La
sera sta arrivando, la squadra dei servizi segreti si riunisce a casa della
dottoressa Anita Langley per
decidere il da farsi. L’uomo dell’impianto di riciclaggio ha detto che li
avrebbe ricevuti in serata, ma il gruppo tende ad avere numerose discussioni su
cosa sia meglio fare:
“È un criminale,
deve essere arrestato”, dice Ser Galvano.
“Forse dovremmo chiudere gli occhi sulla cosa
e farci fare un favore in cambio”, dice un Charles d’Antonio con gli occhi
sempre più chiusi dall’abuso di oppio e morfina.
Alla
fine, sotto le proteste dell’automa, decidono di recarsi all’impianto nel
momento della chiusura e bloccare l’operaio, rivelando chiaramente che sono
agenti al servizio della corona. Subito l’uomo si fa prendere dal panico, e per
non passare guai rivela loro l’elenco dei suoi clienti abituali, tra cui
figurano molti nobili. Tra questi c’è però un individuo particolare: un uomo
avvolto in stracci neri, che viene a comprare due bombole ogni due giorni, e
che probabilmente è solamente un intermediario di qualcun altro.
Charles
utilizza le sue abilità di Dotato per cancellare gli ultimi minuti di memoria
dell’operaio, poi il gruppo si nasconde nell’impianto attendendo il momento
giusto.
Effettivamente,
dopo circa un’ora si presenta l’individuo che gli è stato descritto, che lancia
un sacchetto di scellini all’uomo e porta via con sé due bombole di
carbonebbia; il gruppo si mette a seguirlo silenziosamente, con Denna in testa,
che si muove come un gatto saltando da un tetto all’altro.
Sfortunatamente
per loro il piano non va come sperato: l’individuo è sorvegliato da altri tre
suoi compari, anch’essi coperti di stracci, che aggrediscono Denna su un tetto
e il resto del gruppo in strada. In breve scoppia la colluttazione, mentre l’uomo
con le bombole cerca di fuggire.
Quando
uno dei personaggi strappa il mantello a uno degli aggressori, essi si rivelano
per ciò che sono: nient’altro che cadaveri umani a cui sono stati innestati
impianti a carbonebbia per dargli una parvenza di vita, artigli e denti di
ottone. La loro agilità, per quanto siano morti, è sorprendente.
Il
combattimento è violento, e alcuni membri della squadra vengono feriti, ma
risultano loro i vincitori.
Lord
Cavendish compie un primo esame su uno dei corpi, imputando la rianimazione dei
corpi a effetti misteriosi della carbonebbia. Oltretutto, ogni corpo è dotato
di valvole situate sulla schiena, al livello dei polmoni, che possono essere
sfiatate per creare dei getti di vapore che permettono di fare salti
sorprendenti.
Mentre
il gruppo è indeciso sul da farsi (l’uomo con le bombole si è rivelato anch’esso
un cadavere, ed è stato eliminato senza che il gruppo potesse seguirlo) compare
dalle ombre una figura indistinta avvolta in dei drappi blu scuro. La sua voce
è roca e piuttosto atona, ma sembra sapere alcune cose sui personaggi, a
cominciare dal fatto che essi siano agenti della Corona e chi stiano cercando.
Dirà
loro che sa dove si trovano Anita e il responsabile del suo rapimento, l’inventore
di quei cadaveri rianimati chiamati Carbospoglie,
ma glielo dirà a una condizione: il gruppo dovrà distruggere un elmetto
posseduto dal rapitore, un invenzione troppo pericolosa perché cada in mani
sbagliate.
Il
gruppo accetta e la donna rivela che Anita si trova prigioniera in una delle
stazioni della Metropolitana della vecchia Londra, molto vicino alla
superficie, il cui ingresso è difeso da uno Xal in assetto da guerra.
Quando
il gruppo le chiede chi ella sia, lei risponde che il suo nome non ha più
significato poi con
un getto di vapore improvviso, la donna salta su un tetto e scompare.
Il
gruppo compie una brevissima pausa per cenare (e per riparare Ser Galvano),
dopodiché si lancia alla ricerca della metropolitana, chiedendosi come
avrebbero potuto affrontare uno Xal.
Alcune
ore sono sufficienti per trovare una delle poche stazioni della metro londinese
rimaste in piedi dopo l’attacco alieno: le altre sono state fatte saltare per
prevenire l’ingresso dall’esterno. Effettivamente, al termine di un lungo
tunnel, il gruppo nota un faro semovente che compie movimenti regolari, come a
sorvegliare un’area.
