Le piante
assassine fuoriescono dal folto del bosco, assalendo il gruppo di personaggi.
Hanno già affrontato creature simili in passato, e nonostante l’attimo di
smarrimento di Spritz e Neil, che non si erano accorti dell’imboscata, riescono
facilmente ad avere la meglio grazie alle loro capacità (attualmente i personaggi sono a circa metà strada tra il quarto e il
quinto rango, difficile che delle creature del genere possano tenergli testa!).
Giungono
al tempio nella foresta, ma non si soffermano, puntando nella direzione
indicata da Bhalar. Nel giro di una
mezz’ora giungono ad un’area diversa dal resto della foresta: la vegetazione è
più rada, e la poca presente è contorta e coperta da una sottile corteccia
scura. La temperatura è più alta di almeno un paio di gradi rispetto al resto
della foresta.
Nel giro
di breve trovano l’epicentro del calore, un’area in cui una fossa poco profonda
nel terreno fa intuire che qualcosa, in passato, sia precipitato causando un
cratere.
Non c’è
alcuna via d’accesso, quindi il gruppo dovrà procedere allo scavo, ma non hanno
alcun attrezzo con loro. Bhalar riferisce loro che al tempio dovrebbero esserci
pale e picconi, se nessuno ha toccato la sua attrezzatura.
Kendra e
Neil volano fino al tempio per recuperare gli arnesi, mentre il resto del
gruppo esamina la zona. Senza aver presagito alcun tipo di minaccia, all’improvviso
Leon viene assalito da qualcosa che lo punge alla gamba: non fa in tempo a
rendersi conto di nulla, poi perde i sensi.
Spritz e
Ellie non riescono più a trovarlo, ma trovano degli evidenti segni di
trascinamento; aspettano quindi il ritorno di Kendra e Neil, che hanno trovato
il materiale, e vanno alla ricerca dell’amico scomparso.
Trovano
Leon a poche centinaia di metri, imbozzolato in un mucchio di materia vegetale
contro un albero. Una pianta carnivora diversa dalle altre li assale: è più
grossa, il suo fusto e la sua testa sono coperti da una sottile corteccia
scura, come il resto della vegetazione nell’area, e possiede dozzine di piccole
radici flessibili che costituiscono il resto del suo corpo.
La pianta
corazzata è una minaccia sufficiente a tenergli testa: il gruppo non riesce a
procurargli altri che graffi di poco conto. Spritz viene afferrato da uno dei
tentacoli della pianta e appeso per il collo, ma riesce a liberarsi prima di
essere strangolato. La situazione viene risolta da Ellie, che esilia la pianta
verso un’altra dimensione.
Il gruppo
libera Leon e si allontanano dall’area prima che l’esoterismo di Ellie cessi il
suo effetto. Spritz rimane in zona, e quando la pianta viene richiamata nel
Nono Mondo sfrutta la sua naturale affinità con le aree selvagge per farsi
seguire lontano, e poi seminarla: non costituirà più una minaccia.
Lo scavo
procede bene, e nel giro di un paio d’ore il piccone di Leon tocca qualcosa di
solido. Portano alla luce un guscio metallico malridotto, di grosse dimensione,
attraverso cui Kendra riesce a calarsi facilmente, entrando in quella che pare
essere una cabina di comando con diversi numenera distrutti.
Il
complesso è grande, ma il soffitto è basso, e la tech è costretta a procedere
ingobbita. Trova piuttosto facilmente un’area in cui è presente un tubo
incandescente, da cui proviene il forte calore che irradia quest’area di
foresta.
Alcuni
membri del gruppo scendono per esaminare la situazione (con qualche momento di
panico quando il tozzo Leon rimane incastrato nei condotti d’areazione), e
decidono di smontare la tubatura, al cui interno è probabilmente presente il
frammento di sole.
Rimangono
all’interno solo Leon e Kendra a completare l’operazione, protetti da un
esoterismo di Adattamento. Hanno successo, e depositano il frammento
incandescente grande quanto un pugno nella scatola di piombo fornitagli dall’Ordine
del vero. Quando fuoriescono dalla nave sepolta si sentono piuttosto storditi (e hanno collezionato un 3 e un 1 ad un tiro
difensivo di Vigore, ricordatevi bene questo dettaglio), ma non hanno alcun
momento per riposarsi: una scia argentea solca il cielo, per poi fermarsi sopra
il tempio poco distante e atterrare, perfettamente verticale, sul tetto dello
stesso.
Il gruppo
si precipita a vedere cosa stia accadendo, e insieme salgono sul tetto del
tempio. Lì vedono una sfera argentea, con un diametro di circa tre metri,
ancorata a terra. Poco distante, una creatura meccanica dotata di quattro
braccia e una testa a cupola sta manovrando alcuni numenera nei pressi della
parabola. Accanto alla creatura sono presenti due sfere metalliche fluttuanti,
dotate di un occhio rosso.
