La mattina
successiva, Kendra si risveglia. Chi
Brogs la visita e le affibbia un beverone amaro da bere, ma fisicamente la
ragazza è in forma. Mentalmente, purtroppo, la situazione è identica a quella
dei suoi compagni: i suoi ricordi si fermano agli eventi di poco successivi a
quelli di Guardianera.
Dopo
essersi rifocillati e aver preso alcune provviste, il gruppo al completo si
rinoltra nella foresta, giungendo ad un’area dove si è consumato uno scontro e
che Neil ed Ellie avevano già visitato. Ci sono alcune frecce piantate negli
alberi: il gruppo le esamina, e si accorgono che non corrispondono al tipo di
frecce utilizzate da nessuno di loro. Spritz esamina le tracce della zona, e
trova una serie di orme di tre persone che si dirigono in una direzione, e un’altra
scia lasciata da due persone che vanno da un’altra parte: convinto che la prima
sia stata fatta da loro stessi alcuni giorni prima, decidono di seguire l’altra.
Dopo un
bel po’ di viaggio arrivano nei pressi di un ruscelletto, dove le tracce si perdono,
e decidono di percorrerlo verso la fonte, ritrovandole dopo alcune centinaia di
metri. Ellie utilizza il suo potere di Analisi sulla zona, per sondare la
presenza di materiali strani: effettivamente, rileva sotto alcune rocce una
discreta quantità di metallo.
Il gruppo
le scosta, e sotto di esse trova un cadavere parzialmente decomposto, con
indosso una cotta di maglia, che pare sia stato tumulato da qualcuno. Dopo un’analisi
comprendono che la causa della morte è una ferita al fianco che gli deve aver
fatto perdere parecchio sangue prima di ucciderlo. La scia di orme continua da
quel punto, anche se è lasciata da una sola persona.
Seguendola,
il gruppo si trova in un’area piena di strane statue di pietra a forma di testa
che ricordano solo vagamente una creatura umana (vedi immagine). Le statue sono
state abbandonate da diverso tempo, e molte sono rovesciate e coperte di
vegetazione. Guardano in direzione diverse, e anche dopo un’attenta analisi il
gruppo non riesce a comprenderne l’utilità. Rinvengono poco lontano una stele
di pietra che riporta alcune iscrizioni illeggibili, e parte dell’alfabeto
sembra essere formato da strani cerchi di pietra nera incastonata all’interno
della più comune roccia grigia di quell’area. Spritz e Leon prendono la stele,
mentre Neil nota poco distante un’alta formazione rocciosa coperta di
rampicanti.
Una volta
raggiunta, si rendono conto trattarsi di una struttura di pietra: l’edificio ha
le pareti perfettamente lisce, ma di forma irregolare, e un ingresso quadrato
porta all’interno dello strano tempio. Il gruppo da un’occhiata all’interno, e
nota che la stanza principale è invasa da piante carnivore semoventi: finché
rimangono a distanza, nessuno dei vegetali assassini sembra intenzionato a
nuocere al gruppo.
Prima di
entrare danno un’occhiata nei dintorni, non trovando altri ingressi. Kendra
volta fino al tetto, trovando solamente un enorme disco metallico a forma di
cupola rovesciata, di cui non comprende l’utilità.
Non
trovando altre possibilità, il gruppo cerca di attirare l’attenzione delle
piante poco per volta: lanciano prima un sasso, e notano che i vegetali lo
raggiungono in tutta fretta, lo tastano con le radici e poi decidono di
ignorarlo. In breve, il gruppo inizia a pensare che non siano in grado di
vedere o udire, ma dotati di un qualche tipo di percezione tellurica unita a
senso del gusto e dell’olfatto dalle radici.
Il piano di
legare un sasso a una corda e trascinarlo lentamente verso di sé funziona
solamente in parte, perché tre piante si lanciano in breve alla carica contro
il gruppo, seguite da un’altra coppia che si mette a seguire i movimenti dei
loro simili!
Il
combattimento che ne segue affatica parecchio il gruppo, che ne esce vivo ma
piuttosto ridotto male (certo, i continui fallimenti di Leon nell’utilizzo del
suo ShooterKrauser non hanno aiutato!).
Dopo aver
tirato il fiato per una decina di minuti, il gruppo prosegue fino al fondo dell’enorme
tempio, dove l’unica cosa che trova è un buco nel soffitto: Kendra fluttua al
di sopra, e lì trova una scala di corda, che butta giù agli altri. La piccola
stanza che raggiungono è piena di iscrizioni nella stessa lingua della stele
trovata poco prima, e la via è sbarrata da un portone di legno che puzza di
disinfettante. A differenza del resto dell’edificio, qui le piante non sembrano
aver infestato nulla.
Il
gruppetto decide di abbattere la porta utilizzando la pura forza fisica, ma non
appena aprono uno spiraglio, vengono presi di mira da un gruppo di uomini
corazzati e armati di balestre. La porta viene abbattuta, e il gruppo di
quattro soldati viene eliminato piuttosto in fretta grazie a un esplosivo
essiccante di Spritz. Mentre parlavano tra loro, Ellie è stata in grado di
riconoscere (anche se non di comprendere) la lingua parlata nel regno di
Malevich.
Il gruppo
da un’occhiata alla zona, che pare sia stata adibita a posto di guardia e
laboratorio e in una stanza rinvengono anche alcuni crypto in forma liquida.
Arrivati a un ultimo ambiente, i cinque si imbattono in un uomo in abiti da
Sarraceniano che tiene in entrambe le mani due stantuffi collegati a un
macchinario contenente diversi fluidi chimici. L’uomo minaccia il gruppo di
attivare la macchina, se non se ne andranno immediatamente: i tentativi di
parlamentare sono poco utili, anche se l’uomo sembra essere parecchio agitato,
e si lascia sfuggire alcune informazioni: è stato lui a modificare le piante in
modo da creare la specie assassina, ed è stato lui a modificare le spore in
modo da colmarle di naniti che agiscono sul cervello cancellando aree di
memoria. Il gruppo chiede se sia davvero un Sarraceniano, ma l’unica reazione
che ottengono è quella di farlo arrabbiare ulteriormente.
Nel
frattempo Ellie utilizza i propri poteri per “affascinare” di nascosto il
macchinario chimico, e al momento giusto il gruppo attacca: l’uomo preme sugli
stantuffi, ma il macchinario non sembra avere intenzione di funzionare: Ellie è
riuscita a placarlo (anche grazie alla spesa di diversi PE per i re-roll)!
Il gruppo
ha facilmente la meglio sull’uomo, che viene stordito e legato, dopodiché danno
un’occhiata al macchinario: le vasche di fluidi chimici, dopo un’analisi,
rivelano contenere stimolanti per animali, droghe vegetali e concimanti, il
tutto collegato alle radici di un’enorme pianta che pare infestare buona parte
del tempio… una vera fortuna che siano riusciti a fermarlo, altrimenti chissà
cosa sarebbe accaduto!
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