lunedì 20 settembre 2010

Thorsten Quorthon


Una piccola nota: questo è un background scritto per un personaggio di un gioco di ruolo che entro breve andrò a interpretare. Ma può essere comunque visto e letto come simpatica storia fantasy di violenza e scarso onore. Buon divertimento.

Descrizione fisica: Thorsten Quorthon è un maschio umano ventinovenne, alto centottantanove centimetri e pesante novantadue chili. Le sue spalle sono larghe, il fisico robusto e muscoloso. Il suo volto è simmetrico, squadrato, la mascella è ampia e forte e gli occhi sono del colore gelido del ghiaccio. Porta una cascata di capelli color biondo cenere spesso lasciati sciolti, che arrivano a toccare le spalle e scendere ancora di qualche centimetro. Porta una barba della stessa tonalità lunga pochi centimetri, sempre pulita e molto ben curata. La voce è profonda, cavernosa e fatica ad esprimere emozioni che non siano rabbia, imperiosità e soddisfazione. La pelle è di un pallore innaturale anche per i chiari popoli del nord e anche se esposta al sole non assume mai una tonalità più forte del rosa pallido. Sull’ampio torace Thorsten ha tre cicatrici circolari, disposte diagonalmente, e una simile sulla schiena, come se fosse stato stretto dagli artigli di una grande belva. I vestiti che porta sono costosi: indossa quasi sempre pelli di lupo bianco, stoffe e pelliccie rare e dalla lavorazione pregiata. Gli abiti sono sempre puliti ed egli stesso pretende un bagno ed un cambio d’abito almeno una volta ogni tre giorni, abitudine che risulta strana alla maggior parte del popolo. Porta sempre con sé un sacchetto di pelle pieno di rune e una mascella umana legata alla cintura.
Descrizione psicologica: Thorsten Quorthon è un individuo duro e freddo come il ghiaccio. Anche se esteriormente risulta essere imperioso e fanatico del controllo, egli vive solo per cavalcare l’emozione e i piaceri del momento. I suoi piaceri sono estremi e riguardano più spesso il sadismo, la rabbia e la più comune menzogna, se utilizzata per causare dolore agli altri. Egli non è uno stolto e sa quando è il caso di mantenere il controllo e quando invece può lasciarsi andare alle passioni più turpi. È stato fautore di omicidi, stupri e torture verso i più deboli. Esige rispetto da quelli che ha intorno a lui e se desidera fare qualcosa non sopporta di essere bloccato da circostanze esterne o da altri individui, che reputa in ogni caso inferiori. Le uniche creature verso cui mostra riverenza e rispetto sincero sono i draghi, di cui si considera un discendente inferiore. Sebbene sostenga di essere un fedele servitore di Odino, venera in realtà Loki, anche se non formulando mai più di qualche fugace preghiera al dio degli inganni nella sua mente.
Background: “Badate amici miei, che quella che sto per raccontarvi è una delle più turpi ed oscure storie che abbiate mai sentito. Abbiatene paura, abbiatene timore, perché l’essere di cui sto per raccontarvi esiste davvero. Non avrete ancora compreso, ma è un individuo che conoscete tutti quanti, o di cui almeno avrete sentito parlare. Egli lavora alla corte del nostro sommo Re Gert, a cui tutti dobbiamo rispetto e onore. Egli è il consigliere, lo sciamano e l’ingannatore del re, Thorsten Quorthon. Ingannatore ho detto? Sì, è proprio così, poiché egli non è altro che un falso profeta, un falso inviato dagli dei! Come posso garantirvi quello che sto dicendo? Questo perché la storia del malvagio sciamano io l’ho vista e vissuta, poiché io e lui proveniamo dalla stessa terra lontana. Egli è nato nella tribù di Viddengel come figlio primo del capotribù Steffen Quorthon, onorevole e potente guerriero che ora sono sicuro sia nel Valhalla a banchettare a fianco di Odino. Thorsten era un ragazzo forte e sicuro di sé, ma mancava di qualcosa che gli altri ragazzi del suo villaggio avevano: l’onore e la gloria. Egli era un buon guerriero, sapeva maneggiare le armi con sufficiente maestria, ma gli insegnamenti di suo padre sul rispetto e sul combattimento non avevano fatto mai presa su di lui. Anche io ero lì, ad allenarmi con gli altri ragazzi, ma già allora qualcosa negli occhi di Thorsten mi diceva che c’era un male oscuro in lui.
