mercoledì 7 ottobre 2015

La Guerra delle Ombre - Sessione VI: Notte Pazza nella Città degli Aghi



 Riprendiamo ufficialmente Numenera dopo la lunga pausa estiva!
Dopo 4 giorni di viaggio i nostri giungono finalmente ad Auspar, capitale del Reame di Thaemor. Chiamata anche Città degli Aghi per la curiosa forma dei suoi edifici sottili, aguzzi e talmente alti da sfiorare il cielo, con i suoi ventimila abitanti è una visione piuttosto curiosa per Leon, Kendra e Spritz, abituati ai piccoli aldeia dell’Oltre.
Chi si offre di ospitare il gruppo presso la Magione Vivente, la sede locale dei Sarraceniani. Durante il passaggio tra le passerelle e i ponti sospesi tra una guglia e l’altra il gruppo ha modo di notare il Precipizio, palazzo di Re Holivar, la cattedrale dell’Ordine del Vero e, in una zona periferica della città, il tendone di un circo itinerante.
Arrivati al luogo indicato, il gruppo non ha difficoltà a capire il motivo del suo nome: la torre dei Sarraceniani, più bassa e tarchiata delle altre, è completamente coperta di edera rampicante verde e gialla.
L’interno dell’edificio è, se possibile, ancor più maestoso: fiori e piante pensili sono ovunque, il terreno è coperto da uno strato di erba e muschio rigoglioso, alberi sostengono le passerelle che conducono ai piani più alti dell’edificio.
Mentre Chi si occupa di sistemare il prigioniero Bhalar in un luogo appropriato, l’intero gruppo viene condotto in una stanza dove possono riposare su soffici letti di muschio e mangiare della frutta che cresce direttamente sul posto.
Dopo circa un’ora, Chi ritorna accompagnato da Auletta (vedi l’immagine!), la Sarraceniana conosciuta dai nativi dell’Oltre alcuni mesi prima. La donna si presenta anche a Ellie e Neil Vane, poi afferma di essere già stata aggiornata da Chi sulla loro condizione e sulla perdita di memoria che hanno subito.
L’altro Sarraceniano ha portato con sé un campione delle spore che hanno causato lo spiacevole effetto: Auletta afferma che, avendo sufficiente tempo, potrebbe produrre una sostanza neuronale in grado di ristabilire parti di memoria, che molto probabilmente giungerebbero come flash nel cervello; i membri del gruppo le chiedono di mettersi all’opera.
Auletta riferisce loro alcune cose accadute durante il viaggio da Guardianera ad Auspar: sono prima giunti a Jyrek, dove però il gruppo ha fatto poco, poiché piuttosto sconvolto per uno strano sogno collettivo che avevano fatto, riguardante una cattedrale nera e il risveglio di una statua incoronata. Sono poi ripartiti alla volta di Auspar, dove hanno accettato una missione affidata dal folle Re Holivar: la ricerca di qualcosa chiamato Branco di Ombre. Non si sa precisamente se sia un numenera, o un qualche tipo di conoscenza passata, ma la speranza del Re è di utilizzarla come arma contro i regni confinanti e pagherà profumatamente chiunque gli porti delle informazioni.
Discutono infine sulla sorte di Bhalar: affidarlo alla giustizia del re è l’ipotesi più probabile, poiché i Sarraceniani non sono intenzionati a sporcarsi le mani, ma poi al gruppo balza in testa un’idea per rendere definitivamente inoffensivo l’uomo, che con le sue conoscenze botaniche potrebbe provocare altri disastri in futuro, ovvero fargli inalare le spore cancella-memoria. Auletta si propone di modificarle perché cancellino la memoria a lungo termine.

Dopo questa lunga discussione il gruppo, provato dal viaggio, propone di andare a divertirsi al circo, che Auletta rivela essere uno spettacolo di mutanti. Recuperate un paio di bottiglie di vino, l’intero gruppo e la Sarraceniana si dirigono al tendone, dove assistono a uno strano spettacolo composto da
- Una prima esibizione di fuochi artificiali.
- Un mutante in grado di sparare spine dalla bocca che si esibisce come lanciatore di “coltelli”.
- Un gruppo di acrobati volanti.
- Un lattimor che si esibisce in prove di forza piegando sbarre d’acciaio e rompendo oggetti.
- Un mutante dalla pelle scagliosa, dotato di quattro braccia, che afferra e taglia frecce che gli vengono scagliate contro.
- Uno specchio che viene lasciato al centro della pista, da cui iniziano a fuoriuscire dei tentacoli carnosi e urla disumane e terribili; poi lo specchio viene disattivato e lo strano fenomeno scompare.
- Una donna coperta di veli e con indosso una maschera d’oro che si esibisce in una suonata di violino creando al contempo illusioni magnifiche.

