mercoledì 10 giugno 2015

La Guerra delle Ombre - Prologo: Gli Incubi della Montagna



Sono trascorsi circa due anni dagli eventi che hanno portato i personaggi sulla Pianta-di-Fagioli, e molte cose sono accadute. Dopo essere tornati al Sostegno dopo mesi di viaggio, hanno scoperto che la situazione era cambiata drasticamente: gli Adoratori del Cielo, la setta religiosa che venera la Pianta-di-Fagioli, ha trovato aperte le porte principali del Sostegno e ha deciso di appropriarsi di ciò che rimaneva all’interno. Il consiglio tribale cittadino è stato spodestato in seguito a un colpo di mano di Padre Eburn, il capo dei fanatici, e i personaggi sono passati dallo status di eroi a quello di profanatori. Grazie a ciò che hanno fatto per la città, affidando la rovina con i laboratori medici al Dottor Morkel, hanno ancora delle amicizie affidabili, ma nel corso del periodo successivo le cose non sono andate affatto bene.

Mistar si è unito ai confratelli dell’Ordine del Vero, ed è stato impegnato in missioni in vari luoghi che l’hanno portato sempre più lontano da suo fratello (una giustificazione necessaria per l’abbandono da parte del giocatore), Leon ha dedicato i suoi anni alla costruzione di artefatti e tentativi di rivolta sociale spesso conclusi con nottate passate in cella e Spritz si è fatto vedere poco dalle parti del Sostegno, preferendo vivere come un predone nelle pianure. La giovane Kendra, l’acquisto più recente del gruppo (conosciuta durante l'avventura della Nave Arca), ha sfruttato le amicizie di Mistar per studiare come laica presso l’Ordine del Vero.

Dopo due anni, il richiamo dell’avventura torna a farsi sentire, portandoli in una terra lontana, oltre il Riage Nero: re Holivar il Primo (sì, gli ho cambiato nome, non volevo farmi ridere dietro dai giocatori continuando a chiamarlo Holiva), del regno del Thaemor, ha speso centinaia di shint in messaggeri e ricerche per trovare eroi che lo servano in una missione. Sentita la notizia, il gruppo ha deciso di abbandonare la propria terra e mettersi in viaggio! Ricordiamo quindi gli attuali membri del gruppo:

Leon Krauser, Jack Meccanico che Crea oggetti unici (accompagnato dal suo famiglio Nubenera)

Spritz Spandau, Glaive Selvaggio che Caccia con maestria

Kendra, Tech Rapida che Controlla la gravità

Tutti alla soglia del terzo rango (o appena passati al terzo rango, come Spritz).

La seguente serie di eventi si svolge durante il viaggio sul Riage Nero: dopo aver transitato per settimane nei valichi più elevati, i personaggi si trovano sul versante del Thaemor della montagna, e si stanno dirigendo verso valle con le loro cavalcature (due espron e un corridore dei boschi). Durante un normale accampamento notturno, i personaggi vengono svegliati dal gracchiante rumore di uno stormo di uccelli sopra di loro. Spritz li riconosce come Cantarupi, dei volatili dal pennaggio bluastro e dal becco ritorto, dalle abitudini necrofaghe e per niente pericolosi. Il resto della nottata trascorre tranquillamente, e durante la mattinata il gruppo si imbatte in un villaggio costituito da una decina di abitazioni in pietra, dove un gruppo di villici vestiti con una moltitudine di stracci colorati cuciti insieme e gli occhi di colori improbabili e diversi tra loro li accoglie in maniera piuttosto ostile, diffidando di loro. Il perché è presto detto: da alcune settimane, sono tormentati da un gigantesco stormo di Cantarupi che occasionalmente si dirige al villaggio depredando quanto può in cibo, attrezzi, ammennicoli e tentando di strappare gli occhi a ogni persona che si trova davanti.
Mentre il gruppo sta tentando di capire la situazione, lo stormo di Cantarupi piomba sulla città. I personaggi riparano in un’abitazione, ma gli uccelli, che si dimostrano piuttosto intelligenti, si infilano nella canna fumaria di un’abitazione vicina e attaccano la famiglia all’interno. Il gruppo giunge e riesce a scacciare gli uccelli, non prima che uno di questi cavi un occhio a un uomo. Poco dopo parlano con Korsoth, un ragazzo che pochi giorni prima ha tentato di seguire lo stormo, ma è ritornato indietro accecato e vivo per miracolo. Egli riferisce al gruppo che li ha visti andare verso la Grande Ombra, una particolare montagna la cui sommità ricorda un pilastro perfettamente verticale alto circa trenta metri.
Senza farselo ripetere due volte, con l’intenzione di aiutare la popolazione di Guardianera (questo il nome del piccolo villaggio), il gruppo fa dietro-front e si dirige alla Grande Ombra, giungendovi dopo una giornata di cammino. Effettivamente, nei pressi della sommità, i personaggi notano i nidi di decine di Cantarupi e una piccola rientranza, come fosse una caverna.

