venerdì 6 novembre 2015

La Guerra delle Ombre - Sessioni IX & X: La Marcia delle Tenebre



Nota: le sessioni sono state riunite sotto un unico riassunto perché, oltre a costituire una serie di eventi concatenati, nella sessione 9 non è successo abbastanza da dedicarle un riassunto a sé stante. Godetevi quest’ultima serie di eventi!

Giunti alla Magione Vivente, i personaggi passano un’intera giornata a riprendersi dai colpi subiti e a decidere il da farsi.
Al risveglio dalla botta in testa Spritz ha delle strane visioni, probabilmente riguardanti il passato che ha dimenticato: in particolare ha una visione di lui, Leon e Kendra intenti ad osservare una gigantesca struttura a forma di uovo, poi ricorda la statua dell’ombra incoronata con un dettaglio: alla base è inciso nella pietra il nome MELCH.
Decidono dopo un po’ di conversazione di andare comunque a parlare con il folle Re Holivar, ma di raccontare una versione della storia leggermente diversa da quanto accaduto.

Il giorno successivo si recano al Precipizio e una volta lì, mentre sono in attesa di essere ricevuti, notano le guardie reali scortare via un uomo avvolto in un tabarro, che pare essere ferito e tremolante, il cui volto è piuttosto famigliare.

Una volta ricevuti trovano Re Holivar in stato di grande euforia, intento a organizzare con la guardia Grapnel (un’armata mercenaria di tech al suo servizio) un qualche tipo di sortita.
I personaggi gli riferiscono dell’esplorazione della rovina, evitando accuratamente di parlare delle ombre fuoriuscite dal portale e imputando la distruzione della stessa al varjellen Idlas’ka, morto nell’esplosione.
Il re dirà loro che l’uomo che hanno appena visto uscire dalla sala è il solo sopravvissuto del villaggio di Leary (e a quel punto il gruppo si ricorda chi sia: è Nariel, il cacciatore!), poiché il paese fluviale è stato attaccato da un’armata di ombre corazzate che hanno portato su di loro oscurità e ghiaccio.
Il re, nell’apice della sua follia, è intenzionato a radunare le sue forze armate e a recarsi a incontrare queste ombre, in modo da poterle arruolare (e forse assoldare) nelle proprie armate.
I personaggi realizzano subito che il re è completamente impazzito, ma questi dice ad un soldato di scortarli nella tesoreria, far loro prendere una cosa a scelta e poi portarli fuori da palazzo.
Senza che possano fare molto per opporsi i PG prendono un bracciale dotato di una strana protrusione in synth dalla tesorerie del re (si rivelerà in seguito essere una Lama Liquida, un artefatto) e si trovano subito dopo nella piazza antistante il Precipizio.

L’idea che serpeggia nel gruppo è ovvia: per quanto sia folle, il re non si merita una fine terribile. Decidono quindi di andarsi a rifornire di materiale e di precedere l’avanzata di Re Holivar e le sue guardie Grapnel (già intente a prepararsi per la partenza).

Leon va ad acquistare dei prodotti chimici con cui ha intenzione di fabbricare degli esplosivi, Ellie si reca alla cattedrale dell’Ordine del Vero per chiedere alcuni crypto e lì incontra Aldan, un Alto Ministro che settimane prima le aveva affidato la missione di recarsi al confine sud per comprendere cosa stesse accadendo nei boschi. Ellie riferisce tutto quanto accaduto al Ministro, che le da il compito di tenere d’occhio la situazione e riferire.

L’ultima idea che hanno prima di partire è recarsi al circo appena fuori città per rubare lo specchio magico, che ha l’aria di essere un numenera di estremo potere, che potrebbe servir loro per combattere le ombre. Spritz, Vane e Leon si intrufolano nell’accampamento e mentre i primi due si occupano di portar via la cassa con lo specchio, il terzo fa di tutto per distrarre i circensi.
Fa prima la conoscenza di Ialdoth, un mutante serpentino dotato di 4 braccia ed esperto lanciatore di coltelli, che sono costretti a stordire prima che dia l’allarme.
Facendo finta che Ialdoth sia ubriaco Leon se lo porta sottobraccio per l’accampamento, fino a che non attira le attenzioni di Essen, la violinista in grado di creare illusioni. Qui si tradisce più volte (dicendo ad esempio che Ialdoth si era ubriacato “con il vino di Essen”, un nome che aveva solo sentito e non sapeva a chi appartenesse), poi fingendosi un manovale appena assunto indica un uomo anziano dicendo “ecco, è lui che mi assunto!”. Uomo anziano che poi si rivela essere un’illusione creata da Essen con lo scopo di metterlo alla prova. Bella mossa Leon.
Il jack viene condotto a parlare con Welx, il direttore del circo. Qui continua la sua farsa chiedendo di essere assunto come manovale. Welx lo invita a dimostrare le sue capacità riparando la ruota di un carro per animale al cui interno c’è una madre chirog infuriata. Riesce a riparare la ruota, ma non riesce a evitare la coda dell’animale che lo afferra per il collo e tenta di strangolarlo. Welx deve intervenire con un bastone elettrificato per salvarlo.
Evidentemente Leon non è tagliato per il circo: viene scortato fuori dall’accampamento da Essen, tutto questo mentre gli altri due sono riusciti a trafugare lo specchio.

