giovedì 28 luglio 2016

The Neversleeping Eye - Sessione 20: Campagna Militare



Le corde degli archi si tendono e le minacciose punte di freccia sono rivolte verso Tarot (Theodore) e i tre schiavi che ancora sono rimasti al suo fianco. Una donna fuoriesce dal suo nascondiglio dietro i funghi giganti: ha indosso un’armatura di chitina di insetto, una spada alla cintola, capelli e occhi bianchi, e il suo intero corpo è ricoperto di tatuaggi simili a sfregi, che la imbruttiscono piuttosto che darle un aspetto minaccioso.

Tarot si mette a parlare: non ha intenzione di combattere contro tutti quei nemici, ma non ha nemmeno intenzione di morire lì. La misteriosa guerriera dice di non averlo mai visto tra le truppe del Principe Sadra, quindi non può essere suo seguace da molto: quasi immediatamente Tarot ammette di essere entrato al servizio del principe da pochissimo, e di star seguendo il suo esercito unicamente perché lui e i suoi compagni devono raggiungere la colonia di Rawan. La donna, che dice di chiamarsi Thedra, gli riferisce che un informatore interno potrebbe fargli comodo: da quindi ordine ai due schiavi che erano fuggiti poco prima di tornare assieme a Tarot, dopodiché ordina a tutti loro di tornare tra le fila dell’esercito di Sadra e riferire che non hanno trovato nessuno.
Non parlerete con nessuno di quanto successo qui”, dice Thedra, e qualcosa negli occhi della donna fa capire a Tarot che ha usato qualche tipo di potere mentale.

Effettivamente, così accade: la donna sparisce con i pochi fuggiaschi e Tarot torna indietro a mani vuote, riferendo di non aver trovato nulla. Il malumore tra le guardie del principe è palpabile, ma gli riferiranno quanto accaduto.
Tarot si siede in disparte con Saman e Hennor e tenta di raccontargli quanto accaduto, ma ogni volta che rivela qualche dettaglio del dialogo con Thedra inizia a perdere sangue dal naso, subisce terribili fitte alla testa e principi di svenimento. Riesce a raccontare la maggior parte della storia, al prezzo di terribili conati di vomito e uno svenimento. È ormai chiaro che Thedra ha fatto qualcosa al suo cervello.

I tre assistono alla fuoriuscita dalla tenda del principe di due concubine seminude, che indossano collari di bronzo tempestati di gemme. Le donne sono chiaramente due schiave, anche se trattate con favore da tutti quanti. Il principe, soddisfatto dell’incontro, ordina agli schiavi rimanenti di preparare tutto per la partenza.

Durante il caos che ne segue i personaggi hanno modo di conoscere alcuni di essi.
Saman e Tarot fanno la conoscenza di Voyo, un grasso e sfregiato capo-schiavo che si diverte a malmenare i bambini e le donne che rapidamente si preparano alla partenza, incitandoli a fare più velocemente. Saman tenta dapprima di convincerlo con le buone che sta facendo la cosa sbagliata, tentando di usare i suoi poteri per guarire le sue ferite, ma Voyo è reticente e le ferite troppo vecchie per essere sistemate.
A placare la sua rabbia, almeno per qualche ora, ci pensa Tarot: tramite la sua trama di Tessere Ideale convince Voyo che la violenza è inutile e controproducente. Il feroce capo-schiavo continuerà a urlare contro i suoi sottoposti… ma non alzerà più un dito contro di loro.

Hennor fa anche la conoscenza di Trann, un altro schiavo favorito che pare sia piuttosto esperto nella contabilità, tanto che il principe lo tiene come suo aiutante personale… e anche piuttosto abile a procurarsi cose. Fa chiaramente capire a Hennor che se avesse bisogno di armi, droghe, cibo in più, donne… non deve fare altro che chiedere. L’unica cosa a cui non può giungere sono le concubine del principe. Hennor gli sgancia qualche scheggia per capire quali siano i piani di Sadra: Trann gli riferisce che, pur essendo Rawan una piccola colonia, Sadra non può sperare di prenderla con soli sessanta uomini. Ecco perché entro breve si congiungeranno a un’altra formazione capitanata da Ydra, la sorella del principe. Trann accenna anche che i due hanno un’altra sorella minore… ma non rivela molto altro. Forse per assonanza di nome, Hennor fa immediatamente i conti e assume che si tratti di Thedra, la donna incontrata da Tarot.

La carovana parte, ma il gruppo è piuttosto scontento di quanto sta accadendo: se il principe dovesse giungere a Rawan e prendere d’assedio la città le speranze di trovare vivi i tre agenti della Fondazione di stanza lì saranno ridotte al minimo. I tre cominciano a elaborare un piano per sbarazzarsi di Sadra.

Durante il lento viaggio nelle caverne oscure, però, c’è poco che possono fare. Saman riesce a giungere al piccolo carro su cui viaggiano le concubine del principe, le poche schiave a cui è concesso di non camminare. Sono in due, una giovane appena sbocciata e una donna sulla trentina dai tratti esotici. Saman scandaglia il loro umore, cercando di capire se il loro ruolo sia loro gradito o meno. La donna sulla trentina si dimostra fredda e piuttosto acida, mentre la giovane ha uno sguardo impaurito.

Il viaggio prosegue a lungo, tanto che quando viene dato ordine di fermarsi e montare l’accampamento, i personaggi sono quasi allo stremo delle forze. Sono però allo stesso tempo troppo ansiosi di mettere in pratica il piano a cui non hanno fatto altro che pensare durante tutto il viaggio.