Leon (tramite la Sacca Esplorativa) e Kendra (tramite la sua naturale capacità di levitazione) si dirigono alla caverna, mentre Spritz rimane a controllare la situazione da sotto. Una volta arrivati su, si trovano in una grotta sporca profonda solamente cinque metri, con pile di cibo parzialmente ammuffito, attrezzi e chincaglieria sparsa ovunque e, cosa più orribile, moltissimi bulbi oculari (alcuni essiccati, altri freschi) appesi al soffitto. Mentre cercano di fare il punto della situazione, un vecchio coperto di stracci e sporcizia emerge dalle tenebre. Dalle braccia estroflette dei tentacoli d’ombra, e dalla bocca fuoriesce una lingua viscida fatta della stessa sostanza, e senza farselo ripetere due volte attacca i personaggi. Lo scontro si rivela duro: i tentacoli causano contrazioni e blocchi involontari della muscolatura ogni volta che colpiscono (infliggendo danni alla Prontezza), e il vecchio riesce a schivare buona parte degli attacchi scomparendo nelle ombre e riapparendo in un altro punto in un istante. Gli stormi di Cantarupi ostili si insinuano nella caverna, ma Spritz riesce ad attirare l’attenzione di alcuni di essi, facendoli scendere in picchiata contro di lui.

Lo scontro con il vecchio si consuma, e l’uomo viene ucciso: l’ombra che lo possedeva si dissolve, e i Cantarupi cessano i loro attacchi, ritornando al comportamento consueto. Leon e Kendra cercano nella caverna e, oltre a un crypto, rinvengono una pagina di diario stropicciata:

Giorno 17
Sono arrivato a un villaggio sui monti di nome Guardianera, abitato da pochi ignoranti vestiti di stracci colorati. Nonostante l’apparenza si sono dimostrati gentili e ospitali, e ho potuto dormire in un vero letto. Ho fatto qualche domanda sullo strano colore dei loro occhi, ma non hanno saputo fornirmi alcuna spiegazione. Anzi, hanno reputato “strani” coloro che, come me, hanno le iridi di un singolo colore. Ignoranti, come ho già scritto.
Ho potuto fare provviste e mi sono fatto indicare la via. Ancora un giorno di viaggio, poi ripartirò verso la Grande Ombra.

Giorno 19
La Grande Ombra si staglia sopra di me. Grazie ad alcuni crypto gentilmente formi timi dall’Ordine del Vero non avrò grossa difficoltà a scalarla. Più difficoltoso sarà trovare il luogo giusto.

Giorno 21
Le ricerche si stanno dimostrando infruttuose. Qui fa freddo, e mi rimane cibo per circa una settimana. Spero di trovare la Testa Nera il prima possibile.

Giorno 22
Ce l’ho fatta! La testa è alta circa come un uomo adulto, interamente costituita in pietra nera, con alcuni bizzarri cristalli che fuoriescono qua e là. I cristalli emanano una luminescenza inquietante in certe ore del giorno. Nei giorni successivi la studierò meglio.

Giorno 23
Non mi sento per niente bene, credo di non essere adatto al clima della montagna.

Giorno 24
M tramno le mani. Fsccio fatica a skcirvere giustto. Sua maetsà nn dovev affidrmi quetsa missnone. Ombre ovuqnue. Gli uceli aspteeano che moia.

(Nota del Narratore: a questo punto del testo c’era una frase scritta con un font alieno che, purtroppo, su questo blog non posso riportare. Alcune lettere erano nel nostro alfabeto, ma la maggior parte non erano comprensibili a una prima occhiata).

Riunitisi giù dalla montagna decidono di riposare e, il giorno dopo, tornare a Guardianera per dire che la situazione è stata sistemata.
Dopo esservi giunti, si accorgono che il villaggio è deserto. Qua è la ci sono sparsi mucchietti di vestiti colorati, e sono presenti alcune macchie di bruciato, ma non ci sono segni di lotta evidenti. Seguendo le tracce lasciate da uno degli abitanti, i personaggi giungono a  un crepaccio dove il cieco Korsoth è fuggito, cadendoci dentro e rompendosi le gambe.

Il gruppo lo soccorre, utilizzando del derma spray per curare le sue ferite, e tenta di farsi spiegare cosa è accaduto. Korsoth riferisce loro che presumibilmente durante la notte ha sentito uno dei guardiani urlare che un suo compagno era sparito, poi dopo pochi minuti ha sentito le persone urlare e darsi alla fuga. Ha fatto così anche lui, vagando a caso sulla montagna fino a che non è caduto in un burrone. Riferirà di aver sentito uno strano rumore, come di un continuo sciabordio di acqua che cade, ma non è riuscito a capire a cosa appartenesse. Quando gli dicono del vecchio della montagna e della pagina di diario rinvenuta, Korsoth ricorderà che poco più di un mese fa è passato al villaggio un vecchio di nome Houda, che ha detto di essere un archeologo al servizio di re Holivar e di stare cercando una Testa Nera sulla montagna. Sapendo di un posto simile, gli uomini del villaggio l’hanno indirizzato verso la Grande Ombra.

