sabato 13 febbraio 2016

La Guerra delle Ombre - D&R



Concludiamo la nostra serie di post su Numenera con una piccola serie di domande che, a fine campagna, il gruppo di giocatori mi ha posto per capire meglio i retroscena della Guerra delle Ombre.

Cos’erano le ombre che hanno attaccato il Thaemor?
Si trattava di una specie di creature extradimensionali chiamati Araldi del Vuoto, provenienti da una dimensione di nulla con caratteristiche simili a quelle di un buco nero. Gli Araldi che hanno incontrato erano a tutti gli effetti un’unica entità dotata di mente alveare, quasi una rappresentazione fisica della dimensione da cui i provenivano, in grado di manipolare gli unici due elementi esistenti nella loro fisica: il vuoto e il freddo.
Occasionalmente, alcuni Araldi si distaccavano dalla “massa alveare” iniziando a pensare con una loro coscienza (anche se solo parziale), diventando quindi “menti dello sciame”: una di queste creature era Melch, il Re delle Ombre che il gruppo ha affrontato.
Alcuni numenera degli Antichi (come la testa nera trovata sul Riage e la mano di pietra delle caverne dei margr) permettevano un parziale richiamo di un araldo del vuoto nel Nono Mondo, che tuttavia aveva bisogno di un corpo fisico dove poter sopravvivere: i “posseduti dalle ombre” erano esattamente questo.
Il sovrano del Thaemor, Holivar il Primo, era già stato parzialmente posseduto da Melch tramite questo metodo: quando i personaggi hanno aperto il portale per il vuoto e Melch è entrato fisicamente nel nostro mondo, ha cercato di incontrare il sovrano perché la sovrapposizione fosse completa (con tutte le conseguenze del caso).

Perché gli Araldi del Vuoto hanno attaccato gli umani?
Per vendetta e autodifesa. In un’epoca precedente, una razza aliena chiamata Quanar aveva installato degli avamposti sulla Terra (tutte le rovine che i personaggi hanno esplorato, in pratica). L’obiettivo dei Quanar è sempre stata l’evoluzione forzata e l’acquisto di potere con ogni mezzo, anche rischioso. A tutti gli effetti, i Quanar di stanza sulla Terra (che avevano scoperto la dimensione degli Araldi del Vuoto) erano in grado di utilizzare le loro tecnologie per spingere i propri combattenti a fondersi con le ombre, al fine di potenziarli.
In seguito a non meglio precisate cause i Quanar hanno abbandonato la Terra, ma le ombre non hanno dimenticato la prigionia inflitta al loro popolo. Quando i personaggi hanno riaperto il portale, le ombre sono uscite e hanno attaccato. Per loro non c’era particolare differenza tra umani e quanar: erano abitanti di quella dimensione, un motivo più che sufficiente per annientarli.
Gli araldi non hanno una forma fisica definita, e nella loro dimensione non esiste nulla. Sono però in grado di mutare forma, e quando sono giunti nel Nono Mondo hanno ritenuto, nella loro logica, che il metodo più efficiente per annientare gli umani fosse utilizzare le loro stesse armi: ecco perché si sono trasformati in guerrieri neri.

Cos’era la creatura aliena che a momenti li ammazzava l’ultima volta che sono stati al tempio nella giungla?
Si trattava di un Quanar, o meglio, dell’evoluzione di un Quanar avvenuta in millenni di cambiamenti fisiologici. Richiamato da un segnale di allarme di pericolo proveniente proprio dal Nono Mondo (attivato nella rovina dove il portale si è aperto) si è recato lì per esaminare la situazione (e compiere qualche ricerca sul passato della propria razza).
Poteva essere un potenziale alleato per i personaggi… ma hanno deciso di combatterlo.

Cos’era la colonna di liquami chimici senziente che li ha mutati?
Si trattava del Kiprus, una creatura proveniente dal Bestiario di Numenera.
Il Kiprus è una potente entità multidimensionale il cui unico scopo è recuperare materiali sconosciuti per annetterli alla propria fisionomia. Era interessato alla corona del Re delle Ombre, composta da un materiale che non esiste in natura nel Nono Mondo, semplicemente per “collezionarlo”. Ha quindi stretto un patto con i personaggi: ha donato loro potere, potenziandoli fisicamente, in cambio della promessa di portargli la corona.
È stato un bene che Spritz abbia consegnato l’oggetto nel finale: quando hanno accettato il patto, i personaggi si sono posti una spada di Damocle sulla testa. Se si fossero dimostrati reticenti a consegnare l’oggetto, il Kiprus avrebbe attivato chimicamente i liquidi che avevano ingerito (a tutti gli effetti una parte di lui) facendoli esplodere dall’interno, perlomeno coloro che avevano bevuto. Kendra e Leon sarebbero stati salvi: non avendo accettato il patto, il Kiprus non avrebbe loro fatto del male.
Fortunatamente non è successo.

Era possibile ritrovare la principessa Ampel?
Se lo sono chiesti per tutta la campagna, e la risposta era… ovviamente sì!
Anzi, loro hanno incontrato la principessa Ampel, che però si è presentata con un altro nome e non ha fatto nulla per far capire che fosse lei.
Si trattava di Essen, la violinista del circo in grado di creare illusioni. I personaggi sapevano che la mutazione di Ampel era in grado di “alterare la realtà con l’immaginazione”, dovevano solamente intuire il significato più preciso della cosa.
Aiutata a fuggire da un ministro dell’ordine quando era ancora bambina, Ampel ha utilizzato i suoi poteri per “ricreare” sé stessa, fuggendo dal passato e dal ricordo della sua famiglia. Essen era a malapena consapevole di essere l’ultima figlia di Re Kaldon Guardiadoro, ma se i personaggi se ne fossero resi conto e l’avessero convinta… le cose sarebbero potute andare diversamente.

Numenera è finita, andate in pace!
Ma non temete… le ricorsioni dell’Anomalia ci aspettano…

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