venerdì 8 luglio 2016

The Neversleeping Eye - Sessione 17: Rapporto Danni



Su Goliath…
Eleonor ha appena ricevuto l’agghiacciante notizia di cosa si trovi dentro la misteriosa base di Goliath dal suo crypto di Intuizione. Dopo aver riferito la notizia a Hector insieme valutano il da farsi. Preferiscono non informare Tanuki dell’accaduto, avendo paura che il giovane Arashiano gli giochi qualche tiro mancino.

Un’esplorazione dei dintorni non rileva nulla di interessante: la giungla soffoca ogni metro di terra, e nei pressi della scintillante torre d’acciaio non ci sono indizi di alcun genere. Solo una porta di metallo li separa dai loro avversari… e dal pericolo.
Quando si avvicinano, un rilevatore genetico esegue una scansione del loro DNA e, dopo averli identificati come esseri umani, apre loro l’ingresso. La torre, all’apparenza, è del tutto identica alla parte superficiale della base in cui si erano trovati non appena traslati su Goliath. Nella sala sono presenti solo un grosso schermo su cui lampeggia la scritta OBIETTIVO RAGGIUNTO e un ascensore che scende solo in basso.

Non troppo convinti sul da farsi, ma senza altre possibilità, i tre si dirigono all’ascensore: Eleonor e Hector hanno la sicurezza che sia una trappola, ma sperano di poter far conto su un crypto di invisibilità e sui poteri di Anonimato dello Spinner. Per quanto riguarda Tanuki… lui è solo ansioso di poter ritrovare Valerie.

Premono il pulsante e l’ascensore comincia la sua discesa. Come era intuibile, dopo pochi istanti un gas inizia a diffondersi nello stretto ambiente: l’unico salvo è Hector, che indossa un’armatura dotata di respiratore atmosferico, mentre Eleonor e soprattutto Tanuki ne subiscono gli effetti. La Paradox ha la prontezza di tapparsi il naso e smettere di respirare, ma anche così inizia a sentirsi leggermente intontita. Hector apre uno spiraglio nella porta dell’ascensore, facendo defluire il gas, e prima che la porta si apra del tutto si toglie il casco e si sdraia a terra, facendo finta di essere svenuto. Eleonor lo imita, mentre Tanuki, senza fingere, crolla al suolo.

All’apertura della porta si trovano davanti quattro individui corazzati e armati con fucili al plasma. Non accorgendosi che i due agenti sono svegli uno di questi si fa avanti e inizia a disarmarli. Le trame di Hector hanno un ruolo importante nella vicenda, che con un’agilità anomala strappa il fucile di mano al soldato e glielo punta contro. C’è uno stallo alla messicana, in cui tutti si puntano le armi addosso a vicenda, ma i minacciosi soldati sembrano essere ancora più spaventati degli agenti. Dopo qualche parola, Hector ed Eleonor scoprono che sono alcuni ragazzini di Arashi giunti alla fine della “prova” dell’OSR e quindi reclutati. Saranno grandi, grossi e forti, ma sono pur sempre dei ragazzini.

Hector fa il duro e li spinge ad abbassare le armi e a disporsi contro la parete. Anche Eleonor si tira in piedi, prendendo in mano la situazione, quando senza che nessuno l’abbia notato un altro soldato giunge nel corridoio dell’ascensore: è massiccio, con la mascella squadrata e capelli biondi leccati all’indietro. Possiede un’armatura rinforzata e due cannoni automatici innestati sulle spalle, simili al Tuono Sterminatore posseduto dal compianto Allen.
Non c’è bisogno di tutto questo – dice il soldato con autorevolezza – qui siamo tutti dalla stessa parte. Siete giunti alla fine, qui potrete riposarvi.
Hector e Eleonor reggono il gioco, facendo finta di essere ragazzini di Arashi inviati sulla ricorsione tramite il portale dell’OSR. Dopo qualche battuta di dialogo, il soldato di alto rango si presenta come Agente White: ancora una volta hanno il loro nemico davanti.
Con un largo sorriso l’agente dell’OSR li invita a rifocillarsi e a fare quattro chiacchiere alla mensa. Continuando a reggere il gioco, i due agenti lo seguono, mentre Tanuki deve essere portato a spalle dagli altri soldati.
Passando nell’hangar principale i due vedono finalmente l’arma definitiva dell’OSR: un kaiju dall’aspetto sauride lungo circa novanta metri, dotato di spessissime scaglie bruno-verdastre e coperto di piccoli aculei ossei. Sembra essere a riposo, ma chissà cosa potrebbe fare un’arma del genere se dovesse venire scatenata…

Sulla Terra…
Lory trascorre qualche ora di riposo all’interno della clinica in cui è stata scortata dall’agente della Fondazione. Si tratta di un ospedale psichiatrico di minima sicurezza, costoso e pieno di comfort. La paradox esplora un po’ i corridoi, notando alcuni altri malati e scovando una sala ricreativa, fino a che non viene richiamata da un’infermiera: dovrà eseguirle alcuni controlli preliminari.
Lory non è troppo contenta di farsi mettere nuovamente le mani addosso, ma l’infermiera si dimostra molto delicata ed esegue test non invasivi. Le somministra un blando sedativo e la lascia riposare.