Con
cautela si avvicinano alla creatura, che si limita a osservarli per qualche
istante, per poi ignorarli e riprendere il suo lavoro. I due occhi rossi
fluttuanti si teletrasportano (a quanto pare casualmente) per l’area al fine di
tenere sott’occhio i movimenti della squadra.
Leon si
avvicina, ed esamina cosa stia facendo la creatura: a quanto pare sta tentando
di installare un piccolo numenera nei pressi della parabola. Avvicina le mani,
tentando di aiutarlo. La creatura si ritrae e osserva attentamente il suo
lavoro: Leon installa il componente, che si rivela essere un congegno di
amplificazione del segnale.
Soddisfatta,
la creatura si ritira verso il suo uovo argenteo. Ellie si avvicina chiedendo
spiegazioni, e viene colpita da un impulso psichico della creatura che le trasmette
informazioni: vede delle creature di piccole dimensioni, dalla pelle grigia e
dalla testa molto grande, che manipolano dell’energia d’ombra. La tech capisce
quindi la vera natura della creatura: si tratta di un membro della razza aliena
che faceva esperimenti con le ombre!
Il gruppo
non è però soddisfatto di come siano andate le cose, e tenta di toccare i suoi
occhi sorveglianti e il suo uovo. Gli occhi reagiscono malamente, in particolar
modo quando Neil tenta di toccare la creatura meccanica stessa: uno dei
sorveglianti fa scomparire Neil, che si ritrova a qualche chilometro dal
tempio, e qualche minuto indietro nel tempo (assiste nuovamente all’atterraggio
dell’uovo argentato sul tetto).
La
creatura si ritira nel suo uovo, che inizia a fluttuare, ma Leon vuole tenerlo
di sotto a tutti i costi: si dirige alla parabola e stacca l’amplificatore di
segnale.
A quel
punto la creatura atterra ed esce dalla sua nave. Le sue quattro braccia si
riempiono di energia rossastra, si alza in volo con alcuni congegni a reazione
e attacca violentemente il gruppo con un bombardamento energetico!
Nella
colluttazione che ne segue, il gruppo viene quasi annientato dagli attacchi
energetici della creatura aliena e da quelli sparati dai suoi due occhi
guardiani: ben poco sembra essere in grado di ferire la sua spessa epidermide
metallica (in realtà un esoscheletro)
e i continui spostamenti dei suoi occhi sorveglianti fanno sì che il gruppo non
riesca a colpirli.
Leon tenta
il tutto per tutto e si lancia verso la sua nave, riuscendo ad avviarla con un
colpo di fortuna. L’uovo argentato si mette a fluttuare, e l’alieno si lancia
al suo inseguimento. Penetra all’interno facilmente (lo scafo della nave era di
metallo liquido, e lui è in grado di manipolarlo) e attacca Leon con forza.
Il gruppo
tenta allora il salvataggio: distrugge uno degli occhi sorveglianti, poi Neil e
Kendra fluttuano fin sotto la nave e attaccano un disgregatore di fase sotto di
essa: il pavimento diventa immateriale, e Leon precipita tra le loro braccia.
La creatura aliena riprende possesso della nave e tenta di allontanarsi, ma
Leon da fondo alla sua ultima risorsa: lancia il suo esplosivo annientante
dentro la nave, che viene risucchiata all’interno di un minuscolo buco nero
formatosi in un battito di ciglia.
Dell’alieno
e della sua nave non c’è più alcuna traccia.
Il gruppo
si riposa e riorganizza le idee, decidendo di partire al più presto per Auspar.
Come concordato liberano Bhalar (non prima che Ellie lo esili temporaneamente in
un’altra dimensione – “se sopravviverà
sarà libero”, sono le parole della tech).
Grazie
alle capacità da poco acquisite da Kendra, che le permettono di manipolare
tempo e spazio al fine di rendere più agevoli i lunghi spostamenti, il gruppo
rientra ad Auspar in mezza giornata appena (contro i cinque giorni di viaggio
fatti all’andata). Il viaggio non è però dei migliori per Kendra e Leon:
sottoposti alle radiazioni del frammento di sole, sono incorsi in delle
mutazioni. Leon ha assistito alla nascita di un occhio cieco e completamente
inutile sul palmo della sua mano (una
mutazione estetica), mentre Kendra ha subito con orrore a un’eruzione
cutanea sulla sua gamba destra, che le ha provocato numerose ferite,
lacerazioni e in seguito la paralisi dell’arto (una mutazione dannosa, ottenuta con l’1 ottenuto nel tiro difensivo di
Vigore!).
La
situazione è però notevolmente cambiata: la città è ancora sotto assedio, il
fiume è completamente congelato e l’aria è densa di cristalli di ghiaccio che
sfrecciano a gran velocità tra le torri della città.
È il
momento di giocarsi il tutto per tutto: le sorti del Thaemor saranno decise
dalle loro prossime azioni.
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