Denna,
in grado di vedere al buio, si fa avanti e nota una piazzetta sormontata da una
cupola, al cui centro è posizionato uno Xal dentro un modulo da guerra (vedi
immagine). Il movimento compiuto dal suo occhio luminoso è però regolare,
troppo regolare… il gruppo prova a lanciare un sasso, e l’alieno non ha
reazione. Cercano allora di aggirarlo, ma Denna e Evangeline vengono investite
in pieno dal fascio di luce!
Ma
anche in questo caso, nulla accade: si accorgono che il modulo da guerra è un
vecchio mezzo semidistrutto, tenuto in piedi da un’impalcatura improvvisata e
alimentato da un piccolo motore a carbonebbia per far funzionare il suo occhio
luminoso: nient’altro che un elaborato spaventapasseri.
Charles
tenta di farlo funzionare infilandosi al suo interno, ma non ci riesce: la
maggior parte dei congegni sono distrutti e puzzolenti di pesce marcio.
Evangeline
scassina la cancellata della metro e si infilano nel cunicolo al suo interno,
trovando in successione un piccolo bar abbandonato (ma ancora pieno di vecchie
bottiglie di whisky e brandy, che subito vengono prese da Charles), dei servizi
igienici (quello maschile è tenuto stranamente in ordine) e la vasta area dei
binari, dove si trovano ancora due vecchie carrozze, anche se i tunnel sono
stati cementati.
Il
gruppo entra prima in una delle carrozze, al cui interno ci sono delle tende di
velluto, scoprendo che l’interno è arredato come una camera da letto signorile;
esplorano poi la porta della sala macchina, facendo una scoperta orribile:
quattro cadaveri umani sono stesi su delle brandine, e tenuti refrigerati per
mezzo di una ghiacciaia.
I
corpi non mostrano ferite evidenti, ma da alcuni segni sono evidentemente morti
di malattia. Mentre il gruppo li esamina, percepiscono alcuni rumori
provenienti dalla carrozza inesplorata: alcune carbospoglie emergono dalle
tenebre e si lanciano verso di loro.
Il
gruppo si chiude dentro la ghiacciaia, mentre le carbospoglie tentano di
abbattere la porta. Lord Cavendish, Denna ed Evangeline (e Visanta, il servitore indiano di Lord Cavendish, perdonate se non
ve ne avevo ancora fatto menzione!) passano attraverso un condotto di aerazione
per scappare, ma è troppo stretto per permettere il passaggio di Ser Galvano.
Charles decide di rimanere con lui ad affrontare il branco in avvicinamento.
I
fuggitivi riemergono nella piazzetta dove si trova il finto Xal, nel mentre Ser
Galvano apre la porta e affronta i cadaveri a vapore. Il combattimento è
piuttosto cruento, ma viene rapidamente terminato quando il resto del gruppo,
facendo il giro, riesce a prenderli alle spalle.
Rimane
un’ultima porta nel complesso: una volta varcata, il gruppo si trova in un
laboratorio colmo di macchinari a carbonebbia e laboratori chimici, dove un
invecchiato Stephen Blackfriar (marito
di Gloria, sorella deceduta della dottoressa Anita Langley) sta impiantando
un cuore meccanico in un cadavere. Indossa un elmetto bronzeo pieno di antenne
e con lui c’è un’altra carbospoglia, che però non sembra essere ostile.
Il
dottore vaneggia un po’ sull’esperimento di Anita, dicendo che una scoperta del
genere non poteva rimanere segreta, che il governo inglese voleva tenere la
cura alla morte tutta per sé, mentre lui aveva passato degli anni a cercare il
segreto della rianimazione e tutto ciò che era riuscito a ottenere erano delle
carbospoglie mostruose e prive di cervello: solo con le onde radio emesse dall’elmetto
era in grado di controllarle.
Anita
è viva e si trova in una stanza di fianco: non ha mai avuto intenzione di farle
del male, ma non può permettere che il cuore meccanico torni nelle mani della
Corona. Il gruppo libera Anita dalla stanza, che pare star bene, e la porta
lontano. Nel frattempo, dichiarano in arresto Stephen Blackfriar, che in tutta
risposta fa brillare i suoi occhi di rosso e sputa una nube di gas nervino
dalla bocca, rivelando delle capacità da Dotato.
Nella
colluttazione che segue, Charles spara al cuore meccanico: completamente
annebbiato dalle droghe ha fatto un po’ di confusione tra l'elmetto che la figura misteriosa gli aveva chiesto di distruggere e l’invenzione che dovevano invece
ritrovare (nessuna intromissione: ha fatto tutto il giocatore). Evangeline ha l’idea
di strappare l’elmetto dalla testa di Blackfriar, e nel momento stesso in cui
lo fa, la carbospoglia gli salta al collo lacerandolo e ponendo fine alla vita dello scienziato pazzo.