Al risveglio, qualche ora dopo, Lory nota che qualcuno le ha portato due biglietti di auguri. Il primo, allegato a un mazzo di fiori, viene direttamente dalla Fondazione, che le augura una pronta guarigione.
Il secondo, una volta aperto, rivela l’agghiacciante scritta “SAREMO SEMPRE CON TE”, ed è firmato con una stella bianca. Lory lo straccia e ingoia i frammenti di carta, non volendo più averlo sotto gli occhi.
Tenta nuovamente di mettersi a riposo, ma le sue intenzioni vengono frenate dall’alto volume della televisione nella sala ricreativa. Furiosa, Lory si dirige lì e trova un malato mentale piuttosto corpulento intento a guardare uno show stupidissimo in cui si tirano torte in faccia ad un volume fastidioso.
Lory gli intima di abbassare il volume, ma il malato non ne vuole sapere. La Paradox tenta di strappargli il telecomando di mano, e a quel punto l’uomo reagisce: in uno scatto d’ira, afferra una sedia e colpisce l’agente in faccia, procurandole un brutto taglio.
Subito alcuni infermieri giungono a sedare l’aggressivo paziente, e Lory viene scortata in infermeria. La dottoressa che le presta il primo soccorso le riferisce che George, l’uomo che l’ha aggredita, stava facendo diversi progressi… ma ora saranno nuovamente costretti a metterlo in un’area con la sicurezza più alta.
Piena di sensi di colpa, Lory si reca nuovamente nella sua stanza.

Su Goliath…
White scorta Hector ed Eleonor alla sala mensa della base, mentre i soldati Arashiani portano Tanuki, ancora incosciente, ai dormitori.
I due agenti si rifocillano, poi si siedono a un tavolo con White, che li guarda sogghignando.
Basta farse, mi divertono solo per poco. Sono settimane che non inviamo ragazzi tramite il portale, e guarda caso voi arrivate qui in tre. Siete stati bravi a sopravvivere e ad arrivare fin qui, ma la festa è finita.”
I toni, stranamente, si mantengono molto civili. White riferisce loro le ultime cose accadute: la loro amica Lory, dopo essersi fatta beccare su Arashi, è stata riportata sulla Terra nelle mani della Fondazione, che in cambio ha dato all’OSR il Dominatore Faunistico con cui il kaiju è stato controllato.
White non ha la minima intenzione di esacerbare ulteriormente i rapporti con la Fondazione, né è desideroso di vendetta: l’OSR ha vinto, e loro hanno perso.
Per questi motivi da agli agenti la possibilità di andarsene da quella ricorsione e tornare sulla Terra: d’ora in poi ognuno seguirà la sua strada e gli interessi della propria agenzia, sperando di non rincontrarsi più in futuro.
Entrambi gli agenti della Fondazione non hanno più scuse, e sono pronti ad ammetterlo: hanno fallito la loro missione. Con un peso sullo stomaco sono costretti ad accettare l’offerta di White.
La questione però non sarà così semplice, perché l’OSR ha piazzato un meccanismo di sicurezza per impedire a eventuali ricorsori di fuggire da Goliath: traslando attraverso il portale dell’agenzia segreta, la loro forma fisica Goliathiana è stata generata con un minuscolo chip impiantato nella nuca. Nel caso il cervello di un ricorsore tenti di connettersi all’Anomalia per traslare il congegno rilascia una debole scossa elettrica, non particolarmente dannosa ma più che sufficiente per perdere la concentrazione e mantenerli bloccati nella ricorsione.
Prima che se ne vadano, quindi, i medici dell’OSR dovranno estrarre il chip dalla loro testa, un intervento veloce che richiederà al massimo una decina di minuti.
I due agenti accettano, ma propongono che il primo a subire l’intervento sia Allen (facendo credere a White che Tanuki sia in realtà il loro compagno deceduto).