I personaggi decidono di trascorrere la notte al villaggio e poi fanno nuovamente dietro-front, tornando verso la montagna e portando con loro Korsoth, intenzionato a sapere cosa è accaduto ai suoi amici.
Una volta arrivati attendono il tramonto, momento in cui notano uno scintillio sulla cima della Grande Ombra. Leon vola fin sopra, trovando la Testa Nera di cui si parla nella pagina di diario. I cristalli incastonati sulla sua superficie emettono una strana luce fredda. Il jack la esamina attentamente, e in quel momento assiste a uno strano fenomeno: la sua ombra si separa da lui, assume consistenza e lo attacca sparandogli con l’artefatto costruito da Leon in questi anni: lo ShooterKrauser (chi di voi ha giocato a Fallout? Avete presente il Lanciatutto? Ecco. Immaginatevi Leon a sparare le uova prodotte dalla gallina trovata sulla Pianta-di-Fagioli tramite questo oggetto e avrete una chiara visione dell’arma). L’ombra è inconsistente e immune alla maggior parte delle armi: Leon (aiutato da Kendra, giunta fin sopra per soccorerlo) riesce però ad avere la meglio. L’ombra si dissolve, la Testa emette un altro scintillio, dopodiché tutto torna alla normalità.
I due esaminano la testa, che è priva di occhi e cava all’interno, trovando quello che sembra un disco fatto di un materiale impalpabile nero.

Spritz, nel frattempo, è riuscito con un colpo di genio (un vero colpo di genio del giocatore) a decifrare l’ultima frase incomprensibile della pagina di diario: SENZA OCCHI IO VEDO LA VERA LUCE.
Non sapendo che pesci pigliare, il gruppo prova a mostrare il disco a Korsoth che, nonostante sia privo di occhi, riesce a vederlo descrivendolo come “una luce accecante”.
Mentre stanno facendo ciò, sentono un rumore di acqua scrosciante poco distante: vanno a vedere, e notano una colonna di liquido semovente alta circa tre metri, che ricorda dell’inchiostro versato in acqua. Sembra che dalla colonna fuoriesce una voce ronzante, poi scompare nel nulla, lasciando al suo posto solo una macchia di bruciato: nessuno di loro riesce a dare una spiegazione all’evento.

Portano il cieco su per la montagna e reinseriscono il disco nella testa, sperando in una reazione. Korsoth rimane incantato a fissare la Testa, e dice che sta muovendo le labbra, anche se non riesce a capire cosa gli stia dicendo. Dopo un attimo, dalle braccia del ragazzo fuoriescono dei tentacoli d’ombra e li usa per attaccare il gruppo. Lo scontro che segue è violento, e Leon viene afferrato e scagliato giù dalla montagna, mentre Kendra fa saltare la testa del posseduto con un attacco mentale. Leon riesce ad attutire l’impatto utilizzando una spinta al momento giusto.

Stanchi e privi di indizi, i tre riprendono il disco e decidono di allontanarsi da quel posto maledetto. Tornati a Guardianera, trovano una carovana composta da un paio di aneen e una mezza dozzina di persone. Una di queste si presenta come un mercante di nome Bellworse, che sperava di trovare dei nativi del posto con cui fare scambi. Il gruppo spiega la situazione e Bellworse dice che la sua carovana si sta dirigendo verso Jyrek, e chiede se il gruppo si voglia unire a loro. I tre accettano, e fanno anche la conoscenza di Auletta, una Sarraceniana intenzionata a portare alcuni strani semi alla capitale per farli analizzare. Auletta parla un po’ con il gruppo e questi ricevono alcune informazioni sull’ordine dei Sarraceniani e sulla leggenda dell’uovo di Re Kaldon.

Dopo le fatiche il gruppo decide di riposarsi, e i tre hanno uno strano sogno collettivo: si trovano a vagare per un tempio di pietra nera, in cui si sente un continuo canto di sottofondo. Giungono fino a una sala dove si trova una gigantesca statua di un uomo, priva di occhi, con una corona di specchi fluttuanti attorno al capo. La statua si crepa facendo fuoriuscire dei fasci di luce, e in quel momento il gruppo si sveglia.
Si rendono conto di aver fatto uno strano sogno collettivo, poi Leon esce cercando Auletta, che si trova vicina al fuoco e sembra che stia piagnucolando. Non appena si volta, si rende conto che le sue orbite sono vuote e grondanti sangue.

Poi si svegliano di nuovo urlando: un sogno dentro un sogno. La situazione all’esterno è tranquilla.
La mattina successiva, la carovana parte per Jyrek.

Mille dubbi affollano le menti dei personaggi, in questa introduzione alla campagna “La Guerra delle Ombre”, che vedrà (probabilmente con la prossima sessione) l’ingresso di due nuovi personaggi… restate in attesa!

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