Su
Monte Daruga le celebrazioni per la vittoria dei personaggi giungono al
termine nell’arco di alcune ore. Dopo un lungo sonno ristoratore, essi vengono
ricevuti da Re Tyrekon per
l’assegnazione del loro premio: il drago di ghiaccio, che porta al collo il
prezioso artefatto cercato dall’OSR.
Oltre
al premio principale, il re li omaggia con un forziere pieno di crypto e i
biglietti per la festa del fuoco dell’anno successivo, augurandosi che possano
partecipare di nuovo. A questo punto, però, sorge un problema: gli agenti non
hanno alcun modo per portare il drago con loro sulla Terra. Per farlo,
dovrebbero servirsi di un varco di qualche tipo, poiché il drago non è una
creatura in grado di traslare autonomamente. Il Re possiede un varco di questo
genere, ma in grado di aprire una porta solo da e verso la ricorsione nativa di
quella creatura.
Tyrekon,
generoso, offre loro due possibilità: potrà custodire la bestia fino a che non
troveranno un modo per portarla via, anche se l’ambiente ostile la farà
enormemente soffrire, oppure può liberarla.
Il
gruppo chiede di consultarsi prima di prendere una decisione, e si ritira.
Dopo
essersi riuniti in delle stanze private, iniziano una lunga discussione su cosa
sia il caso di fare: ciò che interessa loro è il collare portato dalla
creatura, non la creatura stessa, quindi liberarla tenendosi l’oggetto potrebbe
essere la cosa migliore da fare.
D’altro
canto, non hanno la minima idea di quali possano essere i piani dell’OSR. Allen
ha una delle sue intuizioni da folle: è probabile che gli operativi
dell’agenzia rivale abbiano già abbandonato la ricorsione, poiché non possono
rischiare di prendere il collare usando mezzi violenti sotto lo sguardo vigile
di una creatura potente come Tyrekon.
Una
probabile risposta su cosa stia per fare l’OSR viene fornita da Hector: “ci aspettano dall’altra parte, per fregarci.
Sanno che qui non possono più prendere l’artefatto, quindi lo faranno sulla
Terra”.
Dopo
alcune discussioni, il gruppo giunge a questa conclusione: faranno liberare il
drago dal re, tenendosi però il collare. Allen e Lory trasleranno per primi,
per poi avvisare la Fondazione della possibilità di pericolo non appena
giungeranno dall’altra parte, mentre Hector e Eleonor compiranno il passaggio
ad alcune ore di distanza portando con loro l’artefatto.
Quindi,
mentre Allen e Lory cominciano l’operazione (senza uno Spinner ne avranno per
un po’), gli altri due agenti si recano dal re e gli comunicano le loro
volontà. Il re li invita a seguirli in una stanza sotterranea, dove si trova un
enorme portale gelido. Il re pronuncia alcune parole magiche, e la porta si
apre verso una landa completamente congelata, dal cielo nero, dove alcuni
sofferenti umani sono parzialmente ricoperti dal ghiaccio. Il drago viene
liberato, e non appena salta nel portale compie metamorfosi nella propria forma
naturale: un orribile demone coperto di brina.
Le
parole del re mentre chiude il portale sono poche: “Un grande poeta della Terra aveva scritto di questo luogo, chiamandolo
Cania…”.
Poco
importa cosa ci sia dall’altra parte: il collare è finalmente nelle mani del
gruppo.
Nel
frattempo, Allen e Lory completano la traslazione e si ritrovano catapultati
sulla Terra, nei loro corpi originali (strafatti di marijuana anche questa
volta). Mentre fuori è notte, Allen prende il cellulare e fa una telefonata
alla Fondazione, dicendo che è probabile che l’OSR stia per tendere loro un
agguato: gli viene risposto che entro mezz’ora giungerà una squadra di
supporto.
Appena
messo giù il telefono, l’abbaino del seminterrato viene sfondato e una granata
fumogena buttata all’interno. Impossibilitati a vedere e respirare (e ancora
sotto l’effetto di marijuana) i due tentano di arrivare alle scale per salire
al piano di sopra, ma Lory cade sbattendo la testa.
Allen
riesce a guadagnarsi il piano superiore e arriva tenendo la sua pistola stretta
tra le mani, ma la porta principale del negozio d’antiquario viene sfondata e
due agenti dell’OSR, abbigliati come degli SWAT in completo antisommossa, fanno
irruzione imbracciando dei fucili d’assalto. Uno di questi spara un colpo prima
che Allen possa avere alcuna reazione; il Vector viene centrato allo stomaco da
un proiettile di gomma, che lo manda al tappeto. I due operativi lo afferrano,
lo incappucciano e lo legano con delle fascette di plastica, per poi portarlo
via e sbatterlo nel retro di un furgone.
Anche
Lory riesce a guadagnarsi le scale, per andare incontro allo stesso destino di
Allen: viene colpita alla testa, legata e portata via.