Purtroppo, l’inganno dura poco: i tre si recano al dormitorio dove Tanuki si è appena ripreso, ma le sue insistenti domande sulla sorte di Valerie rivelano subito la sua vera identità al perspicace agente White. Effettivamente, White scorta Tanuki a un laboratorio pieno di capsule criogeniche: una di queste è occupata da una massiccia donna bionda, dal volto tatuato e dai capelli rasati. Si tratta della forma Goliathiana della sua amica Valerie, che è stata messa “sotto ghiaccio” perché troppo aggressiva. Ad ogni modo, White conferma che la ragazza sta bene.
Tanuki accetta di subire l’intervento di estrazione del chip, che viene eseguito sotto gli occhi dei personaggi senza inconvenienti: un’anestesia locale, un piccolo taglietto e il problema è risolto.
L’agente propone quindi a Tanuki di essere riportato ad Arashi assieme alla sua amica… oppure di rimanere su Goliath e lavorare per loro.
Nel mentre, i due agenti si recano in una stanza appartata per parlare: diffidando ancora dell’agente White e dell’OSR, Eleonor utilizza i suoi poteri elettrici per disattivare il chip di entrambi assorbendo la sua carica.
Su una cosa l’agente White ha ragione: l’OSR ha vinto. Nuovamente liberi di traslare si prendono per mano e ritornano sulla Terra, abbandonando la base, l’OSR e gli Arashiani al loro destino.

Sulla Terra…
Al suo risveglio Lory trova nella stanza l’agente della Fondazione che l’aveva scortata fino a lì. A questo punto l’uomo si presenta: si chiama Mike Valori, e ha già conosciuto i suoi compagni un paio di settimane prima, al loro ritorno da Monte Daruga.
Pur sapendo che Lory versa in condizioni psichiche non ottimali, l’uomo ha bisogno di un rapporto, anche minimo, per poter cominciare ad allertare i suoi capi. Lory inizia a raccontare l’accaduto, e finché narra di quello che è successo ad Arashi le cose vanno per il verso giusto.
Quando inizia con voce flebile a raccontare cosa è accaduto al Reclusorio, l’ambiente attorno a lei si trasforma: l’agente Valori inizia ad assumere l’inquietante aspetto di Mr. Red, il suo torturatore, mentre l’ambiente cambia, e vermi strisciano sulle pareti, e la musica ricomincia a suonare…
Lory afferra una lampada e la scaglia in testa all’agente Valori, che è costretto a chiamare la sorveglianza e a far sedare la paradox, ormai completamente fuori di sé.

Nel frattempo, Eleonor ed Hector ritornano nei loro corpi terrestri ritrovandosi nella stanza d’albergo in cui avevano traslato una decina di giorni prima. Hector telefona alla Fondazione chiedendo notizie di Lory, e gli viene riferito che è stata ricoverata alla clinica St. John.
Prima di andare lì Eleonor insiste per passare dal suo appartamento: scopre che l’OSR è passato anche qui, e sebbene non sia stato rubato niente è tutto messo a soqquadro.
Arrivati al St. John i due agenti incontrano un Mike Valori piuttosto scosso e con un brutto taglio sulla fronte. Spiega ai due la situazione, riferendo che Lory fisicamente sta bene, ma lo stesso non si può dire del suo cervello. Entro breve saranno convocati al Campus di Seattle: i capi della Fondazione vogliono avere un rapporto dettagliato e completo.

Hector ed Eleonor entrano in ospedale e attendono che Lory si svegli, cosa che accade un paio d’ore dopo. La reazione della severa Eleonor è violentissima: le molla un ceffone e le addossa la colpa della morte di Allen e del fallimento della missione. Lory scoppia in lacrime e si rintana nel suo piccolo mondo, cercando di scacciare i fiumi di parole che le vengono rivolte addosso, mentre Hector tenta di placare la situazione.
Quando l’anziana professoressa si rende conto che la sua compagna è evidentemente scossa, e dopo aver esaminato la sua cartella clinica che segnala comportamenti schizofrenici, si calma e si offre di portarla fuori.
I due agenti “sani” firmano alla reception della clinica assumendosi la responsabilità della paziente, e la portano prima a comprare dei vestiti e poi a mangiare qualcosa al KFC. Lory sembra calmarsi un po’ e durante il suo pranzo stranamente non tocca alcool.

