Concludiamo
la nostra serie di post su Numenera con una piccola serie di domande che, a
fine campagna, il gruppo di giocatori mi ha posto per capire meglio i
retroscena della Guerra delle Ombre.
Cos’erano le ombre che hanno attaccato il
Thaemor?
Si
trattava di una specie di creature extradimensionali chiamati Araldi del Vuoto,
provenienti da una dimensione di nulla con caratteristiche simili a quelle di
un buco nero. Gli Araldi che hanno incontrato erano a tutti gli effetti un’unica
entità dotata di mente alveare, quasi una rappresentazione fisica della
dimensione da cui i provenivano, in grado di manipolare gli unici due elementi
esistenti nella loro fisica: il vuoto e il freddo.
Occasionalmente,
alcuni Araldi si distaccavano dalla “massa alveare” iniziando a pensare con una
loro coscienza (anche se solo parziale), diventando quindi “menti dello sciame”:
una di queste creature era Melch, il Re delle Ombre che il gruppo ha
affrontato.
Alcuni
numenera degli Antichi (come la testa nera trovata sul Riage e la mano di
pietra delle caverne dei margr) permettevano un parziale richiamo di un araldo
del vuoto nel Nono Mondo, che tuttavia aveva bisogno di un corpo fisico dove
poter sopravvivere: i “posseduti dalle ombre” erano esattamente questo.
Il
sovrano del Thaemor, Holivar il Primo, era già stato parzialmente posseduto da
Melch tramite questo metodo: quando i personaggi hanno aperto il portale per il
vuoto e Melch è entrato fisicamente nel nostro mondo, ha cercato di incontrare
il sovrano perché la sovrapposizione fosse completa (con tutte le conseguenze
del caso).
Perché gli Araldi del Vuoto hanno attaccato
gli umani?
Per
vendetta e autodifesa. In un’epoca precedente, una razza aliena chiamata Quanar
aveva installato degli avamposti sulla Terra (tutte le rovine che i personaggi
hanno esplorato, in pratica). L’obiettivo dei Quanar è sempre stata l’evoluzione
forzata e l’acquisto di potere con ogni mezzo, anche rischioso. A tutti gli
effetti, i Quanar di stanza sulla Terra (che avevano scoperto la dimensione
degli Araldi del Vuoto) erano in grado di utilizzare le loro tecnologie per
spingere i propri combattenti a fondersi con le ombre, al fine di potenziarli.
In
seguito a non meglio precisate cause i Quanar hanno abbandonato la Terra, ma le
ombre non hanno dimenticato la prigionia inflitta al loro popolo. Quando i
personaggi hanno riaperto il portale, le ombre sono uscite e hanno attaccato.
Per loro non c’era particolare differenza tra umani e quanar: erano abitanti di
quella dimensione, un motivo più che sufficiente per annientarli.
Gli
araldi non hanno una forma fisica definita, e nella loro dimensione non esiste
nulla. Sono però in grado di mutare forma, e quando sono giunti nel Nono Mondo
hanno ritenuto, nella loro logica, che il metodo più efficiente per annientare
gli umani fosse utilizzare le loro stesse armi: ecco perché si sono trasformati
in guerrieri neri.
Cos’era la creatura aliena che a momenti li
ammazzava l’ultima volta che sono stati al tempio nella giungla?
Si
trattava di un Quanar, o meglio, dell’evoluzione di un Quanar avvenuta in
millenni di cambiamenti fisiologici. Richiamato da un segnale di allarme di
pericolo proveniente proprio dal Nono Mondo (attivato nella rovina dove il
portale si è aperto) si è recato lì per esaminare la situazione (e compiere
qualche ricerca sul passato della propria razza).
Poteva
essere un potenziale alleato per i personaggi… ma hanno deciso di combatterlo.
Cos’era la colonna di liquami chimici
senziente che li ha mutati?
Si
trattava del Kiprus, una creatura proveniente dal Bestiario di Numenera.
Il
Kiprus è una potente entità multidimensionale il cui unico scopo è recuperare
materiali sconosciuti per annetterli alla propria fisionomia. Era interessato
alla corona del Re delle Ombre, composta da un materiale che non esiste in
natura nel Nono Mondo, semplicemente per “collezionarlo”. Ha quindi stretto un
patto con i personaggi: ha donato loro potere, potenziandoli fisicamente, in
cambio della promessa di portargli la corona.
È
stato un bene che Spritz abbia consegnato l’oggetto nel finale: quando hanno
accettato il patto, i personaggi si sono posti una spada di Damocle sulla
testa. Se si fossero dimostrati reticenti a consegnare l’oggetto, il Kiprus
avrebbe attivato chimicamente i liquidi che avevano ingerito (a tutti gli
effetti una parte di lui) facendoli esplodere dall’interno, perlomeno coloro
che avevano bevuto. Kendra e Leon sarebbero stati salvi: non avendo accettato
il patto, il Kiprus non avrebbe loro fatto del male.
Fortunatamente
non è successo.
Era possibile ritrovare la principessa
Ampel?
Se
lo sono chiesti per tutta la campagna, e la risposta era… ovviamente sì!
Anzi,
loro hanno incontrato la principessa
Ampel, che però si è presentata con un altro nome e non ha fatto nulla per far
capire che fosse lei.
Si
trattava di Essen, la violinista del circo in grado di creare illusioni. I personaggi
sapevano che la mutazione di Ampel era in grado di “alterare la realtà con l’immaginazione”,
dovevano solamente intuire il significato più preciso della cosa.
Aiutata
a fuggire da un ministro dell’ordine quando era ancora bambina, Ampel ha
utilizzato i suoi poteri per “ricreare” sé stessa, fuggendo dal passato e dal
ricordo della sua famiglia. Essen era a malapena consapevole di essere l’ultima
figlia di Re Kaldon Guardiadoro, ma se i personaggi se ne fossero resi conto e
l’avessero convinta… le cose sarebbero potute andare diversamente.
Numenera
è finita, andate in pace!
Ma
non temete… le ricorsioni dell’Anomalia ci aspettano…
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