Il
furgone si mette in moto, portandoli chissà dove. Sentono aprirsi uno
sportellino che da sul posto di guida, e Lory riconosce la voce di Henry Legs (il nome con cui l’hanno
conosciuto nella ricorsione di Age of Tortuga), che con molta calma gli parla: “Lory, dopo che su Monte Daruga ti sei
presentata dicendo di essere terrestre e dandomi addirittura il tuo vero nome,
rintracciare dove abiti e il tuo luogo di lavoro è stato molto semplice. Ma io
non ho nulla contro di voi, né contro l’agenzia per cui lavorate. Io voglio
solo il collare. Datemelo, e prometto che vi lascerò andare appena fuori città.
Altrimenti dovrò ricorrere a maniere meno gentili.”
I
due agenti, ovviamente, si rifiutano e Legs chiude lo sportello, lasciandoli a
loro stessi. Nel tragitto, Allen da di matto iniziando a tirare testate e
spallate alle pareti del furgone.
Alcune
ore dopo Eleonor ed Hector eseguono la traslazione tornando nei loro corpi
originari; spuntati nel seminterrato del negozio si rendono subito conto che ci
sono segni di combattimento, e in breve sentono dei rumori al piano superiore.
Si avvicinano sentendo parlare tra loro alcune persone; asserragliati nel
seminterrato, chiedono loro chi siano. L’uomo che risponde dal piano superiore
lancia giù dalle scale un distintivo della Fondazione: si chiama Mike Valori, ed è giunto con una
squadra di supporto dopo aver ricevuto la chiamata di Allen.
Mike
ha con sé un gruppetto di quattro operativi; purtroppo, quando sono arrivati,
era già troppo tardi: le porte dell’abitazione erano state sfondate, c’erano
segni di lotta e degli agenti Millwash e Lein non c’era nessuna traccia.
Eleonor
usa i suoi poteri di premonizione, e ha una visione di Allen e Lory, legati a
delle sedie in quella che sembra una rimessa agricola con un grosso trattore
rosso; la visione le fa intuire anche che si sono diretti verso nord, ma non ha
un punto preciso.
Hector,
deciso a mettere al sicuro l’artefatto (trasformatosi in una frusta da domatore
di leoni non appena giunti sulla Terra), chiede a Mike se possa organizzare una
spedizione presso la sede principale della Fondazione, a Seattle. L’agente
prepara un volo privato, e nel giro di una mezz’ora è pronto a partire
portandosi con sé l’oggetto e lasciando un paio di agenti di supporto ai due.
Nel
frattempo, Allen e Lory sono stati portati in una rimessa agricola e legati a
delle sedie. A quanto pare sono soli, e Lory ne approfitta per tentare di
slegarsi: riesce a liberarsi una mano tagliando il laccio con una vite
sporgente della sedia (tagliandosi nel frattempo), ma poi la gamba della sedia
si rompe e lei si trova per terra.
In
quel momento, nella rimessa entra Legs accompagnato da due scagnozzi armati
fino ai denti. Lory ne approfitta per nascondere la mano libera, e i due si
limitano a re incastrare la gamba della sedia e a rimetterla dritta.
Legs
chiede nuovamente di dirgli dove si trova l’artefatto che stanno cercando, ma
quando i due danno una risposta (ovviamente falsa) lui risponde che quando
lavorava per la CIA gli è stato insegnato a non fidarsi mai di una risposta
data all’inizio di un interrogatorio.
L’agente
dell’OSR si reca quindi a prendere una valigetta da cui estrae una siringa: è
sodio pentotal, il siero della verità. Si dirige verso Allen con l’intento di
iniettarglielo, ma con una serie di scuse (Allen è un ex-drogato e ha paura
degli aghi, e Lory ha un conto in sospeso con lui) riescono a convincerlo a
praticare l’iniezione a Lory per prima.
Quando
Legs si avvicina, Lory afferra la siringa con la mano libera e gliela inietta
nel braccio. L’agente dell’OSR bestemmia e si allontana, mentre i due gorilla
riempiono di botte Lory e la legano nuovamente. Mentre se ne sta andando, però,
riescono a fargli una domanda: “A cosa vi
serve l’artefatto?”
“A controllare qualcosa di grosso”, risponde
Legs prima di andarsene, costretto a dire la verità a causa degli effetti della
sostanza.
“Sicuramente è la madre di uno di questi due”,
è il commento di Allen rivolto ai due gorilla. E giù botte anche per lui, che tanto
ormai…
Nel
frattempo, al negozio, Hector ed Eleonor stanno raccogliendo indizi per capire
dove siano stati portati i compagni. La professoressa trova alcune tracce di
fango in casa, e con la sua analisi di laboratorio scopre che contenevano dei
frammenti di barbe di granoturco. Le uniche coltivazioni di granoturco della
zona sono a nord-ovest di Houston, prima della Lousiana, ma non così a ovest da
inoltrarsi nel deserto. Hector setaccia la zona con alcuni programmi di foto
satellitari, ma ci sono almeno una ventina di appezzamenti di terreno. Con un
colpo di fortuna invidiabile, però, nota un dettaglio: le foto satellitari,
effettuate durante il periodo di semina, hanno ripreso un trattore rosso in un
campo ben preciso.