Arriva loro un messaggio sul cellulare: per l’indomani hanno un volo prenotato per Seattle.
Il resto della giornata e la notte trascorrono tranquillamente (tranne per Lory, che continua ad avere incubi) e il giorno dopo, prima dell’ora di pranzo, i tre si trovano a colloquio con sei agenti di alto rango della Fondazione, ansiosi di sentire il loro rapporto.
I tre agenti raccontano tutti quanto accaduto su Arashi e su Goliath, senza omettere alcun particolare. I capitani chiedono loro alcuni dettagli sulle ricorsioni analizzate e sulla natura di Tanuki (temono che la sua traslazione, seppur forzata, possa averlo fatto risvegliare). Il racconto di Lory su quanto accaduto al Reclusorio è piuttosto confuso e lei fatica a descrivere i dettagli, rimanendo piuttosto scossa.
Il colloquio dura oltre tre ore, alla fine delle quali i capitani li invitano ad uscire e attendere.
Dopo circa un quarto d’ora i tre vengono fatti rientrare, e gli vengono mostrate alcune mappe satellitari di un villaggio nel nord della Siria. La mappa datata il giorno prima non rilevava niente di strano, ma quella della mattina stessa mostra un’enorme macchia bruciata dove doveva trovarsi il villaggio.
Ufficialmente è stato un bombardamento, quel villaggio era un covo di terroristi. Ma questa, ovviamente, è una menzogna.
I capitani ingrandiscono un dettaglio della mappa, che rivela un’enorme creatura sauride, più grossa dei palazzi circostanti, aggirarsi nel villaggio.
L’OSR ha provato la sua arma. In meno di due ore ha completamente raso al suolo il villaggio e i terreni circostanti. Sono morti in gran parte terroristi, ma ci sono andati di mezzo anche alcuni civili. Poi l’hanno fatto rientrare, probabilmente attraverso un varco.”
Non ci sono parole per quanto accaduto. In particolar modo Lory, che ha vissuto gli orrori della guerra in Iraq, si sente addossare la colpa di tutte quelle vite uccise.
Il giudizio dei capitani è unilaterale: gli agenti hanno fallito la missione a causa dell’incapacità di fare squadra e spinti da un assurdo desiderio di vendetta verso i propri avversari. In tutto questo è morto uno di loro, un altro è stato torturato, e l’OSR ha in mano un’arma potenzialmente distruttiva...
Il gruppo tenta di condividere la colpa con i capi della Fondazione stessa, che hanno scambiato l’artefatto con la vita di Lory… e, almeno in parte, i capitani ammettono questa colpa. Se avessero saputo a cosa sarebbe servito, non avrebbero mai accettato lo scambio.
Ad ogni modo, la loro decisione non cambia: i tre agenti sono costretti a consegnare i distintivi, saranno sospesi fino a che non sarà deciso altrimenti. Lory dovrà rimanere al campus della Fondazione, dove verrà sottoposta ad alcune terapie sperimentali per curare i suoi disturbi.
Digrignando i denti i tre abbandonano la stanza e come ultima cosa gli viene comunicato che tra qualche giorno verrà tenuto un funerale all’agente Millwash a Detroit, la sua città natale, a cui sono invitati.
Lory chiede il permesso di trascorrere un’ultima notte fuori prima di cominciare la terapia, e gli viene concesso. Fortunatamente i suoi compagni non la lasceranno sola.

Quella notte Lory tenta il suicidio. Le torture subite, assieme al senso di colpa, sono troppe da sopportare. Temendo per la sorta della ragazza Eleonor ha un’intuizione che la salverà: utilizzare i suoi poteri di previsione, che le fanno intuire che sta per capitarle qualcosa di brutto.
L’anziana professoressa irrompe nella sua stanza proprio nel momento in cui la compagna sta per lanciarsi dalla finestra.
Il dialogo tra i due è molto toccante, e la professoressa mostra, forse per la prima volta, di avere un cuore molto più grande di quanto lasci trasparire. Consola Lory, dicendole che lei in quanto risvegliata è un individuo unico, in grado di cambiare le sorti di questo mondo e di altri. Avrà tempo per rimediare agli errori fatti.
Quando avrai sessant’anni, come me, potrai dire di aver passato più di metà della tua vita lottando per la salvezza della Terra”, sono le parole che convincono definitivamente la ragazza a non compiere l’insano gesto.
Lory inizierà la terapia entro breve, e sarà di nuovo pronta ad affrontare i mondi.

Alcuni giorni dopo, a Detroit, una bara vuota avvolta in una bandiera americana viene calata in una fossa. Piove sulla grigia città, mentre i tre agenti rimasti fanno un ultimo saluto all’amico consumato dalla sua stessa pazzia.
Fortunatamente non è toccata la stessa sorte anche ad un altro prezioso membro della squadra.

La seconda missione della campagna di The Strange termina qui, ma le avventure degli agenti non sono ancora finite! Presto la squadra verrà reintegrata e vedremo l’ingresso del nuovo personaggio del giocatore di Allen.
L’OSR, prima o poi, la pagherà!

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