Al termine dello spettacolo Spritz ha bevuto troppo vino per fare qualsiasi cosa e si dirige lentamente verso la città, Leon rimane in dolce compagnia con Auletta (pare che tra i due ci sia del feeling), mentre Kendra, Neil ed Ellie sono rimasti piuttosto incuriositi dallo specchio, ritenendolo un numenera portentoso.
Questi ultimi decidono quindi di infiltrarsi tra le tende dei circensi per trovarlo e studiarlo. Ellie nota piuttosto facilmente che lo specchio è stato riposto in una cassa da due nani, che poi si sono messi a bere vino nella tenda. I tre aspettano che si siano ubriacati e tentano di infiltrarsi, ma in quel momento il lattimor che si era esibito in prove di forza passa di lì notando Neil ed Ellie, mentre Kendra riesce a nascondersi dietro a un tendaggio.
L’aggressivo lattimor (di nome Volur-Pod) li intima di dirgli cosa stiano facendo lì, e si dimostra piuttosto aggressivo verso Ellie che indossa gli abiti da Ministro degli Eoni, vista l’intolleranza dell’ordine per i mutanti.
Neil riesce a fregarlo facendogli credere che voglia unirsi al circo, e in modo piuttosto scorbutico il lattimor gli dice di seguirlo dal direttore per mostrargli le sue abilità.
I due si allontanano lasciando Kendra sola nella tenda, che però si trova in difficoltà con il lucchetto della cassa in cui è stato chiuso lo specchio. In un attimo di… “boh” (io stesso non saprei come definirlo) la ragazza chiama a gran voce Leon per farsi aiutare, avendo l’unico effetto di farsi sentire da Volur-Pod, che fa dietro-front e le corre addosso agitando una mazzetta.
Kendra se ne va volando, Ellie insegue il lattimor con la speranza di fermarlo, Neil ne approfitta per infilarsi nella tenda, aprire la cassa ed esaminare lo specchio interfacciandosi con lui… scoprendo che ovviamente si tratta di un numenera, una porta verso un’altra dimensione.
Dopo aver ricevuto una stretta gravitazionale il lattimor si calma entrando in stato neem, e intimando agli invasori di andarsene. Così fanno, mentre Neil rimette lo specchio al suo posto: è decisamente troppo ingombrante per rubarlo.
I tre tornano alla città. Neil si ricongiunge con Spritz e passano la serata a bere, e lo stesso fanno Ellie e Kendra.

Nel frattempo Leon si è ritirato alla Magione Vivente con Auletta, che lo invita a bere qualcos’altro. Le loro discussioni vertono sulla discriminazione dei mutanti, gli obiettivi del re folle, le possibilità di recupero completo della memoria.
La Sarraceniana ha una teoria: compiere le stesse azioni eseguite durante il periodo che è stato dimenticato potrebbe portare a un recupero parziale della memoria, come se i ricordi venissero rievocati. Leon dice che ci proverà.
Auletta replica con “allora vediamo se ti ricordi di questo”, prima di togliersi i vestiti e passare con il jack una piacevole serata sui letti di muschio.

La mattina successiva, tutti quanti con i postumi della sbornia, decidono di andare a colloquiare con Re Holivar. Si recano al Precipizio e, dopo aver mostrato la pergamena con il permesso reale, vengono ricevuti immediatamente (non prima di aver consegnato tutte le armi e i numenera).
Il vecchio Holivar il Primo è chiaramente pazzo: già dalle sue prime parole si comprende che è ossessionato dalla minaccia dei regni circostanti, ed è smanioso di sapere cosa hanno scoperto i personaggi.
Cautamente, e per nulla fiduciosi nei confronti del re, decidono di dargliene solamente poche: riferiscono della tana di margr contenente la Mano Nera trovata sulle colline a est di Ambhar, ma non dicono nulla della sortita di Malevich tramite le piante carnivore modificate e dei dischi d’ombra.
Generosamente, Holivar li paga una grossa somma di shint e gli propone un altro compito: erano tre i gruppi di avventurieri mandati a cercare informazioni sul Branco di Ombre: loro, una squadra di bravacci capitanata da Cor (di cui il re ha informazioni fresche) e un’altra comandata da un varjellen di nome Idlas’ka, che si è diretta in un luogo chiamato Valle Pallida dove forse avrebbero potuto trovare qualcosa.
La squadra di Idlas’ka non ha più riferito notizie, e il Re vuole sapere cosa sia accaduto: chiede al gruppo che li ritrovino e, nel caso sia capitato loro qualcosa, completino la missione al posto loro.
Il gruppo accetta, ma nel frattempo Leon legge la mente del re, sentendo chiaramente due voci distinte che parlano tra loro come in un dialogo: entrambe le voci sono del re, e la paranoia traspare in ogni sua parola. Un altro chiaro segnale della sua follia.
Si congedano, recuperando tutta la loro roba, e si preparano a partire per un altro viaggio.

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