Sono
quasi tre ore di macchina per arrivare al punto indicato: assieme ai due agenti
della Fondazione rimasti si fiondano in auto e vanno a salvare i loro compagni.
Dopo
essere stati ripassati per bene, Allen e Lory sono stati sorvegliati a vista da
due gorilla dell’OSR, di fatto impossibilitandoli a effettuare qualsiasi
tentativo di fuga. Legs non si è più ripresentato, probabilmente doveva
riprendersi dagli effetti dell’iniezione, ma poco importa: c’è poco che possano
fare.
Hector,
Eleonor e i due operativi giungono al posto indicato che è quasi l’alba;
parcheggiano poco distante e si avvicinano alla rimessa agricola, contando
almeno tre soldati dell’OSR pesantemente equipaggiati di guardia intorno alla
casa.
Eleonor
decide di tentare il tutto per tutto, utilizzando la sua Apoteosi Anomala: il
crypto in questione permette di usufruire contemporaneamente di tre focus avuti
precedentemente. Eleonor si trasforma quindi in una bizzarra fusione del suo
corpo originale sulla Terra, di Mama Nora e della golem di Monte Daruga,
acquisendo contemporaneamente il potere di controllare i morti e un corpo di
pietra!
La
Paradox richiama uno spettro che già in precedenza aveva controllato sulla
Terra e gli ordina di andare a slegare i due amici dentro il capanno, poi
sfruttando le conoscenze di Hector in giornalismo di guerra, che gli fornisce
il nome di un noto kamikaze iraqeno morto anni prima, decide di evocare anche
il suo fantasma.
I
soldati dell’OSR, per nulla stupidi, sentono degli strani rumori provenire dal
campo di grano e iniziano a sparare all’impazzata. I due operativi di scorta ai
personaggi rispondono al fuoco, mentre Hector torna alla macchina e Eleonor
ordina al fantasma del kamikaze di comparire in mezzo al gruppo di nemici.
I
due soldati di guardia a Lory e Allen escono a dare man forte ai loro compagni,
e in quel momento il fantasma evocato da Eleonor compare e riesce a slegare i
due. Allen raccoglie da un angolo della rimessa una vecchia falce da contadino,
mentre Lory mette in moto il trattore.
In
breve, scoppia il panico. I soldati dell’OSR vengono distratti (ma non
impauriti) dal bruciante fantasma del kamikaze che compare in mezzo a loro, e
iniziano a sparargli contro. Eleonor ne approfitta per colpirli con le sue
revisioni, Allen esce gridando e con un singolo colpo decapita uno dei soldati
al grido di “TU AVRAI ANCHE
L’ADDESTRAMENTO, MA IO SONO MATTO”. L’opera viene completata da Lory ed
Hector, la prima alla guida del trattore e il secondo dell’auto, che si
lanciano addosso ai soldati rimasti (Nota
del narratore: Nuovo record per Hector, siamo a tre macchine sfasciate in
quattro sessioni giocate sulla Terra).
Eleonor
e Lory vedono con la coda dell’occhio Legs e altri due gorilla scappare a piedi
nel folto del campo di grano. Hector gli spara dietro facendo cilecca, Lory e
Allen si lanciano all’inseguimento. Sfortunatamente i membri dell’OSR riescono
a distanziarli, poi i due hanno una strana sensazione: un crepitio nell’aria e
la pelle d’oca gli fanno capire che si sta verificando qualche effetto anomalo.
Giungono
a un piccolo spiazzo in mezzo al campo: Legs e i due agenti sono spariti, le
spighe intorno a loro sono piegate in strane spirali: i tre hanno compiuto una
traslazione, e per averla effettuata così velocemente devono avere con loro
sicuramente uno Spinner (probabilmente lo stesso Legs).
Lory
utilizza la sua revisione di chiave
dell’apertura, di fatto “agganciandosi” alla traslazione appena compiuta:
Allen la vede sparire nel nulla, alle costole delle sue prede anche attraverso
l’Anomalia… verso qualunque ricorsione si siano recati.
Ancora
nel pieno dei suoi poteri, Eleonor afferra la testa decapitata di un soldato e
interroga il suo spettro.
“Dove sono andati? Qual era il piano di
fuga?”, chiede la Paradox.
“Traslati… Arashi…”, risponde la testa.
La
decima, rocambolesca sessione si conclude qui, con molte domande sul destino di
Lory, separata dai suoi compagni e giunta in una ricorsione sconosciuta…
riusciranno a ritrovarsi?
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