La donna non è consapevole abbastanza da tentare una traslazione verso la Terra, ma dato il suo attuale stato parzialmente cosciente potrebbe essere guidata da altri.
I tre agenti procedono quindi alla traslazione, mentre fuori i rumori della battaglia continuano.
Quale sarà il destino della colonia di Rawan, non lo sapranno mai.

---TRASLAZIONE---

Gli agenti si trovano a viaggiare tra le spirali dell’Anomalia diretti verso la Terra, quando una saetta li porta fuori strada! Si trovano catapultati in dei corpi non-terrestri, deviati a forza verso un’altra ricorsione… un errore dovuto probabilmente all’enorme fatica del portarsi dietro un ricorsore a malapena cosciente.
Eleonor e Hector riconoscono subito i loro corpi Arashiani: la stessa metamorfosi è accaduta anche a Theodor e soprattutto all’agente Mei, divenuta un grottesco ibrido uomo-uccello che rivela chiaramente la sua natura di mutante.
Nella notte di Arashi la tempesta imperversa e li infradicia. Si trovano sul tetto di un grattacielo in pieno centro cittadino. Trascinano Mei all’interno dell’enorme edificio di appartamenti in cui tirano il fiato per un attimo. Tentare una nuova traslazione ora sarebbe enormemente faticoso per tutti quanti.
L’ascensore si apre vicino a loro e una coppia gli passa a fianco, dirigendosi al loro appartamento. Li guardano solo per un attimo (soprattutto guardano l’agente Mei) e poi si fiondano verso casa loro.
Gli agenti capiscono che se i due dovessero raggiungere un telefono, gli Shinigami arriverebbero sul posto nel giro di pochissimi minuti.
Intercettano la coppia ancora nel corridoio, li legano e gli impongono di stare zitti. Eleonor gli consegna tutti gli yen che ha in tasca per il loro silenzio, ruba loro le chiavi dell’appartamento e insieme al resto degli agenti si chiudono dentro.
Nonostante la fatica, il rischio è troppo: stringendosi le mani tentano una nuova traslazione.

---TRASLAZIONE---

Questa volta la direzione intrapresa è giusta: gli agenti si trovano catapultati nei loro corpi Terrestri, al sicuro nel loro ufficio.
Hector chiama immediatamente l’Agente Valori per fare rapporto e comunicargli che l’agente Mei, essendo tornata sulla Terra, è probabilmente ricomparsa dove era il suo corpo in origine. Essendo contaminata dal fungo, sarà confusa e pericolosa.
Fortunatamente, Mei è traslata nei pressi del Campus della Fondazione: per gli agenti non sarà un problema riacchiapparla.
I tre agenti finalmente hanno occasione per riposare, ma durante la notte sentono dei rumori fuori dalla porta. Quando aprono, notano un gruppo di individui vestiti con tute anti-contaminazione che stanno mettendo i sigilli al loro ufficio.
Gli uomini si identificano subito come agenti della Fondazione, incaricati di stabilire se loro siano affetti o meno dal fungo. Gli agenti si sottopongono senza alcun problema alle analisi, che rivelano che non ci sono tracce di spore contaminate nel loro sangue.
Lo stesso esame dovrà essere subito dai loro crypto, processo che richiederà un po’ più di tempo. Li attende una quarantena di 24 ore: se non ci saranno strani effetti collaterali, saranno considerati sani e potranno riprendere le loro indagini.
Nelle ore di attesa, un dubbio li consuma: cosa può fermare l’infestazione di un fungo in grado di muoversi attraverso le ricorsioni?

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