All’età di sedici anni, quando eravamo già forti uomini del villaggio, accadde che un drago dalle scaglie bianche come il ghiaccio prendesse la nostra terra come suo terreno di caccia. Il bestiame spariva, donne e bambini venivano rapiti per essere divorati e le numerose preghiere ad Odino non poterono fare nulla contro una bestia del genere. Gli uomini più forti del villaggio, tra cui sfortunatamente non figuravamo né io né il temuto sciamano, imbracciarono armi e scudi per andare a uccidere la belva. Tornarono dopo cinque giorni. Solo uno di loro era morto e portavano come trofeo un drago bianco appeso ad un palo. Il drago misurava circa un metro e mezzo di lunghezza, le sue scaglie erano lucenti e la sua testa affilata. La gioia prese il sopravvento sulla ragione e tutti pensarono che la belva era finalmente stata uccisa, senza badare alle sue piccole dimensioni. Quando il cadavere del drago venne portato al centro del villaggio, vidi Thorsten fissarlo con sguardo lubrico, voglioso, malvagio. Steffen decise che il cadavere sarebbe stato bruciato il giorno successivo e offerto ad Odino. Rimasi a fissare la casa di Steffen tutta la notte, temendo quello che avrebbe potuto fare Thorsten, che sapevo stesse macchinando qualcosa. Nel cuore della notte lo vidi uscire di casa e recarsi alla stalla dove il cadavere del drago era tenuto e nella mano destra teneva un pugnale. Mi avvicinai e spiai tra le imposte il malvagio Thorsten compiere l’insano gesto: piantò il pugnale nel petto della creatura morta e, estratto il cuore gelido e grondante sangue scuro, lo divorò. Poi, soddisfatto dell’insano gesto, tornò alla sua dimora.
Rimasi alcune ore al caldo della paglia, ad osservare la creatura ormai priva del cuore. Solo un essere infame e malvagio avrebbe potuto divorare il cuore di un drago al fine di ottenerne il potere.
Era poco prima dell’alba quando un forte rumore, seguito da delle urla, mi fece risvegliare dalla mia condizione catatonica. Come dissi, il drago che i guerrieri avevano cacciato era troppo piccolo, solamente un cucciolo, e la madre venne a reclamare la sua vendetta.
Ella urlò con la sua voce gutturale, dicendo di chiamarsi Malkantharbiss la Sfregiata, e che il villaggio sarebbe stato distrutto per aver osato provocarla. Cosa accadde dopo lo ricordo solamente nei miei incubi. Tutto il viaggio venne ricoperto da una violenta bufera di ghiaccio e neve, a cui solamente due persone riuscirono a sfuggire: io e Thorsten. Vagando per il villaggio, vedendo i corpi dei guerrieri congelati, vidi chiaramente Thorsten correre per le strade brandendo un’arma. La draghessa lo vide e, allora non seppi il motivo, lo afferrò tra i suoi artigli, portandolo in alto, nel cielo, e scomparendo nel buio della notte. Pensai di essere l’unico sopravvissuto e quando l’alba arrivò iniziai a vagare dapprima tra le case e i guerrieri fatti a pezzi, poi per le desolate terre intorno al villaggio.
Vagai e vagai fino a giungere ad una caverna di ghiaccio, su un picco vicino. Lì assistetti alla verità: Thorsten era vivo e in compagnia della draghessa. La vidi bene in quel momento: un’antica cicatrice le marchiava il muso in un reticolo simile a quello di una ragnatela ghiacciata. L’uomo era invece ferito, ma vivo. Sentii la draghessa parlargli, dirgli che in lui aveva riconosciuto l’odore di suo figlio, che d’ora in poi lui sarebbe stato suo figlio. Vidi Thorsten inchinarsi, rinnegare i suoi padri e accettare la matrigna, chiedendo di diventare potente e rispettato come lei.
Scappai per le vallate, solo per grazia degli dei riuscii a raggiungere un villaggio e a ricostruirmi una vita. Per molti anni, quasi dieci, non rividi più Thorsten Quorthon e l’infame draghessa, tanto che credetti che fosse morto, oppure di aver sognato tutto.
Lo rividi poi a Jerness, a fianco di Re Gert. Egli si definiva sciamano, benedetto dagli dei e dotato di poteri arcani. Poteri a cui ho personalmente assistito e che posso solo definire blasfemi e forniti dalla malvagia draghessa. Anche il suo aspetto era cambiato, più ferino, malvagio e dalla forma di un drago. Egli è riuscito a distorcere e ingannare la somma saggezza di Re Gert e ora governa al suo fianco, facendo sfoggio di tutta la sua malvagità. Questo è quanto so su Thorsten Quorthon e quanto so quindi sul consigliere che abbiamo: assassino, alleato dei draghi e blasfemo stregone. Un individuo che è arrivato a rinnegare il proprio padre. Per cui badate, amici, badate a ciò che sentirete su quest’individuo e fate in modo che prima o poi, per mano di qualcuno guidato dagli dei, la sua malvagità abbia finalmente fine.”

Peder, il menestrello autore di questa storia, venne trovato morto in un canale di scolo di Jerness due settimane più tardi. Il corpo era stato percosso con violenza tanto che molte ossa erano state infrante e il volto era privo di mascella e lingua. Il consigliere Thorsten Quorthon è stato visto da quel momento in poi con l’osso di una mascella umana legato alla cintola. Re Gert disse ai suoi uomini di non far procedere le indagini sull’omicidio, poiché la sorte di Peder era quella scelta dagli dei per coloro che hanno la lingua menzognera.

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