domenica 10 gennaio 2016

La Guerra delle Ombre - Sessione XVI: Il Frammento di Sole e l’Oscuro Visitatore



Le piante assassine fuoriescono dal folto del bosco, assalendo il gruppo di personaggi. Hanno già affrontato creature simili in passato, e nonostante l’attimo di smarrimento di Spritz e Neil, che non si erano accorti dell’imboscata, riescono facilmente ad avere la meglio grazie alle loro capacità (attualmente i personaggi sono a circa metà strada tra il quarto e il quinto rango, difficile che delle creature del genere possano tenergli testa!).

Giungono al tempio nella foresta, ma non si soffermano, puntando nella direzione indicata da Bhalar. Nel giro di una mezz’ora giungono ad un’area diversa dal resto della foresta: la vegetazione è più rada, e la poca presente è contorta e coperta da una sottile corteccia scura. La temperatura è più alta di almeno un paio di gradi rispetto al resto della foresta.
Nel giro di breve trovano l’epicentro del calore, un’area in cui una fossa poco profonda nel terreno fa intuire che qualcosa, in passato, sia precipitato causando un cratere.
Non c’è alcuna via d’accesso, quindi il gruppo dovrà procedere allo scavo, ma non hanno alcun attrezzo con loro. Bhalar riferisce loro che al tempio dovrebbero esserci pale e picconi, se nessuno ha toccato la sua attrezzatura.

Kendra e Neil volano fino al tempio per recuperare gli arnesi, mentre il resto del gruppo esamina la zona. Senza aver presagito alcun tipo di minaccia, all’improvviso Leon viene assalito da qualcosa che lo punge alla gamba: non fa in tempo a rendersi conto di nulla, poi perde i sensi.
Spritz e Ellie non riescono più a trovarlo, ma trovano degli evidenti segni di trascinamento; aspettano quindi il ritorno di Kendra e Neil, che hanno trovato il materiale, e vanno alla ricerca dell’amico scomparso.

Trovano Leon a poche centinaia di metri, imbozzolato in un mucchio di materia vegetale contro un albero. Una pianta carnivora diversa dalle altre li assale: è più grossa, il suo fusto e la sua testa sono coperti da una sottile corteccia scura, come il resto della vegetazione nell’area, e possiede dozzine di piccole radici flessibili che costituiscono il resto del suo corpo.
La pianta corazzata è una minaccia sufficiente a tenergli testa: il gruppo non riesce a procurargli altri che graffi di poco conto. Spritz viene afferrato da uno dei tentacoli della pianta e appeso per il collo, ma riesce a liberarsi prima di essere strangolato. La situazione viene risolta da Ellie, che esilia la pianta verso un’altra dimensione.
Il gruppo libera Leon e si allontanano dall’area prima che l’esoterismo di Ellie cessi il suo effetto. Spritz rimane in zona, e quando la pianta viene richiamata nel Nono Mondo sfrutta la sua naturale affinità con le aree selvagge per farsi seguire lontano, e poi seminarla: non costituirà più una minaccia.

Lo scavo procede bene, e nel giro di un paio d’ore il piccone di Leon tocca qualcosa di solido. Portano alla luce un guscio metallico malridotto, di grosse dimensione, attraverso cui Kendra riesce a calarsi facilmente, entrando in quella che pare essere una cabina di comando con diversi numenera distrutti.
Il complesso è grande, ma il soffitto è basso, e la tech è costretta a procedere ingobbita. Trova piuttosto facilmente un’area in cui è presente un tubo incandescente, da cui proviene il forte calore che irradia quest’area di foresta.

Alcuni membri del gruppo scendono per esaminare la situazione (con qualche momento di panico quando il tozzo Leon rimane incastrato nei condotti d’areazione), e decidono di smontare la tubatura, al cui interno è probabilmente presente il frammento di sole.

Rimangono all’interno solo Leon e Kendra a completare l’operazione, protetti da un esoterismo di Adattamento. Hanno successo, e depositano il frammento incandescente grande quanto un pugno nella scatola di piombo fornitagli dall’Ordine del vero. Quando fuoriescono dalla nave sepolta si sentono piuttosto storditi (e hanno collezionato un 3 e un 1 ad un tiro difensivo di Vigore, ricordatevi bene questo dettaglio), ma non hanno alcun momento per riposarsi: una scia argentea solca il cielo, per poi fermarsi sopra il tempio poco distante e atterrare, perfettamente verticale, sul tetto dello stesso.

Il gruppo si precipita a vedere cosa stia accadendo, e insieme salgono sul tetto del tempio. Lì vedono una sfera argentea, con un diametro di circa tre metri, ancorata a terra. Poco distante, una creatura meccanica dotata di quattro braccia e una testa a cupola sta manovrando alcuni numenera nei pressi della parabola. Accanto alla creatura sono presenti due sfere metalliche fluttuanti, dotate di un occhio rosso.