Le concubine hanno una tenda tutta per loro. Mentre Saman sorveglia la situazione, Tarot entra nella tenda e parla con le concubine, che non urlano all’intruso solo per i toni calmi usati da quest’ultimo. Tarot, utilizzando tutte le sue capacità di convincimento (ma, purtroppo, non i suoi poteri) tenta di convincere le due donne (che scopriranno in seguito chiamarsi Clana e Ghessya) che eliminare il principe sia la cosa più giusta da fare: gli schiavi non saranno più sotto il suo gioco e saranno liberi.
La discussione va avanti a lungo, la più giovane sembra essere impaurita e reticente, mentre la trentenne è fredda e sicura nelle sue intenzioni… troppo sicura. Tarot versa parte del suo sangue in un’ampolla e chiede alle concubine di mettere il veleno nella coppa del principe non appena saranno nuovamente nella sua tenda. Le due vengono poco dopo chiamate dal principe, ma prima che se ne vadano Saman da ad una un anello: si tratta di un crypto porta-sfortuna, che salverà loro la vita tra poco…

Nel frattempo, Hennor è andato a parlare con Trann facendogli le stesse domande, per capire quanto sia felice del suo ruolo. Trann, in realtà, è piuttosto contento di servire il principe Sadra: pur essendo uno schiavo ha un ruolo privilegiato, lontano dalla guerra, e il principe non lo tratta poi così male. Giudicandolo troppo fedele per tramare una rivolta, Hennor lascia perdere la questione.

Mentre le concubine giacciono nella tenda del principe, i tre sentono un urlo provenire dall’accampamento degli schiavi. Quando giungono notano che uno di loro è riverso a terra in una pozza del suo stesso sangue e vomito: Tarot lo riconosce come uno di quelli che l’aveva accompagnato durante l’incontro con Thedra, probabilmente ha tentato di parlare.
Saman si reca di fianco a lui per curarlo e assieme ad Hennor tentano di convincere gli schiavi che quell’uomo sia stato maledetto da qualcosa. La situazione inizia a fare presa, tanto che convincono l’uomo sofferente a pronunciare ad alta voce il nome di Thedra. Quando il nome viene pronunciato c’è un forte tumulto tra gli schiavi, che però viene interrotto dall’arrivo di Sadra, accompagnato dalla maggior parte dei suoi guerrieri liberi.
Dietro di lui c’è Ghessya, la schiava più anziana, e nella mano regge la testa tagliata della giovane Clana: la donna ha rivelato tutto quanto, a scapito dei personaggi e della donna più giovane.

Sadra da ordine di uccidere i personaggi in quanto traditori e in combutta con Thedra, ma Hennor ha più prontezza e utilizza un suo crypto, un raggio tradisci-alleati, contro una delle guardie di Sadra. Il guerriero attacca il principe con un colpo di lancia, Sadra tenta di schivarlo, ma a questo punto il crypto porta-sfortuna di Saman entra in gioco. Sadra mette i piedi in fallo e viene colpito in pieno dalla lancia, che si conficca bene nel suo fianco.
I personaggi approfittano del momento di caos per dirigere i loro poteri mentali contro il principe sofferente: tra esplosioni psichiche, veleni mentali ed eccezioni, Sadra si trova steso a terra in un battito di ciglia.

Vedendo il loro padrone morto, gli schiavi asserragliati addosso ai personaggi attaccano prima i capi-schiavi rubando loro le armi e poi i guerrieri liberi. I personaggi sono riusciti nel loro intento, anche se in maniera meno ordinata di quanto preventivato.
Si allontanano dal caos, notando che Trann sta rubando provviste e oggetti per tentare una potenziale fuga. Lo raggiungono e gli ordinano di portarli a Rawan: Trann non può fare altro che eseguire.

Mentre la battaglia continua alle loro spalle, i personaggi si muovono per alcune caverne, giungendo dopo diverso tempo ad un’ampia caverna dove un canale di lava si staglia sotto di loro. Procedono su alcuni camminamenti sicuri, venendo però parzialmente accecati da alcuni getti di vapore bollente, quando una creatura emerge dai crepacci incandescenti e si scaglia contro di loro: assomiglia a un’enorme pipistrello dall’apertura alare di circa tre metri, ma lascia dietro di sé una scia di scintille quando si muove. Saman la riconosce dai racconti dell’Epopea delle Tenebre: si tratta di un’Ala Bruciante, una temibile creatura delle caverne laviche.

Il gruppo viene attaccato dalla bestia, che però si muove tramite gli ultrasuoni e viene parzialmente dirottata da alcune pietre scagliate in aria con i poteri telecinetici di Saman. Tarot è quello che ha la peggio: la creatura concentra gli attacchi su di lui, ferendolo gravemente, ma alla fine Hennor riesce ad usare i suoi poteri di esplosione psichica per scacciarla.

Finalmente il gruppo giunge a un’area sicura, dove un letto di muschio e una pozza d’acqua limpida offrono un po’ di ristoro. Parlano infine con Trann, che conferma le loro ipotesi: Thedra è effettivamente la più giovane della famiglia Vyke, imprigionata e marchiata per aver tramato l’assassinio dei suoi fratelli. È però riuscita a scappare, e a quanto pare sta ancora cercando di raggiungere il suo obiettivo… cosa che è stata facilitata dall’intervento dei personaggi, che hanno assassinato Sadra.
Ma se pensano che Sadra fosse un essere malvagio, è perché non hanno ancora conosciuto sua sorella Ydra e il suo brutale esercito…

The Neversleeping Eye e il gruppo di agenti si concedono una pausa estiva e vanno in ferie per almeno 2-3 settimane. Le loro avventure nell’oscura Miceliax sono appena cominciate!

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