Anita
è salva, ma l’invenzione è enormemente danneggiata: dicendo che non c’è tempo
da perdere, la dottoressa prende il cuore meccanico e chiede di essere scortata
immediatamente a Buckingham Palace.
Durante
il tragitto, Charles nota in un angolo buio la donna ammantata dai veli. Le si avvicina, e lei
chiede se l’elmetto che controllava le carbospoglie sia andato distrutto.
Quando lui conferma, lei lo ringrazia e mostra il suo vero volto: si tratta in
realtà di Gloria Langley, anch’essa rianimata come carbospoglia, per quanto
intelligente (anche se priva di ricordi della sua vita). Gloria lascia Charles
dopo pochi minuti, con gli occhi orlati da un velo di tristezza.
Arrivati
a Buckingham Palace la dottoressa chiede l’assistenza di Lord Cavendish ed
Evangeline per riparare la sua invenzione entro la sera successiva, mentre il
resto del gruppo può riposarsi.
Alla
mattina giunge da loro Sir Richard Blake
Bond, che li interroga su quanto accaduto e sul perché l’invenzione di
vitale importanza sia stata danneggiata. Ser Galvano rivela immediatamente che
Charles ha agito per tutta la missione sotto effetto di droghe ed è stato lui a
rompere il dispositivo; Denna non ha problemi a confermarlo. Sir Bond, senza
mezzi termini, gli dice che nel caso risulti impossibile ripararlo, Charles
sarà incriminato per alto tradimento alla Corona.
Anita
ripara il dispositivo, ma non è sicura che funzioni perfettamente: tanto vale
tentare. Il gruppo viene scortato a un’anticamera in cui è presente un vetro
attraverso cui è possibile vedere un laboratorio medico, sul cui tavolo è
stesa, priva di vita, una figura a loro molto familiare: la Regina Vittoria, deceduta per morte
naturale tre giorni prima e rimasta priva di eredi (morti tutti per l’Epidemia
o uccisi dagli Xal).
Il
cuore di Anita è l’unica speranza per riportarla in vita: ora più che mai l’Impero
Britannico ha bisogno di una guida stabile.
L’operazione
è ad alto rischio, e purtroppo non va come sperato: la Regina torna in vita, ma
solamente dal collo in su. Il resto del corpo è rimasto completamente
paralizzato.
Sir
Bond giura a Charles che d’ora in poi qualcuno gli starà sempre con il fiato
sul collo, e se dovesse avvicinarsi nuovamente ad alcol o droghe passerà una
vita d’inferno, mentre il resto del gruppo viene comunque ricompensato: questa
volta Dio c’entra poco, è stata la scienza a salvare la Regina.
Un po’ di retroscena: Anita e Gloria
Langley, assieme al marito di quest’ultima Stephen Blackfriar, lavoravano
insieme. Nel 1888 Gloria è rimasta vittima dell’Epidemia, e Stephen ha sofferto
enormemente per la perdita: ha sottratto il suo cadavere e l’ha tenuto
congelato, cercando di trovare un rimedio alla morte. Anita ha deciso durante l’anno
successivo di mettere la sua scienza al servizio dell’Impero, lavorando su un
progetto simile ma senza nessuno scopo maniacale a muoverla.
Stephen
è riuscito nel corso degli anni a creare le carbospoglie: una sorta di zombie
alimentati dalla carbonebbia che si muovono e agiscono come uno sciame. Per
particolarità della carbonebbia non ancora scoperte, la rianimazione di Gloria
ha fatto sì che diventasse una Regina Cadavere: comandava le altre carbospoglie
come se fosse la formica regina di un alveare e conservava la sua intelligenza,
ma non i ricordi del passato. L’ossessione di Stephen per lei ha fatto sì che
la rianimata Gloria si allontanasse, momento in cui Stephen ha costruito un
artefatto a forma di elmetto (chiamato Corona Funerea) per comandare le
carbospoglie via onde radio.
Quando,
anni dopo, ha scoperto a cosa stava lavorando Anita, ha pensato che fosse l’unica
speranza per far tornare in vita la vera Gloria con tutti i suoi ricordi, così
l’ha rapita rubandole l’invenzione. Gloria necessitava della distruzione dell’elmetto
perché aveva il timore che le onde radio potessero controllare anche lei se si
fosse avvicinata troppo a Stephen.
Cenni storici: La Regina Vittoria è veramente morta per cause naturali nel 1901.
Spero
che la nostra breve avventura nel mondo di Mist vi sia piaciuta. Avete pareri?
Volete lasciarmi commenti? Liberissimi di farlo!
Non
sarà l’ultima volta che ci avventureremo nelle nebbie di questo ventesimo
secolo alternativo!
spero un giorno di giocarlo dal vivo
RispondiEliminaLUNGA VITA ALLA REGINA!!!