Con cautela si avvicinano alla creatura, che si limita a osservarli per qualche istante, per poi ignorarli e riprendere il suo lavoro. I due occhi rossi fluttuanti si teletrasportano (a quanto pare casualmente) per l’area al fine di tenere sott’occhio i movimenti della squadra.
Leon si avvicina, ed esamina cosa stia facendo la creatura: a quanto pare sta tentando di installare un piccolo numenera nei pressi della parabola. Avvicina le mani, tentando di aiutarlo. La creatura si ritrae e osserva attentamente il suo lavoro: Leon installa il componente, che si rivela essere un congegno di amplificazione del segnale.

Soddisfatta, la creatura si ritira verso il suo uovo argenteo. Ellie si avvicina chiedendo spiegazioni, e viene colpita da un impulso psichico della creatura che le trasmette informazioni: vede delle creature di piccole dimensioni, dalla pelle grigia e dalla testa molto grande, che manipolano dell’energia d’ombra. La tech capisce quindi la vera natura della creatura: si tratta di un membro della razza aliena che faceva esperimenti con le ombre!
Il gruppo non è però soddisfatto di come siano andate le cose, e tenta di toccare i suoi occhi sorveglianti e il suo uovo. Gli occhi reagiscono malamente, in particolar modo quando Neil tenta di toccare la creatura meccanica stessa: uno dei sorveglianti fa scomparire Neil, che si ritrova a qualche chilometro dal tempio, e qualche minuto indietro nel tempo (assiste nuovamente all’atterraggio dell’uovo argentato sul tetto).

La creatura si ritira nel suo uovo, che inizia a fluttuare, ma Leon vuole tenerlo di sotto a tutti i costi: si dirige alla parabola e stacca l’amplificatore di segnale.
A quel punto la creatura atterra ed esce dalla sua nave. Le sue quattro braccia si riempiono di energia rossastra, si alza in volo con alcuni congegni a reazione e attacca violentemente il gruppo con un bombardamento energetico!

Nella colluttazione che ne segue, il gruppo viene quasi annientato dagli attacchi energetici della creatura aliena e da quelli sparati dai suoi due occhi guardiani: ben poco sembra essere in grado di ferire la sua spessa epidermide metallica (in realtà un esoscheletro) e i continui spostamenti dei suoi occhi sorveglianti fanno sì che il gruppo non riesca a colpirli.

Leon tenta il tutto per tutto e si lancia verso la sua nave, riuscendo ad avviarla con un colpo di fortuna. L’uovo argentato si mette a fluttuare, e l’alieno si lancia al suo inseguimento. Penetra all’interno facilmente (lo scafo della nave era di metallo liquido, e lui è in grado di manipolarlo) e attacca Leon con forza.

Il gruppo tenta allora il salvataggio: distrugge uno degli occhi sorveglianti, poi Neil e Kendra fluttuano fin sotto la nave e attaccano un disgregatore di fase sotto di essa: il pavimento diventa immateriale, e Leon precipita tra le loro braccia. La creatura aliena riprende possesso della nave e tenta di allontanarsi, ma Leon da fondo alla sua ultima risorsa: lancia il suo esplosivo annientante dentro la nave, che viene risucchiata all’interno di un minuscolo buco nero formatosi in un battito di ciglia.
Dell’alieno e della sua nave non c’è più alcuna traccia.

Il gruppo si riposa e riorganizza le idee, decidendo di partire al più presto per Auspar. Come concordato liberano Bhalar (non prima che Ellie lo esili temporaneamente in un’altra dimensione – “se sopravviverà sarà libero”, sono le parole della tech).
Grazie alle capacità da poco acquisite da Kendra, che le permettono di manipolare tempo e spazio al fine di rendere più agevoli i lunghi spostamenti, il gruppo rientra ad Auspar in mezza giornata appena (contro i cinque giorni di viaggio fatti all’andata). Il viaggio non è però dei migliori per Kendra e Leon: sottoposti alle radiazioni del frammento di sole, sono incorsi in delle mutazioni. Leon ha assistito alla nascita di un occhio cieco e completamente inutile sul palmo della sua mano (una mutazione estetica), mentre Kendra ha subito con orrore a un’eruzione cutanea sulla sua gamba destra, che le ha provocato numerose ferite, lacerazioni e in seguito la paralisi dell’arto (una mutazione dannosa, ottenuta con l’1 ottenuto nel tiro difensivo di Vigore!).

La situazione è però notevolmente cambiata: la città è ancora sotto assedio, il fiume è completamente congelato e l’aria è densa di cristalli di ghiaccio che sfrecciano a gran velocità tra le torri della città.
È il momento di giocarsi il tutto per tutto: le sorti del Thaemor saranno decise dalle loro prossime azioni.

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