Arrivati alla Magione Vivente analizzano il numenera, che si rivela essere un crypto: se attivato, aprirà un portale verso un’altra dimensione in cui è intrappolato un travonis-ul, una bestia trans dimensionale incredibilmente feroce. Se il portale viene aperto, il procedimento può ancora essere bloccato entro un minuto.

Il gruppo parte e supera facilmente il re con il suo centinaio di soldati, già in marcia da un paio d’ore.
Il giorno successivo, giunti nei pressi di Leary, si rendono conto che una cappa di oscurità notturna e gelida ha completamente avvolto la zona intorno al paese e alle colline oscure.
Si inoltrano al suo interno iniziando ad avere un gran freddo, da cui non riescono a coprirsi molto bene. Ripensando agli esseri d’ombra che, appena fuoriusciti dal portale, erano rimasti incantati a osservare delle scintille incandescenti, decidono di accendere un fuoco e nascondersi, per vedere cosa accade.
Nel giro di poco effettivamente compaiono due guerrieri rivestiti da corazze di tenebra che rimangono a osservare il fuoco per qualche minuto, prima che uno dei due lo spenga con un’ondata di gelo.
L’oscurità avvolge i personaggi e i due guerrieri si materializzano dietro di loro, attaccandoli!

Lo scontro è durissimo: le ombre sono solide e colpibili, ma incredibilmente ben corazzate e in grado di infliggere danni considerevoli con le loro braccia in grado di assumere alternativamente forme di lame d’acciaio e ondate di puro freddo. Quando riescono ad abbatterle queste scompaiono in un’implosione, risucchiate nel loro stesso vuoto.

L’armata del re nel frattempo avanza fino all’area tenebrosa, e i personaggi decidono di rifugiarsi sulle colline e osservare la situazione dall’alto. Stranamente le ombre lasciano passare l’armata fino a ciò che rimane di Leary, nient’altro che scheletri di case ricoperti di ghiaccio.
Il re si fa avanti e dalle ombre emerge una figura diversa dalle altre, coronata di specchi e priva del braccio destro, ma anch’essa costituita della stessa sostanza tenebrosa dei guerrieri.
I due re hanno una conversazione che i personaggi non sono in grado di udire, poi di scatto l’ombra incoronata congela il braccio destro del re con un’ondata di freddo e glielo strappa, innestandoselo al posto del suo braccio mancante.
In breve l’armata di tech Grapnel inizia a esercitare il suo potere e le ombre fanno lo stesso, producendo un caos di esplosioni di ghiaccio e energia.
Dopo circa un minuto però nell’intera vallata regna il silenzio: volando, Leon scende a vedere e si trova in un ambiente completamente coperto di ghiaccio, i guerrieri grapnel ridotti a statue congelate.
Il cadavere del re, con in volto un’espressione di puro orrore, giace congelato ai suoi piedi.
Le ombre nel frattempo si avvicinano alle statue congelate e innestano loro in gola dell’essenza d’ombra: in breve dai loro cadaveri fuoriescono altre ombre corazzate.
Leon e gli altri si rifugiano su una collina e dall’alto decidono di scatenare l’inferno sopra le ombre: Leon spara gli esplosivi che aveva creato con il suo ShooterKrauser, Ellie scatena i suoi Lampi, Spritz spara con la balestra, e quando le ombre iniziano a risalire la collina per attaccarli decidono di scatenare il loro meglio, attivando lo specchio e liberando il travonis ul.

Le ombre sono comunque troppe, ormai diventate centinaia, e il gruppo è costretto a fuggire. Su un’altra collina vedono l’ombra incoronata, che li indica con il braccio bluastro appartenuto a Re Holivar e con un’aura di grandissima minaccia a gravargli intorno.
“Melch…”, sono le uniche parole pronunciate da Spritz mentre il gruppo abbandona le colline, dietro di loro solo i suoni di battaglia della creatura transdimensionale evocata che combatte contro bestie ancor più terribili…

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